DALLA PRIMA ESPLORAZIONE

ALLE NUOVE TECNOLOGIE

Breve rassegna di veicoli spaziali

L'inizio dell'esplorazione dello spazio è avvenuto nel 1957, quando l'Unione Sovietica lanciò il primo satellite artificiale, lo Sputnik1. Da allora ci furono molti lanci, che hanno portato l'astronautica mondiale a conseguire tutta una serie di successi: dal primo giro attorno alla Terra (Y.Gagarin), fino alla conquista della Luna con l'Apollo 11.

Dopo l'esplorazione lunare, si è pensato di esplorare il Sole, pianeti e corpi minori, con delle missioni con cui è stato possibile fotografare Mercurio, Venere e Marte, analizzare l'ambiente della nostra Terra e dei pianeti più piccoli, e studiare oggetti come le comete e gli asteroidi. Lo studio del sistema solare avviene tuttavia grazie a sonde automatiche che possiamo così suddividere:

FLYBY SPACECRAFT - Comprendono quei veicoli spaziali che effettuano ricognizioni e passaggi ravvicinati, seguendo un'orbita semplice od una traiettoria di fuga, senza entrare in orbita attorno al corpo celeste da studiare.

ORBITER - Fanno parte di questo gruppo le sonde che analizzano un corpo celeste entrando in orbita attorno ad esso. Sono capaci di operare anche da sole, tranne quando passano sopra il pianeta opposto alla Terra (interruzione comunicazione) od al Sole (forte escursione termica).

PROBE - Sono delle speciali sonde progettate per lo studio dell'atmosfera dei pianeti, che generalmente non necessitano di propulsione, in quanto sono portate a destinazione da un veicolo spaziale. Nell'equipaggiamento ci sono: generatori elettrici, radio e strumenti per l’analisi dei dati della composizione di un materiale e la temperatura degli strati del sistema solare.

LANDER – Sonda che serve per la discesa sulla superficie dei pianeti, effettuano l'analisi del suolo e degli strati atmosferici più grandi, oltre alla ripresa di immagini. Possono essere incluse in questa categoria, anche quelle sonde che si scontrano sulla superficie e sopravvivono il tempo utile a studiare il sottosuolo per poi inviare i risultati sulla Terra.

ROVER - Sonde automatiche, alimentate da batterie elettriche, che effettuano l'esplorazione della superficie e la ripresa di immagini.

OSSERVATORI SPAZIALI - Particolari sonde, che seguendo un'orbita solare o terrestre, indagano nel campo della luce visibile, dei raggi x e di quelli ultravioletti.

I veicoli spaziali vengono portati nello spazio usando la propulsione di quei motori a reazione che equipaggiano i cosiddetti missili, che sfruttando la potenza del razzo, sospingono in alto le sonde. Come combustibile, dal lancio fino all'arrivo nello spazio aperto, vengono usati propellenti molto infiammabili. Fra gli attuali veicoli di lancio abbiamo:

• E.L.V. usati una volta sola, sono i famosi missili Delta.

• S.T.S. meglio conosciuto come Space Shuttle, "navetta spaziale". Riutilizzabile per più volte. Comprende un equipaggio di oltre 8 persone.

Ogni missione passa attraverso una fase preparatoria l'A.T.L.O. che comprende la costruzione della navetta o sonda, il controllo e quindi il trasporto del veicolo spaziale alla rampa di partenza, dopo la quale inizia un periodo di circa 2 giorni fino al lancio del razzo nello spazio.

Se si lancia una sonda, può essere considerata come posta su un'orbita regolare, per cui può raggiungere qualsiasi orbita. Le sonde riescono a sfruttare le forze di altri pianeti così da ottenere un incremento della sua velocità, od in maniera contraria, può effettuare una decelerazione.

Durante il viaggio il veicolo spaziale sarà continuamente controllato attraverso il DSN (Computer principale che controlla la sonda).

Grazie al DSN è dunque possibile seguire le sonde spaziali nei loro viaggi interplanetari, anche se esse sono comunque dotate di sistemi per la navigazione automatica, basati sul puntamento di determinate stelle, del Sole e di altri oggetti spaziali.

Generalmente le orbite che possono essere seguite sono due:

• Equatoriali - od a bassa propulsione, per effettuare lo studio dell'atmosfera, degli eventuali satelliti e asteroidi quindi degli oggetti spaziali.

• Polari - quando bisogna effettuare la mappatura della superficie o lo studio dei pianeti prossimi ai poli.

Finita la missione le sonde vengono fatte precipitare sul pianeta, ma a volte accade che esse siano ancora in ottimo stato da essere destinate ad un altro uso, magari verso altri corpi celesti ed altre destinazioni.

Piero D'Amico (corso D)

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