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Itinerario:
Trieste -
Venezia - Igoumenitsa - Meteore
- Fanari - Istanbul - Hattusas (
siti ittiti) - Goreme (Cappadocia)
- Katha (Nemrut Dagi)
Tarso - Ovacick - Aspendos -
Antalia - Phaselis - Ciralik Finike
- Myra - Kas - Kaputas -
Olu Deniz - Pammukale (Hierapolis)
- Efeso - Pergamo - Troia - Dardanelli - Fanari - Platamonas
- Perahora (Corinto) - Patrasso
- Venezia - Trieste
30/06/01
Ed eccoci nuovamente
pronti ad affrontare un nuovo viaggio. La meta che ci siamo
prefissi di raggiungere quest'anno è il mitico Nemrut Dagi nel
sud della Turchia. Questa volta
al nostro solito gruppo si sono
aggiunti anche Luisa e Federico
di Verona con i loro ragazzi
Enrico e Nicola, quindi
viaggeremo in 8 persone su 3
camper. C'imbarchiamo la domenica mattina a Venezia |
sul traghetto Blue
Sky della Blue Star Ferries e dopo circa 26 ore di viaggio
sbarchiamo in Grecia ad Igoumenitsa. La sera del
01/07/01
dopo aver
superato il passo Katàra (1700m) arriviamo alle Meteore e
sostiamo nel piazzale della stazioncina del paese per
trascorrere la notte.
02/07/01
Il mattino riprendiamo
il viaggio, attraversiamo la valle del Tembi, fiancheggiamo il
massiccio dell’Olimpo, come sempre coperto di nubi quasi a voler
proteggere l’intimità degli déi, superiamo Salonicco e
raggiungiamo Fanari. Dopo aver visitato un piccolo Santuario
palustre, ci sistemiamo nel porticciolo del simpatico paese,
facciamo un bel bagno di mare e trascorriamo una tranquilla
notte.
03/07/01
Passiamo Alexandropoli e dirigiamo alla frontiera turca. Dopo le
mille formalità che ci fanno perdere quasi un’ora e mezza,
cambiamo il denaro diventando improvvisamente miliardari
(1.000.000 £.tr = 1800 £.it) ed entriamo finalmente in Turchia.
All’ora di pranzo ci fermiamo in uno spiazzo davanti ad
un’isolata casa contadina, Gino regala una coca cola ad un
incuriosito bambino, e dopo un po’ la madre ci porta un vassoio
colmo di susine. Questo è il primo impatto con l’ospitale gente
di questa magnifica terra. Nel pomeriggio entriamo nella caotica
Istanbul, Gino viene superato da un camion e perde il contatto
con me ed il camper di Federico. Mentre noi prendiamo una
direzione (ovviamente) sbagliata, Gino dirige verso l’aeroporto
ed aiutato da un tassista entra nel campeggio “London”. Dopo una
mezz’ora anche noi con l’aiuto di persone molto gentili
raggiungiamo il medesimo campeggio.
04/07/01
Dopo
qualche iniziale difficoltà per acquistare i biglietti
dell’autobus, ci rechiamo in centro città. Attraversiamo il Gran
Bazar brulicante di persone indaffarate a vendere e comprare
merci di tutti i tipi. Poi c’inoltriamo per i vecchi vicoli dove
ferve un’incredibile vitalità e respiriamo l’atmosfera
dell’oriente. Attraversato il vecchio quartiere sbuchiamo su di
un bel viale che ci conduce nella zona monumentale di Istanbul.
Visitiamo un’antica e suggestiva cisterna sotterranea con ben
336 colonne corinzie che ne sostengono il soffitto a volta di
mattoni. Attraverso delle passerelle si può girarla tutta,
mentre sotto i pesci nuotano nell’acqua. I pesci erano un
espediente per verificare che l’acqua fosse buona. Le acque
provenivano dagli acquedotti di Valente ed Adriano e rifornivano
il palazzo imperiale. Di seguito visitiamo Santa Sofia, Agya
Sofya per i bizantini e Aya Sofya per i mussulmani, fatta
costruire nel 532 dall’imperatore Giustiniano. Dopo aver
pranzato attraversiamo l’ippodromo, dove possiamo vedere
l’obelisco egizio e la colonna serpentina e ci rechiamo alla
Moschea blu.
La Moschea blu
(Sultan Ahmet Camii) si erge di fronte S. Sofia, ed
unica ad avere sei minareti è tra le più belle di Istanbul e
viene considerata come il monumento che meglio esprime l’arte
islamica turca. Le pareti al suo interno sono interamente
ricoperte di maioliche provenienti da Iznik ed è al loro colore
verde-blu che la moschea deve il suo nome. Al ritorno un altro
passaggio attraverso il Gran Bazar chiude la giornata.
05/07/01
prendiamo lo stesso autobus del giorno avanti e scendiamo al
capolinea nei pressi di uno degli ingressi del Gran Bazar,
c’incamminiamo verso l’università, l’aggiriamo e ci ritroviamo
all’ingresso della moschea di Solimano il Magnifico. La
Suleymaniye Camii è forse la più bella e sontuosa moschea
d’Istanbul e rispecchia la potenza dell’impero e del sultano che
la fece costruire. Entriamo nei giardini, alcune persone fanno i
lavaggi rituali presso le fontanelle allineate lungo il muro
dell’edificio. Tolte le scarpe entriamo, l’interno è vasto, le
pareti sono rivestite da bellissime maioliche color blu, rosso e
turchese ed i pavimenti sono ricoperti di tappeti alcuni dei
quali molto antichi. La moschea ospitava la scuola di medicina ,
l’ospedale, le scuole elementari, la mensa dei poveri, gli haman
ed il cimitero. All’interno di quest’ultimo possiamo vedere la
tomba del sultano Solimano e della moglie Rossellana. Finita la
visita ci dirigiamo verso il porto nei pressi del ponte di
Galata. Attraversiamo un altro vecchio quartiere brulicante di
gente vociante ed indaffarata, mentre le preghiere dei muezzin,
dall’alto dei minareti, si espandono nell’aria.
Entriamo nel profumato Bazar
Egiziano dove sono esposte in vendita le più svariate qualità di
spezie, quindi ci rechiamo al Top Kapi, pranziamo al ristorante
Konyali situato al suo interno con bella vista sul Bosforo ed il
Corno d’Oro. Dopo pranzato ammiriamo il favoloso tesoro dei
sultani ed infine in una dolce e mistica atmosfera vediamo le
reliquie di Maometto.
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