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La trasmissione
 

Uno studio interessante è quello che porta a scoprire come scegliere i rapporti di trasmissione. Indovinare il rapporto di trasmissione adatto per un circuito è uno dei vari fattori determinanti per abbassarne il tempo sul giro. Il rapporto di trasmissione è la relazione tra il numero di giri del motore e il numero di giri delle ruote motrici. Sapendo che il motore esprime la maggior potenza in un determinato range di regime, è necessario che in tale range lo si sfrutti.

Allora occorre adattare la gamma di rapporti del cambio alle caratteristiche del tracciato, tenendo conto dei rettilinei, delle curve e dei tipi di curva che vi sono. Valutare se è opportuno avere una buona velocità massima in un determinato punto anziché una forte accelerazione in un altro o viceversa.

I motori da kart vengono forniti generalmente con un kit standard di rapporti al cambio e sta poi nel pilota valutare se vanno bene o meno per una determinata pista. Si può giocare allora con due metodi differenti: variazione del rapporto pignone corona oppure variazione dei rapporti nel cambio.

Lo studio può essere approfondito solamente quando si è arrivati ad un livello di preparazione tale da poter confrontarsi con gli altri al mezzo decimo di secondo. E’ assurdo speculare sul mezzo dente in più o in meno se si è ancora distanti dal più veloce (e bravo) due secondi o più. Se così è, significa che i problemi sono ben altri, diversi dal rapporto di trasmissione.

Il diagramma di coppia è la relazione tra la potenza erogata e il regime del motore. Si nota che insistendo nel "tirare i giri" oltre un certo valore la coppia cala nettamente. Il range da sfruttare è quello nella fase più alta della curva diagrammale.

Analizzando il circuito, devi scoprire dove sono i punti in cui una determinata cambiata risulta superflua, come una marcia usata per soli cinque metri. La cambiata è un "punto morto" di potenza, una frazione di secondo in cui il motore non tira e si traduce in perdita di tempo.

All'uscita di una curva la marcia inserita non deve essere "fiacca" o troppo corta, ma deve garantirti una ripresa elastica e sempre elasticamente in recupero.

 

Devi comunque trovare un compromesso tenendo conto di tutti i punti “chiave” della pista e non per uno solo. E’ un lavoro certosino. Di pista in pista cerca di tenere aggiornata la tua banca dati con tutti i valori che ti sono utili, in modo da presentarti con il kart “imbastito” decentemente. Poi lavorerai per le “rifiniture”.

Variazione del rapporto pignone/corona 

Questo metodo è efficace ma non fine. Infatti prevede che si lascino intatti gli ingranaggi del cambio del motore, tra l’altro già correttamente progettati per distanziare opportunamente le marce nel contesto delle caratteristiche del motore. Si gioca quindi sul rapporto pignone/corona. Il pignone è l’ingranaggio che trascina la catena ed è posto sull’albero motore; la corona è l’ingranaggio inchiavettato sull’assale posteriore e che, mediante la catena, trasmette il moto alle ruote. Il rapporto di trasmissione si varia aumentando o diminuendo il numero di denti di pignone e/o corona. Più il rapporto pignone/corona è basso e più si avranno accelerazione e ripresa penalizzando la velocità massima; più il rapporto è alto e maggiore sarà la velocità massima penalizzando l’accelerazione e ripresa. Supponendo di montare un pignone da 16 e una corona da 24, il rapporto è 16 : 24 = 0,666. Aumentando di un dente la corona si ha 16 : 25  = 0,640. Se invece avessimo aumentato di un dente il pignone il rapporto sarebbe stato 17 : 24 = 0,708. Si può notare come sia più grande la variazione del rapporto se si modifica il pignone, in quanto ha una circonferenza più piccola. Si sottolinea dunque che è sempre necessario effettuare piccole variazioni di assetto, in linea generale, se si desidera intuirne bene effetti e differenze, sempre con l’occhio sul cronometro. E’ possibile che, cambiando motore, a parità di condizione pignone/corona il rapporto non sia più lo stesso. Persino cambiando gomme o la loro pressione di lavoro. 

Ricordati di registrare la catena ogni volta che cambi pignone e/o corona. La catena non deve essere tesa come una corda di violino, ma bensì deve avere un’oscillazione di circa mezzo centimetro e soprattutto deve essere sempre unta con l’apposito grasso. La catena si registra spostando avanti o indietro il motore.  

Variazione del rapporto con gli ingranaggi del cambio 

E’ una manovra da Esperti con la “E” maiuscola. Oltre a tenere conto dei fattori di cui sopra, si deve considerare che le marce devono essere “distanziate” in modo abbastanza regolare. Il regime deve rimanere “elastico”, senza che scenda sotto il range di coppia ottimale ogni qualvolta si inserisce una marcia più alta. Infatti, se si allunga ad esempio la terza marcia, significa che la quarta risulterà più vicina (più corta), per cui probabilmente andrà variata a sua volta. Dipende tutto dalle esigenze e da come il pilota “sente” il mezzo. Anche se è relativamente semplice aprire il cambio di un moderno motore da kart, significa dover disporre di un assortimento di ingranaggi in una valigia a parte. Brigoso, dispendioso e adatto per i grandi teams. Però è il sistema più “fine” per una messa a punto più precisa. Si tratta sempre di adattare il rapporto alle varie condizioni della pista sostituendo le coppie di ingranaggi che costituiscono le marce. Mentre con il metodo precedente la variazione risulta generalizzata su tutte le marce, con quest'ultimo è specifica per ciascuna marcia, ma occorre molta attenzione.

 

Ogni pista richiede un particolare rapporto di trasmissione da adottare in funzione del motore che si utilizza.