Lungo la salita attraversiamo
piccoli paesi di pastori e contadini, le misere case
riposano addormentate nel silenzio. Avvolto dall’oscurità
s’intravede qualche recinto, che addossato alle abitazioni,
custodisce ora una capra ora un asinello. Finalmente dopo 53
chilometri di strada accidentata, con salite da affrontare
in prima marcia, arriviamo al rifugio alla base del tumulo
di Antioco I, da qui proseguiamo a piedi lungo un sentiero
che ci fa superare gli ultimi metri di dislivello.
Quando arriviamo in cima, ci ritroviamo in uno scenario che
ci lascia senza fiato. Nella terrazza rivolta ad est e
rischiarata appena da una flebile luce annunciante l’ormai
prossima aurora, si scorgono le grandi teste delle statue,
che staccatesi dai busti allineati alla base del tumulo,
giacciono sparpagliate sul terreno. Lentamente il sole sorge
da dietro le montagne. Nella valle, l’argenteo Eufrate
scintilla sotto i suoi primi raggi, le statue degli déi si tingono d’oro
ed il sogno del re d’assurgere fra essi e venir ricordato ed
onorato per l’eternità, ancora una volta s’avvera.
Quando il sole è
ormai alto nel cielo, decidiamo di ridiscendere a valle. La
discesa si rivela ben presto una vera avventura. La strada
corre su profondi precipizi ed il nostro autista sembra
avere molto sonno. Lungo i brevi rettilinei, abbiamo
l’impressione che gli si chiudano gli occhi, perciò gli
chiediamo di accendere la radio e tutti ci mettiamo a
cantare (si fa per dire) canzoni turche allo scopo di
tenerlo sveglio. Giunti ai villaggi, il nostro finalmente si
ferma e mentre beve qualche te e riprende vigore, noi
possiamo vedere come vive questa povera gente e ci sembra di
essere tornati indietro di cent’anni. Riprendiamo il tour e
ci rechiamo ad Arsemeia ove sorgeva il palazzo estivo dei
sovrani della Commagene, il piccolo regno della Mesopotapia
del nord di cui Antioco fu uno dei re. Lungo il sentiero che
porta all’acropoli, alcune stele scolpite in blocchi di
roccia indicano la via. Notevole è la cisterna per la
raccolta dell’acqua piovana ed un tunnel che pare conducesse
fino al fiume. Di seguito andiamo a vedere un ponte
selgiuchide e quindi il più famoso ponte romano e per finire
il tumulo delle regine.
15/07/01
Lasciamo il Nemrut
Dagi e mentre ci allontaniamo, volgiamo un’ultima volta lo
sguardo verso la lontana cima ed il grande tumulo che
custodisce il suo mistero. Percorriamo una strada che
passando ad appena una trentina di chilometri dal confine
siriano, ci porta al mare. Superiamo Adana e Tarso e
facciamo sosta ad Ovacik dove possiamo fare un bel bagno di
mare. 17/07/01
Dopo una notte di sosta in un mocamp nei pressi di Manavgart,
ci rechiamo ad Aspendos dove ammiriamo il magnifico teatro
romano perfettamente conservato. Raggiungiamo quindi Antalia
e superatala scendiamo a Phaselis. Visitiamo le antiche
rovine della città oramai preda della vegetazione boschiva e
facciamo il bagno nelle baie ove sorgevano i suoi porti. La
sera ci trasferiamo a Ciralik. Per raggiungere questo
paesino dobbiamo effettuare una deviazione per una stradina
secondaria. Giunti sul litorale sostiamo in un piccolo
campeggio, il “Green Point”, che si affaccia su una
bellissima spiaggia con le montagne a ridosso, posta fra
Chimera ed Olympos. Paesaggio e mare stupendi.
19/07/01
Puntiamo su Finike ed andiamo a visitare le tombe rupestri
di Myra, quindi raggiungiamo la cittadina di Kas dove
possiamo vedere alcune tombe licie.
20/07/01
Giornata dedicata esclusivamente ai bagni di mare, il
mattino nella stupenda e deserta spiaggia di Kaputas e nel
pomeriggio alla spiaggia di Olu Deniz nei pressi di Fethiye.
La sera sostiamo in un paesino un po’ fuori mano. Mentre
passeggiamo sul lungomare, notiamo delle persone che fanno
musica a bordo di una piccola barca da pesca. Ci fermiamo ad
ascoltare le dolci canzoni che gli uomini cantano,
accompagnandosi con degli stumenti somiglianti a dei
mandolini. Uno di questi, accenna poi una danza
tradizionale. Tutto molto bello e suggestivo.
21/07/01
Arriviamo a Pammukale, visitiamo le rovine di
Hierapolis, facciamo il bagno alle terme, vediamo le bianche
vasche che hanno reso famoso questo luogo (purtroppo tutto
molto degradato), quindi sostiamo in un piccolo campeggio
all’ingresso dell’abitato. Il mattino seguente, prima di
ripartire abbiamo modo di vedere alcune donne che preparano
il “lavas”, una specie di focaccia molto sottile che si usa
come il pane.
22/07/01
Siamo nuovamente sulla costa e precisamente ad Efeso.
Visitiamo i resti di questa magnifica città, il teatro, la
via Arcadiana che conduceva al porto e la via dei marmi che
porta alla biblioteca di Celso. La piazzetta con la facciata
dell’antica biblioteca è qualcosa di veramente
straordinario. 23/07/01
Arriviamo a Pergamo, anche qui
naturalmente, visitiamo il sito archeologico. Di notevole
bellezza il teatro ed il bianco tempio romano di Adriano.
24/07/01
Oggi siamo a Troia, la visita della mitica città
cantata da Omero, ci procura una piacevole emozione.
25/07/01
Attraversiamo lo stretto dei Dardanelli e siamo di
nuovo in Europa, risaliamo la penisola di Gelibolu
(Gallipoli) e raggiungiamo la frontiera. La sera siamo
nuovamente nel porticciolo greco di Fanari. Ancora alcuni
giorni poi dovremo imbarcarci a Patrasso alla volta
dell’Italia, nel frattempo sosteremo nella baia di Perahòra,
nei pressi di Corinto, dove trascorreremo l’attesa in
completo relax. |