Novità del 2002
Solomon Burke |
Don't Give Up On Me - Fat Possum - 2002
recensione |
David Johansen And The Harry Smiths |
Shaker - Chesky Records - www.cesky.com |
David è un ragazzo poliedrico e mutevole
che ha dato buona prova di sè soprattutto
con lo pseudonimo di Buster Poindexter,
proponendo
swing.
Molti lo ricordano come membro
del mitico
gruppo delle New York Dolls.
Altri preferiscono la sua carriera
solista,
quando proprio con il suo nome,
David
Johansen, licenziò un paio di
buoni album
di rock "newyorkese",
a metà tra
Springsteen e
Lou Reed, ma con forte impronta
personale.
Il nuovo album è puro blues acustico
nello
stile anni '40.
Si tratta più di un'operazione
culturale
che di un vero e proprio sviluppo
artistico.
Sotto questo profilo, David rimane
ancora
un punto interrogativo. Chi è
veramente David
Johansen?
Boh! Uno che si ascolta, ma che
ha veramente
poco da dire di strettamente
personale.
Il che, di questi tempi, potrebbe
essere
un complimento. Oppure, uno che
dice attraverso
moduli
espressivi del tutto variabili.
I brani presentati, come commenta
lui stesso
in un'intervista al Buscadero,
sono piuttosto
oscuri e
sconosciuti.
Ad un primo ascolto trovo il
tutto ben fatto,
con l'unico inconveniente che,
forse, la
voce "sguaiata"
del simpatico David non è particolarmente
adatta al blues, ed a quel tipo
di blues.
Comunque sia, ripeto, l'operazione
culturale
mi pare riuscita.
Abbiamo a disposizione brani
d'epoca rifatti
in modo fedele e, direi, esemplare.
Brani che non si trovano facilmente
nemmeno
nelle antologie più erudite ed
attendibili.
Dal quasi insondabile archivio
della grande
ed intrigante produzione popolare
americana ecco, allora, alcuni
pezzi, a mio
avviso fondamentali per capire
da dove viene
la musica di Mystery Train.
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Giant Sand |
Infiltration of a dream - live tracks
edizione fuori commercio - allegato
al Mucchio
extra - numero 6 - estate 2002
recensione
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Bonnie Raitt |
Silver Lining - Capitol Records - 2002
Recensione
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Norah Jones |
Come away with me - Blue Note - 2002
Il cd è stato premiato dalla Jazz Journalist
Association come miglior debutto da leader per il periodo aprile 2001
aprile 2002.
E' per noi una grande soddisfazione
aver
segnalato tempestivamente le
qualità di Norah
Jones.
Recensione
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Cassandra Wilson |
per ora si può dire che il più recente lavoro
di Cassandra Wilson,
Belly Of The Sun, edito dalla Blue Note,
si presenta come adatto alla ricezione di
un pubblico più vasto.
E' jazz, ma costruito su una solida ed essenziale
trama di blues del Delta.
Il maggior motivo di richiamo, tuttavia,
rimane l'inconfondibile classe
dell'interprete, decisamente la mia cantante
preferita, dopo Sarah Vaughan
e Billie Holiday.
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David Bowie |
Heathen - una casa discografica? (Puah!!!) - un luogo
- un anno del secondo millennio che ha espresso
cose di gran lunga più interessanti
Non sono mai stato un fans del
Duca biondo
e comunque ho apprezzato certe
sue cose.
Ma, ora, di fronte a queste autentiche
schifezze,
reagendo ad un brano come Slow Burn, che sembra rubato ai Sepoltura, quella band di schif-rock che fa tanto
heavy sconcezz funeree, che dire? Sono soldi
gettati al vento se compri questo cd.
Sì, è vero, c'è un filone di
rock "bianco"
decadente che merita anche più
di un ascolto.
Ma stiamo parlando di paleontosauri,
di Velvet
Underground, di Roxy Music, di
Lou Reed.
Se vuoi, dello stesso Bowie,
quando era davvero
ispirato. Adesso è K.O. Tanto
che imita i
Sepoltura invece di fare il verso
a sé stesso.
Comunque, se desideri provare
l'esperienza
di una scopata con una strega
(cioè una vecchia
bibbiona rifatta con il silicone),
fai pure,
sembra tutto gratis e piacevole,
sulle sirenose
lande del web. Scarica i brani,
ingrassa
le compagnie telefoniche, e fatti
questa
vecchia checca senza midollo
e senza ispirazione,
che un po' scopiazza i Sepoltura
ed un po'
i Duran Minga, Duran no, anzi,
persino un
po', quegli scellerati Hot Chilli
Peppers.
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Elvis Costello |
When I was cruel
Ho un debole per Elvis Costello, perchè è
uno che sa scrivere canzoni ed
inventarsi melodie come pochi al mondo.
Se ne sono accorti in molti, ma, a mio avviso,
il ragazzo è ancora
sottostimato e, qui in Italia, poco conosciuto,
nonostante le apparizioni
televisive ai concerti del 1 maggio.
Il nuovo lavoro conferma pregi (e limiti)
del nostro amico, con qualche novità.
Nell'insieme pare uno dei migliori dischi
di Costello, ma dovessi dire quale sia
il miglior album della sua ricca discografia,
andrei in crisi.
Forse, Imperial Bedroom, forse Spike, forse anche i primi.
Forse vale la pena di spendere qualche euro
per procurarseli tutti. |
Bruce Springsteen |
The Rising
Sono forse le canzoni più belle
del boss
dai tempi di The River. Si era nel 1980.
Ci sono voluti ventidue anni
ed un'incredibile
tragedia, quella dell'11 settembre
2001,
perchè il nostro eroe uscisse
da un'aurea
mediocrità compositiva.
Intendiamoci: The Rising non è un capolavoro.
E' solo rock'n'roll, del più
rozzo, del più
triviale, del più diretto, anche
se gli arrangiamenti
si divertono a nasconderlo, ad
esempio con
gli archi di Nashville.
Empty Sky è un brano che mette i brividi. Dovresti
sapere di quale cielo si parla, certo non
quello sopra Berlino.
Fai un pensierino anche al cielo
sopra Kabul.
Paradise è la "solita" ballata tipo Philadelfia
(da spalmare sul pane tostato) col bel vocione
blue collar in evidenza: potrebbe venirti
in mente Humprey Bogart in tuta da metalmeccanico
che sogna un domani migliore (sic).
Se sei in vena, non ti stanchi
di sentirla;
se hai le balle che vanno in
giostra, cerchi
di meglio, qualcosa che faccia
muovere le
chiappe: e di "meglio"
(si fa per
dire) lo trovi proprio nelle
tracks del cd,
come ad esempio Mary's Place, un brano eccezionalmente diverso dal solito (il solito Springsteen),
tanto che sembra composto da gente un tantino
più raffinata, pensa a John Hiatt o persino
a Van Morrison. Anzi, è possibile persino
immaginare come la farebbe suonare e come
la canterebbe il grande Van.
Lonesome Day è un altro brano scorrevole virile e robusto,
ed è qui che gli arrangiamenti provocano
qualcosa di simile ad un'illusione ottica,
ma non scherziamo, è proprio rock'n'roll,
anche se nascosto dalla sovraincisione dei
violini.
Gli altri brani scorrono, duri
o piacevoli,
a seconda di come ti piace, compresa
la title-track,
e se vuoi, c'è la novità di World's Apart, una concessione alla world music che però
fa tanto "fuori dal seminato".
Non sono queste le cose che ci aspettiamo
da Springsteen, anche se, potete scommetterci,
rifarà questo brano dal vivo con altro arrangiamento,
perchè hai il potenziale del pezzo che fa
scattare il pubblico in piedi a ballare e
cantare (anche slogan politici contro l'apartheid,
il razzismo e via che sei un liberal).
Comunque sia, tanto di cappello
al Boss:
anche se a noi piace un genere
di musica
un pochino meno meno semplicistica,
ma altrettanto
"diretta", questa volta
non possiamo
che dire: OK, il disco merita
un sette, anzi
sette +.
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Jorma Kaukonen |
Blue Country Heart - Columbia/ Sony 2002
Recensione
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