home page
storia del castello
visita virtuale
 
 
 

vai in archivio

Archivio


 

 I racconti del castello:

Delitto al castello
La Fonte della giovinezza
Quattro ragazzi e un fantasma


Terza giornata

Al risveglio, da subito prepararono  i borsoni  poiché nel pomeriggio dovevano  ritornare a Milano,  dove di  lì a breve tempo  avrebbero dovuto sostenere gli esami di licenza.
- Anche a voi è apparso il Monaco questa notte? - chiese Tommaso con la bocca piena di pane e marmellata. 
- Si, anche a me – risposero all’unisono gli altri.
- Chissà cosa avrà voluto dire con “Avete fatto appena in tempo…!" - chiese Cristina.
D’un tratto nella stanza irruppe la zia: - Ragazzi,  abbiamo scampato un pericolo gravissimo.
- Come? Zia, cosa vuoi dirci? - intervenne Chiara impaurita.
- Sapete, questa notte si è appiccato il fuoco nella cantina ed è crollato il soffitto.
I ragazzi si guardarono negli occhi  con uno sguardo d'intesa:  finalmente  avevano capito il senso  delle parole enigmatiche del Monaco.
Colti da uno strano presentimento tutti corsero verso lo zaino di Cristina gridando: 
- La pergamena…! La pergamena…! 
La pergamena era ancora là e i ragazzi tirarono un respiro di sollievo.
La zia era attonita, non si capacitava di tanta agitazione.
Chiara allora prese il documento e lo consegnò nelle mani di Elena, spiegandole in modo concitato i fatti del giorno precedente.
La donna appoggiò il prezioso documento sul tavolo e iniziò a leggerlo. Capì che si trattava di un documento autentico e confermò la storia dei ragazzi. Reginaldo era scagionato!
In quel preciso istante la pergamena cominciò a restringersi e, a poco a poco, si dissolse nel nulla, tra lo stupore di tutti.
- Ragazzi, non abbiate timore, questi sono misteri che possono accadere in luoghi tanto antichi. Io ci sono abituata - disse Elena rassicurante.
- Che ne dici, zia, potremmo raccontare questa esperienza al nostro esame - suggerì Chiara, che cercava sempre di cogliere il lato utile delle situazioni.
- Per carità, chi vi crederebbe! - osservò la zia.
- Del resto le prove si sono smaterializzate - puntualizzò Lorenzo.
- Che peccato! - disse Tommaso, che si teneva a debita distanza dallo zaino di Cristina ove  dormiva Nap.
Ad uno ad uno i ragazzi salutarono zia Elena, poi, silenziosi, si avviarono a piedi verso la stazione dando un ultimo sguardo alla casa.
Gli occhi degli amici  si rivolsero agli alti balconi del palazzo
, ai bei fregi in cotto, e il pensiero di tutti era perso al fatto misterioso loro accaduto…

<< fine >>

 

 

 

 prima parte | seconda parte | terza parte

esci dal castello

 

link alle statistiche sito shinystat