Domande e ... risposte? sul virus e la sua
diffusione
Il problema che oggi giorno
ci preoccupa maggiormente è quello della Sars.
Ma come
si è diffusa?
Le modalità di diffusione della Sars sono due: orizzontale e verticale.
Nei condomini degli Amoy Gardens la diffusione è avvenuta in "verticale" a
causa di un ragazzo, ammalato, affetto da diarrea - uno dei sintomi
secondari dell'infezione. Il ragazzo ha diffuso il virus nell'impianto
fognario dei vari palazzi, il contagio è stato poi "aspirato" negli
appartamenti attraverso le toilettes, nelle quali le finestre vengono aperte
molto raramente, mentre vengono utilizzate ventole aspiratrici per il
ricambio dell'aria. La differenza di pressione causata dalle ventole avrebbe
"aspirato" le particelle contenenti il virus dai wc ai vari appartamenti,
complice la rottura di un tubo di scarico, che proprio in quel periodo aveva
reso inservibili gli scarichi fognari del condominio.
Mentre nell'Hotel Metropole la diffusione è avvenuta in "orizzontale". Il
dottor Liu arrivò già ammalato in albergo e subito si sentì male, vomitando
nel corridoio del piano dove si trovava la sua camera, proprio di fronte
all'ascensore. Gli altri clienti del piano hanno portato il virus nelle
rispettive stanze calpestando la moquette infetta.
Ci sarà un vaccino?
Sappiamo come bloccare la Sars: fare un futuro vaccino che ora si sta
sperimentando in alcuni ospedali. La nostra speranza è legata allo studio di
una sostanza in sperimentazione contro il virus del raffreddore, "parente"
di quello della misteriosa sindrome polmonare. Un gruppo di ricercatori
tedeschi dell'università di Lubecca sta tentando di sfruttare il "punto
debole" della patologia per mettere a punto un farmaco specifico.
La ricerca, anticipata dalla rivista "Science", si basa sulla ricostruzione
in laboratorio di un modello di proteina che permette al virus di
replicarsi, ossia la proteasi. Il punto di partenza per riuscire a
riprodurre in laboratorio la proteasi della Sars è lo studio della struttura
cristallina di un enzima del virus che nell'uomo provoca il normale
raffreddore.
Il prossimo passo dei ricercatori sarà la progettazione di sostanze capaci
di bloccare l'azione che porta all'aggressione dell'organismo. La priorità è
quella di impedire al virus di moltiplicarsi.
Secondo l'OMS è indispensabile fronteggiare l'emergenza senza attendere
un'ulteriore diffusione del contagio anche perché incombe la minaccia di uno
sbarco massiccio della malattia in un'area arretrata come l'Africa. Intanto
in Italia l'emergenza passa sul piano operativo.
Quali sono i provvedimenti presi dall'Italia? E
negli aeroporti cosa succederà?
Il provvedimento che intraprenderà da questo momento l'Italia, è quello si
stringere ulteriormente il cordone sanitario negli aeroporti. Le compagnie
aeree sono obbligate a consegnare le liste dei passeggeri provenienti dalle
aree a rischio Sars e saranno tenuti a controllarli. Questa procedura,
inoltre diverrà obbligatoria e non sarà più affidata alla libera
collaborazione tra vettori e società aeroportuali.
Miao
miao, bau bau, che fine faranno allora i nostri amici a quattro zampe?
In Cina, la psicosi si è scatenata contro un nuovo capro espiatorio: gli
animali domestici.
La polizia ha dato ordine: "Sha mao e sha gou", cioè "ammazza il gatto,
ammazza il cane". Secondo noi i cinesi sono in preda a una rabbia diventata
così incontenibile che non ragionano più! Ma come si fa ad uccidere i
migliori amici dell'uomo e, poi che colpa hanno?
E la Corte Suprema cinese che misure ha deciso
di adottare questa volta? Saranno davvero così pesanti?
Una delle decisioni intraprese dalla Corte Suprema è la pena di morte per
coloro che fuggono dalla quarantena diffondendo colpevolmente il virus. Ve
ne sono tante altre come: chi diffonde la malattia - mettendo in pericolo la
sicurezza pubblica e causando gravi danni personali o la morte - verrà
punito con sentenze che possono andare dai 10 anni di prigione, alla
prigione a vita, alla pena di morte. Coloro che si approprieranno
indebitamente di fondi o beni destinati alla lotta contro la malattia
potranno essere condannati a pene sino a sette anni di prigione.
Inoltre le persone che provengono dalle aree a rischio dovranno evitare di
donare il sangue per almeno tre settimane; l'Oms sconsiglia anche la
donazione a coloro che sono stati contagiati e suggerisce comunque di
controllare i donatori per un certo periodo di tempo, in modo che i prodotti
derivati dal plasma possano essere ritirati nel caso essi sviluppino sintomi
sospetti. Fino ad adesso fare e non fare ciò è una precauzione, ma ancora
non è stato identificato neanche un caso di trasmissione del virus
attraverso il sangue.
Secondo noi non dovranno nel futuro accadere episodi di questo genere in cui
il virus sfugge al controllo, per scarsa informazione o sottovalutazione del
problema, come è successo inizialmente con la Sars. Al momento non si sa
come andrà a finire, quel che è certo è che tutto il mondo è in allerta per
evitare che si diffonda una vera e propria epidemia.
Giorgia Abbruzzese, Fabiola Dell'Olmo,
Serena Di Carlo, Gabriella Di Nardi, Cecilia Morsilli, Mara Tomassi (classe
II sez. D)