la vita è un viaggio; viaggiare è vivere due volte
 
                          Omar Khayyam (Persia XII sec.)

       
 
 
 
 

Trieste ha una scontrosa grazia, se piace è come un ragazzaccio aspro e vorace con occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore.... 
 

                              U. Saba 

             
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Trieste, capoluogo di provincia, nonché capoluogo della regione a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia, è situata sulla sponda orientale del golfo omonimo sul mare Adriatico. La città adagiata fra il mare ed il ciglione dell'altopiano carsico, si estende solo in parte in piano e gode di un clima relativamente mite; talvolta però la Bora, vento di nord-est che può superare anche abbondantemente i 100 km orari, abbassa notevolmente la temperatura. La provincia, la meno estesa d'Italia, con solo il 2,7% del territorio regionale, comprende 6 comuni lungo la fascia costiera più interna del golfo. Colonia romana nel I secolo a.C. con il nome di Tergeste, la città venne fortificata da Ottaviano (il futuro Augusto) nel 32 a.C. e si sviluppò sotto l’imperatore Traiano. Dopo la caduta dell'impero d'Occidente fu prevalentemente colonia militare bizantina per oltre due secoli, fino al 788, quando divenne dominio dei franchi, dai quali i vescovi ebbero l'autorità temporale che esercitarono fino all'affermarsi verso la fine del XII secolo del comune. Iniziarono quindi i contrasti con Venezia, che tra il 1202 e il 1369 la sconfisse più volte, finché i triestini nel 1382 chiesero la protezione degli Asburgo. Nel XVII secolo, divenuta porto franco, si giovò del governo illuminato di Maria Teresa d'Asburgo, che favorì il rinnovamento dell'attività commerciale e finanziaria (mentre Venezia andava declinando), diede alla città nuove strutture sociali e avviò il rinnovamento edilizio. Trascorsi il periodo francese e quello della Restaurazione, il nuovo ceto medio sviluppò importanti iniziative (industrie cantieristiche e compagnie assicurative). L'unione con l'Italia, avvenne nel 1918 con la fine della prima guerra mondiale. Sotto l'aspetto economico l'unione non fu proficua, nonostante l'avvio di nuove attività industriali, per la diminuita importanza del porto, che non rappresentò più la grande porta del Nord-Est europeo. Dopo la seconda guerra mondiale, la città dovette attendere fino al 1954 per tornare ad essere italiana, ma perse gran parte del territorio provinciale. Il nucleo più antico, o "Cittavecchia", (dall'epoca romana all'inizio del Settecento) si trova sul colle di San Giusto e scende verso il mare; adiacente, a nord, l'espansione teresiana (fine Settecento – metà Ottocento, con reticolato regolare di strade), seguita da nuovi ampliamenti in più direzioni, fino al grande sviluppo edilizio del Novecento, a macchia d'olio. Fra i più antichi monumenti, notevoli sono i resti della Basilica forense e del Tempio capitolino (del I-II secolo d.C.), sull'alto del colle e, sulle pendici, il Teatro, coevo, e il cosiddetto Arco di Riccardo (eretto nel 33 a.C.). Sul colle sorge anche la cattedrale di San Giusto, unione trecentesca di due chiese basilicali, con grande rosone gotico e mosaici di scuola veneziana del secolo XII; inoltre, il Castello (1470-1630) sede del Civico museo del Castello, che custodisce ambienti arredati dell'epoca e una raccolta di armi antiche. Più in basso si distende la bella piazza dell'Unità d'Italia, sulla quale s'affaccia il palazzo Comunale (del 1875), aperta nell'Ottocento verso il porto costeggiato dalle "rive", viali dai quali si diparte, fra l'altro, il molo Audace ex molo S. Carlo (divenuto classica passeggiata dei triestini) a cui attraccò per primo il cacciatorpediniere Audace da cui prese il nome, il 3 novembre 1918. Nelle vicinanze inizia il "borgo teresiano" o "città nuova" che giunge fino alla via Carducci dove si trovano edifici in prevalenza ottocenteschi, fra i quali, neoclassici, il palazzo Carciotti di Matteo Pertsch (costruito fra il 1802 e il 1805) e la chiesa di Sant'Antonio Nuovo (del 1827-1842), in asse con il Canal Grande. Fra i numerosi musei triestini, vanno ricordati il civico Revoltella, d'ambiente ottocentesco, con la Galleria d'arte moderna; il civico Sartorio, in una villa neoclassica, che ospita una collezione di ceramiche del XV-XIX secolo; il civico del Mare con sezioni di cantieristica e pesca; il nazionale di Arte antica, con dipinti del XV-XIX secolo; il civico del Risorgimento, allestito nell'edificio del Sacrario Oberdan, presso il luogo ove il martire fu impiccato dagli austriaci nel 1882 e quello della Resistenza, nella Risiera di San Sabba che fu l’unico campo di sterminio nazista in Italia. A nord della città sorge inoltre il grande faro della Vittoria, costruito nel 1927, con un alto belvedere sul mare; nel sovrastante altopiano carsico, invece, importante è la Grotta Gigante, una cavità il cui vano, unico, è alto 115 metri. Il viale Miramare, infine, conduce (8 km a nord-ovest) al celebre castello di Miramar che fu eretto per l'arciduca Massimiliano d'Asburgo e la moglie Carlotta fra il 1855 e il 1860. Il castello che s’erge su di un promontorio, circondato da un giardino all'italiana, costituisce un notevole e ricchissimo museo d'ambiente. 
                                                                                                                                 
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