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Allora
occorre adattare la gamma di rapporti del cambio alle
caratteristiche del tracciato, tenendo conto dei rettilinei, delle
curve e dei tipi di curva che vi sono. Valutare se è opportuno
avere una buona velocità massima in un determinato punto anziché
una forte accelerazione in un altro o viceversa.
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I
motori da kart vengono forniti generalmente con un kit standard di
rapporti al cambio e sta poi nel pilota valutare se vanno bene o
meno per una determinata pista. Si può giocare allora con due
metodi differenti: variazione del rapporto pignone corona oppure
variazione dei rapporti nel cambio.
Lo
studio può essere approfondito solamente quando si è arrivati ad
un livello di preparazione tale da poter confrontarsi con gli altri
al mezzo decimo di secondo. E’ assurdo speculare sul mezzo dente
in più o in meno se si è ancora distanti dal più veloce (e bravo)
due secondi o più. Se così è, significa che i problemi sono ben
altri, diversi dal rapporto di trasmissione.
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Il
diagramma di coppia è la relazione tra la potenza erogata e
il regime del motore.
Si nota che insistendo nel "tirare i giri" oltre un
certo valore la coppia cala nettamente. Il range da sfruttare
è quello nella fase più alta della curva diagrammale. |
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Analizzando
il circuito, devi scoprire dove sono i punti in cui una determinata
cambiata risulta superflua, come una marcia usata per soli cinque
metri. La cambiata è un "punto morto" di potenza, una
frazione di secondo in cui il motore non tira e si traduce in
perdita di tempo.
All'uscita
di una curva la marcia inserita non deve essere "fiacca" o
troppo corta, ma deve garantirti una ripresa elastica e sempre
elasticamente in recupero.
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Variazione
del rapporto pignone/corona
Questo
metodo è efficace ma non fine. Infatti prevede che si lascino
intatti gli ingranaggi del cambio del motore, tra l’altro già
correttamente progettati per distanziare opportunamente le marce nel
contesto delle caratteristiche del motore. Si gioca quindi sul
rapporto pignone/corona. Il pignone è l’ingranaggio che trascina
la catena ed è posto sull’albero motore; la corona è
l’ingranaggio inchiavettato sull’assale posteriore e che,
mediante la catena, trasmette il moto alle ruote. Il rapporto di
trasmissione si varia aumentando o diminuendo il numero di denti di
pignone e/o corona. Più il rapporto pignone/corona è basso e più
si avranno accelerazione e ripresa penalizzando la velocità
massima; più il rapporto è alto e maggiore sarà la velocità
massima penalizzando l’accelerazione e ripresa. Supponendo di
montare un pignone da 16 e una corona da 24, il rapporto è 16 : 24
= 0,666. Aumentando di un dente la corona si ha 16 : 25
= 0,640. Se invece avessimo aumentato di un dente il pignone
il rapporto sarebbe stato 17 : 24 = 0,708. Si può notare come sia
più grande la variazione del rapporto se si modifica il pignone, in
quanto ha una circonferenza più piccola. Si sottolinea dunque che
è sempre necessario effettuare piccole variazioni di assetto, in
linea generale, se si desidera intuirne bene effetti e differenze,
sempre con l’occhio sul cronometro. E’ possibile che, cambiando
motore, a parità di condizione pignone/corona il rapporto non sia
più lo stesso. Persino cambiando gomme o la loro pressione di
lavoro.
Ricordati
di registrare la catena ogni volta che cambi pignone e/o corona. La
catena non deve essere tesa come una corda di violino, ma bensì
deve avere un’oscillazione di circa mezzo centimetro e soprattutto
deve essere sempre unta con l’apposito grasso. La catena si
registra spostando avanti o indietro il motore.
Variazione
del rapporto con gli ingranaggi del cambio
E’
una manovra da Esperti con la “E” maiuscola. Oltre a tenere
conto dei fattori di cui sopra, si deve considerare che le marce
devono essere “distanziate” in modo abbastanza regolare. Il
regime deve rimanere “elastico”, senza che scenda sotto il range
di coppia ottimale ogni qualvolta si inserisce una marcia più alta.
Infatti, se si allunga ad esempio la terza marcia, significa che la
quarta risulterà più vicina (più corta), per cui probabilmente
andrà variata a sua volta. Dipende tutto dalle esigenze e da come
il pilota “sente” il mezzo. Anche se è relativamente semplice
aprire il cambio di un moderno motore
da kart, significa dover disporre di un assortimento di ingranaggi
in una valigia a parte. Brigoso, dispendioso e adatto per i grandi
teams. Però è il sistema più “fine” per una messa a punto più
precisa. Si tratta sempre di adattare il rapporto alle varie
condizioni della pista sostituendo le coppie di ingranaggi che
costituiscono le marce. Mentre con il metodo precedente la
variazione risulta generalizzata su tutte le marce, con quest'ultimo
è specifica per ciascuna marcia, ma occorre molta attenzione.
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