la vita è un viaggio; viaggiare è vivere due volte

                        Omar Khayyam (Persia XII sec.)




 
 
 
 
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Lungo la salita attraversiamo piccoli paesi di pastori e contadini, le misere case riposano addormentate nel silenzio. Avvolto dall’oscurità s’intravede qualche recinto, che addossato alle abitazioni, custodisce ora una capra ora un asinello. Finalmente dopo 53 chilometri di strada accidentata, con salite da affrontare in prima marcia, arriviamo al rifugio alla base del tumulo di Antioco I, da qui proseguiamo a piedi lungo un sentiero che ci fa superare gli ultimi metri di dislivello. Quando arriviamo in cima, ci ritroviamo in uno scenario che ci lascia senza fiato. Nella terrazza rivolta ad est e rischiarata appena da una flebile luce annunciante l’ormai prossima aurora, si scorgono le grandi teste delle statue, che staccatesi dai busti allineati alla base del tumulo, giacciono sparpagliate sul terreno. Lentamente il sole sorge da dietro le montagne. Nella valle, l’argenteo Eufrate scintilla sotto i suoi primi raggi, le statue degli déi si tingono d’oro ed il sogno del re d’assurgere fra essi e venir ricordato ed onorato per l’eternità, ancora una volta s’avvera. Quando il sole è ormai alto nel cielo, decidiamo di ridiscendere a valle. La discesa si rivela ben presto una vera avventura. La strada corre su profondi precipizi ed il nostro autista sembra avere molto sonno. Lungo i brevi rettilinei, abbiamo l’impressione che gli si chiudano gli occhi, perciò gli chiediamo di accendere la radio e tutti ci mettiamo a cantare (si fa per dire) canzoni turche allo scopo di tenerlo sveglio. Giunti ai villaggi, il nostro finalmente si ferma e mentre beve qualche te e riprende vigore, noi possiamo vedere come vive questa povera gente e ci sembra di essere tornati indietro di cent’anni. Riprendiamo il tour e ci rechiamo ad Arsemeia ove sorgeva il palazzo estivo dei sovrani della Commagene, il piccolo regno della Mesopotapia del nord di cui Antioco fu uno dei re. Lungo il sentiero che porta all’acropoli, alcune stele scolpite in blocchi di roccia indicano la via. Notevole è la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana ed un tunnel che pare conducesse fino al fiume. Di seguito andiamo a vedere un ponte selgiuchide e quindi il più famoso ponte romano e per finire il tumulo delle regine. 15/07/01 Lasciamo il Nemrut Dagi e mentre ci allontaniamo, volgiamo un’ultima volta lo sguardo verso la lontana cima ed il grande tumulo che custodisce il suo mistero. Percorriamo una strada che passando ad appena una trentina di chilometri dal confine siriano, ci porta al mare. Superiamo Adana e Tarso e facciamo sosta ad Ovacik dove possiamo fare un bel bagno di mare. 17/07/01 Dopo una notte di sosta in un mocamp nei pressi di Manavgart, ci rechiamo ad Aspendos dove ammiriamo il magnifico teatro romano perfettamente conservato. Raggiungiamo quindi Antalia e superatala scendiamo a Phaselis. Visitiamo le antiche rovine della città oramai preda della vegetazione boschiva e facciamo il bagno nelle baie ove sorgevano i suoi porti. La sera ci trasferiamo a Ciralik. Per raggiungere questo paesino dobbiamo effettuare una deviazione per una stradina secondaria. Giunti sul litorale sostiamo in un piccolo campeggio, il “Green Point”, che si affaccia su una bellissima spiaggia con le montagne a ridosso, posta fra Chimera ed Olympos. Paesaggio e mare stupendi. 19/07/01 Puntiamo su Finike ed andiamo a visitare le tombe rupestri di Myra, quindi raggiungiamo la cittadina di Kas dove possiamo vedere alcune tombe licie. 20/07/01 Giornata dedicata esclusivamente ai bagni di mare, il mattino nella stupenda e deserta spiaggia di Kaputas e nel pomeriggio alla spiaggia di Olu Deniz nei pressi di Fethiye. La sera sostiamo in un paesino un po’ fuori mano. Mentre passeggiamo sul lungomare, notiamo delle persone che fanno musica a bordo di una piccola barca da pesca. Ci fermiamo ad ascoltare le dolci canzoni che gli uomini cantano, accompagnandosi con degli stumenti somiglianti a dei mandolini. Uno di questi, accenna poi una danza tradizionale. Tutto molto bello e suggestivo. 21/07/01 Arriviamo a Pammukale, visitiamo le rovine di Hierapolis, facciamo il bagno alle terme, vediamo le bianche vasche che hanno reso famoso questo luogo (purtroppo tutto molto degradato), quindi sostiamo in un piccolo campeggio all’ingresso dell’abitato. Il mattino seguente, prima di ripartire abbiamo modo di vedere alcune donne che preparano il “lavas”, una specie di focaccia molto sottile che si usa come il pane.  22/07/01 Siamo nuovamente sulla costa e precisamente ad Efeso. Visitiamo i resti di questa magnifica città, il teatro, la via Arcadiana che conduceva al porto e la via dei marmi che porta alla biblioteca di Celso. La piazzetta con la facciata dell’antica biblioteca è qualcosa di veramente straordinario. 23/07/01 Arriviamo a Pergamo, anche qui naturalmente, visitiamo il sito archeologico. Di notevole bellezza il teatro ed il bianco tempio romano di Adriano. 24/07/01 Oggi siamo a Troia, la visita della mitica città cantata da Omero, ci procura una piacevole emozione. 25/07/01 Attraversiamo lo stretto dei Dardanelli e siamo di nuovo in Europa, risaliamo la penisola di Gelibolu (Gallipoli) e raggiungiamo la frontiera. La sera siamo nuovamente nel porticciolo greco di Fanari. Ancora alcuni giorni poi dovremo imbarcarci a Patrasso alla volta dell’Italia, nel frattempo sosteremo nella baia di Perahòra, nei pressi di Corinto, dove trascorreremo l’attesa in completo relax.
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