ALLA SCOPERTA DEL PIANETA ROSSO
Alcuni giorni fa la sonda Spirit, ricoperta di air bag, ha rimbalzato per alcuni minuti fermandosi in un cratere ritenuto dagli scienziati il migliore posto per l’atterraggio del robot su Marte, il pianeta rosso. Marte non solo è uno dei pianeti più vicini alla Terra, ma è anche il simile a essa; è ricoperto parzialmente ai poli dal ghiaccio, per il resto si presenta con un mondo arido e polveroso, con dune di sabbia alte fino a 90 m, antichi e giganteschi vulcani, canyon profondi e crateri di ogni dimensione: proprio per questo si pensa che ci possa essere vita. Il pianeta prende il nome dall’antico nome del Dio della Guerra della mitologia greca e romana. In anni di osservazione dalla Terra, col naso all’insù, le informazioni raccolte ci delineano un quadro affascinante del suo marziano, ma il nostro rosso vicino non ci ha ancora svelato tutti i suoi segreti: quest’estate ha raggiunto la minima distanza dalla Terra, offrendo un affascinante spettacolo per tutti, dai semplici osservatori agli astronomi professionisti. Osservandolo con un piccolo telescopio e con una certa attenzione si potevano osservare i poli, e la veglia notturna era largamente ricompensata da questo grande evento. Gli scienziati vogliono sapere di più anche su molti altri aspetti di Marte, dalla composizione chimica e mineralogica delle sue rocce alla struttura del nucleo interno, dalla attività vulcanica alla natura delle calotte polari. L’ambizioso progetto NASA consiste nella discesa di Spirit su Marte per analizzare e fotografare da vicino la superficie di Marte per capire se un tempo c’era stata vita e scorreva acqua sulla superficie. La sonda inoltre deve anche verificare se scorrono fiumi sotterranei, ciò favorirebbe lo sviluppo di nuove forme di vita e, nelle nostre speranze, la possibilità di colonizzarlo. Spirit ha già mosso i suoi primi passi sulla superficie di Marte anche se gli scienziati erano un po’ preoccupati perché uno degli air bag non si era sgonfiato del tutto e perché un passo falso avrebbe fatto saltare l’intera missione. Spirit è mosso con l’energia solare generata grazie ai pannelli che ricoprono il mezzo, ma la bassa temperatura e la debolezza dei raggi solari rischiavano di impedire il movimento della sonda sul territorio di Marte. Dal mito degli omini verdi alle presunte tracce di vita batterica sul meteorite ALH84001, la possibilità che su Marte esistano o siano esistite forme di vita simili a quelle che conosciamo sulla Terra cattura da tempo l’attenzione di scienziati e opinione pubblica. La popolazione si chiede: ci sono davvero forme di vita sul pianeta rosso? I vulcani sono attivi? Era abitato come la Terra di oggi? Quali sono state le forme di vita estinte? Sarebbe sensazionale scoprire che sul pianeta ci sono stati i nostri gemelli, insomma un duplicato degli uomini e, chissà, in futuro si potrebbe andare a trascorrere le vacanze su Marte magari facendo anche un giro turistico nello spazio in navicelle super attrezzate, stando però attenti ai buchi neri! Lo sapevate che dalle immagini filmate da Spirit si intravede un altro Sole? E’ facile pensare: se c’è un altro Sole ci deve essere anche un’ altra Terra… e se invece nel bel mezzo dell’universo c’è solamente uno specchio che ci riflette? Ora le domande invece di diminuire aumentano insomma Fratello Sole, Sorella Terra…..…non è detta ancora l’ultima…….. Nell'immagine una ricostruzione della "discesa" di Spirit (Edoardo Attardi, Lorenzo Carnevale, Serena Di Carlo, Piero D’Amico) |
In questo numeroVajont: una tragedia da non dimenticare Alimentazione a spasso nel tempo Alla scoperta del pianeta rosso Una nuova emergenza sanitaria: l'influenza dei polli Dagli OGM una speranza contro alcune malattie infettive Scoperte due pulsar in rotazione l'una attorno all'altra
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