|
L’INFLUENZA DEI POLLI
Ed è ancora emergenza sanitaria Negli ultimi giorni è arrivata la conferma ufficiale dell’O.M.S. di nuovi casi di morte per malattie influenzali trasmesse da polli vietnamiti. Potrebbe diventare presto una grave epidemia. Basta pensare che casi di contagio si sono verificati anche in un allevamento di pollame in Thailandia che esporta carne in tutta Europa; quindi cresce il timore che questo virus H5N1 possa provocare danni paragonabili a quelli della SARS. Questo virus ha compiuto il temuto salto da una specie all’altra, come ha già fatto il coronavirus, responsabile della polmonite atipica, che a sua volta è tornata a colpire. Il meccanismo non è molto noto e tuttora sono al lavoro numerosi ricercatori in tutto il mondo per chiarirne i numerosi lati oscuri. In sintesi i virus passerebbero da una specie all’altra grazie alla ricomposizione del proprio RNA l’acido ribonucleico alla base della replicazione. Come tutte le specie, i virus lottano per sopravvivere e moltiplicarsi. Negli allevamenti devono contrastare i sistemi immunitari di migliaia di organismi ospiti, ognuno con le proprie caratteristiche e, per farlo, si modificano migliorando la capacità di colpire ad ampio raggio molte specie, incluso l’uomo. Ad Hong Kong l’epidemia del pollame rischia di avere come potenziali trasportatori del virus anche cani, gatti e ratti. La causa è forse dovuta ad irregolarità nella soppressione dei polli e soprattutto nella loro sepoltura, gli animali morti infatti anziché essere seppelliti ricoperti di calce viva, sono stati abbandonati nelle strade diventando facile preda di ratti, cani e gatti randagi. I giornali locali hanno addirittura mostrato immagini di carcasse di animali che fuoriuscivano da cassonetti nelle vicinanze di alcune fattorie; in alcune zone si attende ancora l’arrivo delle “squadre della morte” per sopprimere i polli. In Italia, al momento l’emergenza non c’è, non essendo importatrice di pollame dalle zone interessate a questo tipo di influenza. (Dino Di Cicco, Andrea Panaccione, Simone Bruno)
|
|
