PITAGORA IL PIÚ MISTERIOSO DEI MATEMATICI Secondo la leggenda i "tenditori di funi" e un pavimento alla base della scoperta del teorema di Pitagora
Pitagora, figlio del tagliapietre Mnesarco nacque nell'isola di Samo intorno al 571 a.C. Si narra di lunghi e numerosi viaggi da lui compiuti in gioventù; ma non si sa nulla di preciso, infatti da un punto di vista rigorosamente storico è una figura tuttora assai misteriosa e nebulosa. Non è certo un suo soggiorno in Egitto, che un tempo si riteneva confermato da una testimonianza di Erodoto, secondo cui Pitagora avrebbe appreso la dottrina della Metempsicosi dai sacerdoti Egizi, ai quali, secondo la critica moderna sarebbe stata ignota. E' certo che in età matura, probabilmente verso il 531, egli forse insofferente al regime tirannico, istaurato da Policrate, per cui abbandonò la patria e si trasferì a Crotone, dove fondò una setta segreta ed aristocratica di eletti discepoli. Qui fondò la celebre scuola fiorita anche in altre città della Magna Grecia e detta "scuola italica" il cui simbolo era il pentagono stellato. La comunità pitagorica, cui erano ammesse anche le donne, mirava innanzitutto al perfezionamento morale attraverso la rinuncia alle passioni e la purificazione del corpo. La vita ascetica era intesa all'elevazione dell'anima, la quale se durante la sua unione temporanea con il corpo era rimasta immune ad ogni corruzione, poteva ritornare immediatamente alla propria origine divina e godere nella contemplazione dell'armonia universale, la beatitudine suprema. Poiché i pitagorici avevano ripreso dalla religione indiana la credenza nella trasmigrazione delle anime, erano rigorosamente vegetariani e non mangiavano carne di alcun genere, onde non correre il rischio di nutrirsi con un animale in cui fosse reincarnato un amico o un parente. Ai pitagorici era pure vietato mangiare lenticchie: il perché di questo bizzarro divieto nessuno l'ha mai scoperto. Secondo i pitagorici, la matematica comprende l'aritmetica, la musica, la geometria e l'astronomia; e queste tre ultime scienze dipendono dalla prima. Inoltre credevano che tutti i numeri fossero divisi in femminili (i pari) e in maschili (i dispari). In altre parole i pitagorici erano una strana mescolanza di lucidi e capaci matematici e di sognatori slegati della realtà. Infine sostennero la teoria della sfericità della terra e scoprirono la possibilità di esprimere la musica con entità numeriche. Il punto geometrico è per i pitagorici l'unità avente posizione. Ma certamente Pitagora è famoso soprattutto per il suo TEOREMA: il quadrato costruito sull'ipotenusa è equivalente alla somma dei due quadrati costruiti sui cateti. Ma come fece Pitagora a scoprire questa relazione? Pare nel vedere il metodo usato dai “geometri” egiziani per costruire l’angolo retto: prendevano una fune di una certa lunghezza, chiusa a mo’ di collana, divisa in dodici parti uguali mediante nodi, poi fissavano a terra la fune tendendola per bene (per questo i geometri venivano chiamati “tenditori di funi”) con tre pioli posti in corrispondenza di tre nodi in modo tale da formare un triangolo i cui lati misuravano rispettivamente 3,4 e 5. Gli Egiziani non si chiesero mai quale fosse il legame tra i tre numeri, ma la risposta fu trovata da Pitagora: 5^2=3^2+4^2. Se sia stato proprio Pitagora o invece qualche altro greco vissuto in quei tempi, che faceva parte della Scuola Pitagorica, non si sa di sicuro, ma il merito è sempre stato attribuito a Pitagora e il suo nome sarà ricordato per sempre.
(Giorgia Abbruzzese, Fabiola Dell'Olmo, Gabriella Di Nardi - classe II sez. D) Vai alla dimostrazione del teorema di Pitagora
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