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Che cos'è un periodico elettronico?

Il periodico elettronico è una pubblicazione seriale in formato digitale, un contenitore informativo che racchiude "contenuti"; tentare di descrivere questi oggetti digitali presuppone di focalizzare l'attenzione su quattro aspetti fondamentali: il supporto, le forme di distribuzione, i formati e le versioni.
Si dividono in periodici distribuiti su CD-ROM e periodici disponibili in Internet, che sono privi di supporto in quanto rimangono allo stato di informazione astratta e immateriale, per andare a collocarsi all'interno dei server che li ospitano quali contenitori organizzati. E' importante sottolineare che l'infanzia del periodico elettronico trova la sua collocazione su un supporto quale il CD-ROM o, prima ancora, su floppy disk, e tale fase risale agli anni attorno al 1970. I titoli possono essere accessibili all'utenza, sia essa bibliotecaria, specialistica o generale, usando differenti protocolli quali: gopher, ftp, telnet, email o listserv, e in modo sempre più diffuso, http (Web). Risale infatti al 1996 l'ingresso massiccio dell'editoria elettronica commerciale, dapprima di ambito accademico scientifico e poi a partire dal 1997, anche a carattere generale con l'immissione nel mercato di periodici elettronici di genere popolare a larga divulgazione.

Grafico proposto da ARL




Periodici elettronici con accesso gratuito

Tra le risorse che raggruppano titoli di periodici dichiarati ad accesso gratuito, in realtà si trovano risorse varie di tipo misto, comprendenti repertori, liste di riviste elettroniche accademiche o generali, full-text di newsgroup scientifici che hanno preso carattere di periodici elettronici accademici. Anche se queste risorse vengono dichiarate come risorse di periodici elettronici full-text ad accesso gratuito, in realtà il testo pieno degli articoli è effettivamente presente in percentuale piuttosto bassa. Si è anche notato che non sempre tutta la rivista, fascicolo per fascicolo veniva coperta, vi erano anche citazioni errate all'interno degli articoli, errori tipografici in svariati punti del testo, decisioni editoriali alquanto opinabili su grafica e formattazioni. Questo tipo di problematiche sono state riscontrate comunque anche in versioni elettroniche di periodici con accesso a pagamento, quindi prima di disdire un abbonamento ad una rivista cartacea è sempre caldamente consigliabile valutare attentamente la versione elettronica sotto vari aspetti. Le liste di periodici ad accesso gratuito disponibili in internet linkano, come informazione di tipo minimale alla pagina descrittiva della rivista dove sono contenute le informazioni generali ed eventuali forme di abbonamento per il full-text, quando non si tratta effettivamente di un periodico ad accesso pubblico gratuito. Vi sono quasi sempre link gratuiti ai Table of Contents (ToC), indici e sommari e molto spesso sono disponibili on-line anche gli abstract. Solo alcune delle risorse linkano direttamente a periodici elettronici in full-text. Si tratta in particolare di risorse create nell'ambito di progetti di consorzi di università che permettono accesso gratuito a periodici a testo pieno. Offerte di accessi gratuiti al testo pieno di articoli di riviste vanno differenziati anche in riferimento alla copertura rispetto alla rivista e precisamente:

  • accesso di tipo cover-to-cover, che significa accesso full-text a ogni articolo contenuto nel fascicolo; viene quindi offerta tutta la rivista nella sua completezza
  • accesso di tipo selettivo, con offerta di articoli full-text selezionati in base a criteri stabiliti dall'editore che valuta la rilevanza dell'articolo; in questo caso non tutta la rivista è a disposizione a testo pieno.


Periodici elettronici con accesso a pagamento

I periodici ad accesso a pagamento sono i più numerosi e ripropongono, per la maggior parte, in versione elettronica la copia stampata. I vari editori offrono gli accessi a condizioni più o meno simili, circa il 20% in più rispetto alla copia a stampa, se si possiede già un abbonamento al cartaceo. Le modalità di abbonamento sono diversificate editore per editore, con una varietà di forme difficilmente classificabili, ma alla fine il risultato in termini di costi si può equiparare. Vi è una spiccata tendenza a favorire il mantenimento delle copie a stampa nelle singole biblioteche con offerte abbinate di accessi elettronici per siti multiutenza Molte sono le figure commerciali che si occupano di dare accessi a pagamento ai periodici elettronici:

  • editori, che propongono l'accesso ai propri periodici elettronici in forme di abbonamento differenziate, solitamente mediante transazioni con il loro server per singoli articoli
  • aggregatori, sorta di commissionari che raccolgono titoli provenienti da più editori e offrono quindi accessi a pagamento ad un ampio numero di riviste elettroniche, per i quali accessi è possibile sottoscrivere licenze d'uso con gli stessi aggregatori.


Le fasi di evoluzione dei periodici elettronici

I periodici elettronici possono essere ulteriormente distinti in tre grandi categorie:

  • I primi periodici elettronici nati dalla posta elettronica nell'ambito delle liste di discussione e in seguito prodotti da newsgroup.
    Infatti per lungo tempo Internet è stato il mezzo d'elezione particolarmente adatto per sperimentare in prima linea ciò che significava creazione, gestione e diffusione di pubblicazioni seriali elettroniche. Va premesso infatti che i primi approcci ai periodici elettronici si videro quando le comunità di studiosi riunite in conferenze elettroniche su determinati campi scientifici si comunicavano le bozze degli articoli, in formati testuali, per discussioni, verifiche parallele, scambi reciproci di formule, teoremi, sperimentazioni cliniche, metodiche di laboratorio, in lavori intellettuali a più mani, come un cervello dilatato che annullasse le distanze spaziali. I primi giornali elettronici sono nati nel contesto della fisica e in seguito in ambito scientifico in generale. I primi periodici elettronici nacquero in questo contesto, attraverso l'utilizzo del primo strumento di Internet, la posta elettronica, con chiamate remote in telnet tra macchine differenti che colloquiavano tra loro a grandi distanze, fra fusi orari diversi in università e accademie sparse per il mondo. Questi periodici elettronici, strutturati poi nelle più organizzate forme attuali all'interno di newsgroup o in BBS (Bulletin Board System) riguardavano e riguardano tuttora prevalentemente l'area chiamata STM (Scientifica Tecnica Medica); attualmente sono raggiungibili via Web o, se si tratta di news, attraverso la configurazione del navigatore Web dell'utente. È la prima tipologia di periodici elettronici che incontriamo e che continua ad esistere e a proliferare all'interno di università, dipartimenti, campus oppure derivanti da gruppi di discussione (newsgrup) di argomenti specifici. Talvolta vi è comitato editoriale, più o meno serio ed affidabile, altre volte questo tipo di pubblicazione non ha alcuna forma di controllo o di selezione che ne certifichi il livello qualitativo dei contenuti. La periodicità è soggetta a variabili non sempre intuibili o programmabili. Si tratta comunque di pubblicazioni seriali ad accesso gratuito.


  • La versione elettronica dei periodici originali a stampa messi a disposizione dagli editori
    Da qualche tempo i principali editori e le varie organizzazioni del settore editoria, quali distributori, aggregatori di editori, consorzi di grosse biblioteche, softwarehouse, hanno incominciato ad abbracciare Internet, soprattutto attirati dal fascino della tecnologia Web, per mettere a disposizione i loro prodotti in formato elettronico e non più solo a stampa. Il fatto di rendere le loro pubblicazioni, attraverso Internet, in un certo modo onnipresenti alla comunità internazionale, li sganciava dall'idea, propria dell'epoca di Gutenberg, che la diffusione del fascicolo dovesse passare attraverso un supporto "fisico" e essere distribuita quindi in modo "materiale" transitando per canali "lenti" quali la stampa di tipo meccanico e la spedizione via posta tradizionale. Non ultimo si pone il problema della richiesta di spazio sugli scaffali, spazio di cui i periodici a stampa necessitano per la loro collocazione e conservazione all'interno delle biblioteche, se si tiene conto che il volume del materiale periodico da tempo è entrato in una fase di vertiginosa crescita. Era necessario trovare altre forme per poter contenere questa crescita dal punto di vista prettamente "fisico", snaturare il classico meccanismo di produzione della catena documentaria in un modo che potesse partire dall'autore e raggiungere direttamente il lettore/autore, senza passare attraverso l'ingombrante fisicità che la carta comporta. È noto anche come i prezzi delle riviste a stampa siano lievitati in modo pazzesco negli ultimi dieci anni, tanto da costringere biblioteche a tagliare sul numero degli abbonamenti e a affettuare delle scelte coordinate sul territorio circa la politica degli acquisti delle riviste. Questa politica non ha però portato ad una riduzione di spesa, ma solo ad una riduzione del numero delle riviste fisicamente disponibili presso le strutture. Infatti gli editori, per sostenere i costi della pubblicazione di una rivista, notando il calo nel numero degli abbonamenti a quel titolo, ne hanno aumentato il prezzo. Si è arrivati quindi al paradosso di prezzi altissimi stabiliti dall'editore per riviste non di altissimo valore o di qualità eccezionale, ma solo per poter contenere il costo della pubblicazione venduta a poche biblioteche. Ecco perché gli editori si sono mossi verso la riproduzione elettronica del periodico a stampa.


  • Il nuovo concetto di periodici elettronici ovvero il periodico elettronico postmoderno
    I nuovi periodici elettronici ipermediali, innovativi per la presentazione del testo che permette navigabilità ipertestuale, accessibilità di immagini in tridimensione e/o in movimento, di suoni, di collegamenti esterni come alle mailbox degli autori e a database bibliografici per il recupero di articoli correlati, nonché l'esportabilità dei dati per elaborazioni personalizzate. Si tratta di quei nuovi periodici nati di recente, di fattura per così dire "postmoderna", disponibili solo in formato elettronico in Internet. Sono discendenti diretti della prima categoria, cioè degli periodici elettronici di newsgroup e newletter, poiché hanno caratteristiche di ambito strettamente scientifico accademico, ma si riferiscono alla seconda categoria per la presenza di un comitato editoriale forte, la selezione attenta degli articoli da pubblicare, periodicità regolare ed accesso a pagamento in forme di abbonamento simili a quelle di un periodico cartaceo. Hanno persino frontespizio e Table of Contents (Tavola dei Contenuti) virtuali, ma simili a quelle di un periodico a stampa. Di più hanno però caratteristiche che solo questa categoria di periodici può presentare: immagini visualizzate ad alta risoluzione, con possibilità di cambiare i colori (per esempio, per differenziare le colorazioni di campionature per analisi di virus in microscopia elettronica), rappresentazioni tridimensionali in movimento delle strutture di macromolecole organiche, mostrate da punti di vista differenti per una analisi più dettagliata delle strutture e delle sequenze interne, ecc. Questi periodici postmoderni hanno anche funzionalità ausiliarie come la possibilità di rielaborare grafici e tabelle di dati, ascoltare suoni o collegarsi a videoconferenze. Dal testo è possibile contattare direttamente via e-mail gli autori, oppure linkarsi a database specifici per recuperare bibliografia correlata in ricerche trasversali. Si tratta quindi di prodotti ad alto valore aggiunto e che solitamente vengono offerti direttamente da editori piuttosto che da aggregatori.


Fattori di successo

Il focus del problema dei periodici elettronici sta nella loro credibilità e sulla qualità come base di tale credibilità convergono i punti di vista di autori e di lettori. Credibilità significa essenzialmente qualità dei contenuti, con una riorganizzazione dei due sistemi che finora hanno garantito la qualità scientifica: il riconoscimento di esperti attraverso la peer review ed il sistema delle citazioni per valutare la diffusione e l’impatto delle idee di ricerca. Implica la durata della pubblicazione nel tempo, compreso la possibilità di ripercorrere il sistema delle citazioni, anche a distanza di lungo tempo. In particolare per il supporto elettronico, credibilità può includere anche la facilità dell’interfaccia e dei sistemi di accesso. I principali sono il peer review e l’accesso.

  • Peer review
    La Peer review è di gran valore nell’attuale sistema della comunicazione scientifica come un meccanismo di controllo sia della qualità che della quantità delle pubblicazioni scientifiche. La peer review attualmente è anonima: in teoria il revisore non conosce l’autore dell’articolo e l’autore non conosce il nome del revisore. C’è da dire inoltre che essenzialmente la peer review è un processo conservativo in cui, anche senza prevenzioni, si rischia di ostacolare nuove idee perché all’inizio semplicemente non si capiscono. Nell’ambito dei periodici elettronici, cambia la modalità con cui la peer review avviene ed, avvalendosi di particolari strumenti, accanto alla peer review dei tradizionali comitati scientifici si può affiancare una review aperta a chi abbia desiderio di apporre in rete i propri giudizi e commenti. In realtà si apre un binario parallelo di una peer review con funzioni di filtro prima della pubblicazione e di una review dopo la pubblicazione, ad esempio in un archivio di e-print. Infatti può essere possibile considerare la peer review non più come un pre-requisito per la pubblicazione ma come il valore che si aggiunge al lavoro scientifico in progress. Attraverso il Web, la peer review può essere aperta e non anonima: una post-review che, successivamente alla messa in linea del lavoro, consente a tutti gli esperti di inviare un immediato feedback all’autore. L’ambito digitale consente quindi di combinare la revisione degli esperti con l’impatto delle pubblicazioni, in quanto i singoli lettori dell’articolo possono avviare un dialogo con l’autore, in aggiunta al modo tradizionale di citare il lavoro. In questo caso l’impatto si basa anche su misure (questa volta obiettive) di:
    1. numero di accessi e link
    2. monitoraggio di uso per ciascun articolo.

  • Accesso
    L’accesso è importante quanto il contenuto. La scelta di come accedere si basa su molti fattori, alcuni considerati come ostacoli, altri come facilitazioni. L’accesso facile è considerato come la disponibilità di accesso in ogni momento della giornata e da ogni postazione di lavoro, con accesso veloce ed interfacce amichevoli e tecnologie facili. Un esempio di questo nuovo accesso può essere individuato nei portali. Accesso, metadata identificativi e preservazione sono fattori da considerare con attenzione ed interdipendenti. Il collegamento tra cataloghi delle biblioteche, banche dati e testo dell’articolo sarà uno strumento di fondamentale importanza per migliorare l’uso dei periodici elettronici.

Link utili
Mappa concettuale del capitolo "Che cos'è un periodico elettronico?"
Lista dei siti che offrono accesso gratuito a periodici elettronici