la vita è un viaggio; viaggiare è vivere due volte

                        Omar Khayyam (Persia XII sec.)


 
 
 
 




           
pag. 1 pag. 2 pag. 3 le foto
            
18 giugno, prima di partire per una nuova destinazione, facciamo ancora una bella passeggiata attorno al villaggio, quasi a voler imprimere meglio nella memoria le immagini, che nei tempi passati ispirarono pittori e poeti. quindi rimessi in moto i camper, ci dirigiamo per strade secondarie verso il monastero di Drjanovski. Il monastero di Sant'Arcangelo fondato nel XIII sec. è considerato uno dei luoghi sacri della lotta contro i turchi. Nel 1876 un gruppo di insorti, vi si asserragliò resistendo all'esercito turco per 9 giorni, le vittime furono numerose ed i loro resti riposano oggi in un mausoleo all'interno del complesso monastico. Nella chiesa, assistiamo ad una cerimonia di battesimo, che nel rito ortodosso è molto coreografica. Ci rimettiamo in marcia in direzione di Veliko Tarnovo e superatala imbocchiamo una strada, che fra fitti boschi si inerpica fino a giungere sotto a delle alte rocce sulle quali si affacciano delle grotte, usate dai monaci per andarvi a meditare. Sotto la parete rocciosa, il monastero della Trasfigurazione domina la valle sottostante. Il monastero, voluto secondo la leggenda, dalla zarina Teodora-Sara nel 1360, è stato più volte rimaneggiato, finchè nel 1988, una frana ne ha distrutto buona parte, lasciando miracolosamente intatta la chiesa. Le pareti esterne dell'edificio sono ricoperte da affreschi che riproducono il ciclo della vita ed il giudizio universale, all'interno le pareti sono completamente affrescate, ma annerite dal fumo delle candele. Una restauratrice inglese, che abbiamo la fortuna di vedere all'opera, ogni anno passa le sue vacanze al monastero, dedicandosi al recupero dei bellissimi dipinti. Le parti restaurate sono di una bellezza unica, peccato che lo Stato non si preoccupi di finanziare il recupero di un simile tesoro artistico, lasciando alla sensibilità di questa persona l'onere di tale lavoro. Di nuovo in viaggio per andare alle rovine della città romana di Nicopolis ad Istrum. Imbocchiamo una strada sterrata che si inoltra fra campi coltivati ed arriviamo in un piccolo borgo contadino, ma delle rovine romane neanche l'ombra. Ormai è ora di pranzo, decidiamo perciò di sostare in uno spiazzo ombreggiato per mangiare un boccone e riposarci un po'. Mentre ripercorriamo la strada sterrata a ritroso, notiamo vicino ad un laghetto delle pietre che affiorano dalle erbacce. Ci dirigiamo verso di esse e davanti ai nostri occhi appare una strada lastricata. Lasciamo i camper e percorriamo a piedi la strada romana che ci conduce, passando fra antiche rovine, al foro. Abbiamo trovato Nicopolis ad Istrum, città fondata dall'imperatore Traiano nel 107 d.C. ed in seguito distrutta dai Goti. Oggi le rovine giacciono malinconicamente abbandonate e la natura piano piano la sta riconquistando. E' incredibile che un sito archeologico che potrebbe essere anche un'importante fonte di reddito, venga lasciato così, abbandonato a se stesso. Puntiamo verso Ivanovo, località situata sul fiume Rusenski Lom che scorre nell'omonima valle. Lasciamo i camper in uno spiazzo in riva al fiume alla base di una parete rocciosa e ci inerpichiamo su per un sentiero che la risale. Arrivati in quota vediamo una chiesa rupestre probabilmente del XIII sec. L'ingresso è sbarrato da un'inferriata, ma si riesce comunque a vedere le pitture che ricoprono le pareti interne. Proseguiamo lungo il sentiero finchè giunti in cima, un bel panorama sulla vallata ci ricompensa della fatica fin qui fatta. Tornati ai camper, decidiamo di risalire verso Ivanovo, perchè la zona è troppo isolata per passare la notte. Lungo la salita vediamo l'edificio di un ristorante, ci fermiamo nel piazzale antistante, ma scopriamo che il locale è chiuso. Per fortuna c'è una guardia giurata addetta alla sorveglianza, che ci accorda il permesso di sostare per la notte. L'aria è fresca, c'è la luna ed un bel cielo stellato. All'ora di cena invitiamo il sorvegliante a mangiare un boccone con noi e fra una risata e l'altra, passiamo una bella serata. Trascorriamo una notte tranquilla, ben sapendo che Ivan veglia anche su di noi. 19 giugno, prima di partire, Ivan ci permette di fare rifornimento d'acqua e ci regala anche un bel pesce pescato il mattino presto nel fiume sottostante. Facciamo rotta per Madara dove c'è da vedere il famoso bassorilievo del cavaliere scolpito nella roccia. La scultura assurta a simbolo della Bulgaria, si trova su una parete rocciosa a 24 mt da terra, e rappresenta un cavaliere che trafigge un leone (il nemico) con il giavellotto, mentre un levriero (allegoria del popolo fedele) lo segue. Terminata la visita ci dirigiamo verso il mar Nero e nei pressi della città di Varna e precisamente a Zlatni Pjasaci facciamo sosta in un campeggio in riva al mare. 20 giugno, giornata di relax e bagni di mare. 21 giugno, raggiungiamo Nesebar, la cittadina dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità si protende sul mar Nero ed è unita alla terraferma da una lingua di sabbia su cui corre la strada. Sostiamo con i camper in un parcheggio a pagamento sotto le mura della città adatto a trascorrervi anche la notte e ci apprestiamo a visitarla. L'abitato è invaso dai turisti, e purtroppo le belle case sono perlopiù nascoste dai baracchini che vendono souvenir e cianfrusaglie di ogni tipo. Concludiamo la giornata con una buona cena su una terrazza affacciata sul mare.
                                                                                  
  Torna su