Il polpo, tentacoli come braccia e mani

Il polpo pur essendo un mollusco, ha un’intelligenza paragonabile a quella dei vertebrati ed è capace di fare cose incredibili che un normale invertebrato non sarebbe capace di fare. Un esempio, può essere quello del barattolo. Se presentassimo un barattolo chiuso con dentro del cibo davanti a un qualsiasi animale, esso non saprebbe aprirlo, e tenterebbe, molto probabilmente, di rompere il barattolo. Invece il polpo è capace di aprire i barattoli svitandone i tappi. Questo è indice di una discreta intelligenza, se così si può definire. Inoltre, ogni volta che ripete qualsiasi esperienza, mette poi sempre meno tempo a rifarla, il che significa che è capace di apprendere dall’esperienza. Ma questa è solo una delle capacità di questo animale. Oltre ad apprendere dall’esperienza, il polpo è capace di apprendere tramite l’osservazione dei suoi simili, una qualità non comune a molti animali.

È un invertebrato molto intuitivo: tanto da capire se l’intruso ha intenzioni aggressive o meno. Se si rende conto degli intenti pacifici del visitatore, si lascia accarezzare e diventa un simpatico primo attore per un fotografo subacqueo anche se, normalmente non ama la vita sociale, tanto che preferisce stare isolato in un anfratto, lontano dai suoi simili: il suo ambiente preferito è quello roccioso, dove cerca un buco o una fessura da eleggere a propria dimora.  Con un polpo si può fare subito amicizia, grazie alla sua straordinaria “ intelligenza”, paragonabile a quella del cane, del cavallo e del delfino.

Sa di avere molti nemici, come il grango, la cernia, la murena e, se la tana non gli sembra troppo sicura, raccoglie con i tentacoli sassi e conchiglie di molluschi morti ed erige una specie di muro davanti all’entrata. Al cospetto di pesci aggressivi gonfia il corpo a dismisura, facendo loro credere di trovarsi di fronte un gigante, o lo comprime per ripararsi in anfratti strettissimi.

Incredibile, perché non frequente negli invertebrati, è la cura della prole. La femmina accudisce le uova deposte sotto la volta di qualche piccolo anfratto, notte e giorno, per tenerle continuamente ossigenate. Durante questo periodo non mangia, il suo corpo diventa fragile e molliccio a causa della denutrizione, ma non può comportarsi altrimenti: sa bene che, se si allontanasse anche per poco, i pesci farebbero scempio delle uova. In settembre nascono i polpetti. Già dalla nascita sono completamente formati, si sparpagliano sul fondale e si dedicano subito alla ricerca di un rifugio sicuro.

Il polpo si ciba di crostacei dei quali fora il guscio con un potente becco corneo che nasconde sotto il punto di unione degli otto tentacoli, per poi succhiarne avidamente la polpa. Non disdegna neanche qualche bel mollusco bivalve, mettendo in atto un’altra delle sue astuzie. Quando tutto è tranquillo, i bivalvi tengono le valve un po’ dischiuse, ma al minimo pericolo le serrano completamente. Ma il polpo avvicinandosi cauto al mollusco, con la punta di un tentacolo afferra un sassolino, lo introduce nelle valve, così che non possono più chiudersi, e il gioco è fatto. Tutte queste capacità sono dovute alla sua massa cerebrale, che ha un volume notevole: insomma, è un animale con “cervello” che, tra l’altro, migliora sempre di più.

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(Camilla Mastronardi, Francesco Macciocchi - classe III sez. D)

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