Il mio paese - La mia comunità
Domenica 23/6/2019
Corpus Domini
Colore liturgico
Liturgia delle Ore:
PRO-IV Sett
Che cos'è il pane consacrato?
Corpo di Cristo.
E che cosa diventano coloro che si comunicano? Corpo di Cristo.
Non molti corpi: un Corpo solo, quello di Cristo.
(San Giovanni Crisostomo)
Vi domando, fratelli e sorelle, che cosa vi sembra più importante: la Parola di Dio, o il Corpo di Cristo? Se volete rispondere bene, dovete senza dubbio dire che la Parola di Dio non è da meno del Corpo di Cristo. E allora, se poniamo tanta cura quando ci viene consegnato il Corpo di Cristo perché nulla di esso cada per terra dalle nostre mani, non dovremmo porre altrettanta attenzione perché la Parola di Dio, che ci è offerta, non sfugga dal nostro cuore, cosa che avverrebbe se stiamo pensando ad altro? Colui che avrà ascoltato con negligenza la Parola di Dio non sarà meno colpevole di colui che, per la propria negligenza, avrà fatto cadere a terra il Corpo di Cristo.
(Cesario di Arles)
Mentre il sole già volge al declino,
sei ancora il viandante che spiega
le scritture e ci dona il ristoro
con il pane spezzato in silenzio.
Cuore e mente illumina ancora
perché vedano sempre il tuo volto
e comprendano come il tuo amore
ci raggiunge e ci spinge più al largo.
(David Maria Turoldo, Neanche Dio può stare solo)
"Che cosa ci suggerisce Gesù moltiplicando i pani per la folla, nel deserto? Di
organizzare una campagna contro la fame nel mondo? Oggi, in seguito al ripiegamento
aggressivo del mondo occidentale sui propri privilegi alimentari, i due terzi dell'umanità
sono sotto-alimentati. E il mondo che dispone di cibo in abbondanza coincide
esattamente con i paesi cristiani di antica data, così come con le società tecnicamente
più evolute.
Ma ci sono altre fami, meno materiali, che i soli mezzi tecnici non sono in grado di
soddisfare. Se ci si preoccupa così poco di chi manca del pane quotidiano, ci si
preoccupa forse di più di chi è privo di amore? Quando Gesù si è rifiutato di congedare
la folla senza averle procurato da mangiare, col suo gesto di accoglienza non le ha
offerto forse anche il pane dell'amore? È stato spesso notato, in Luca, un parallelismo
tra la moltiplicazione dei pani e l'episodio di Emmaus. Sembra effettivamente che
l'evangelista abbia voluto fare, della condivisione del pane ad Emmaus, una ripresa
allusiva di quel miracolo, lanciando così un messaggio ai cristiani che ormai conoscono
l'eucaristia, segno dell'amore divino che si dona agli uomini.
Quando il Cristo è entrato nella sua passione, quando ha collocato le prime pietre della
sua chiesa, non ha tenuto una conferenza stampa sulla salvezza del mondo. Era venuto
il momento di tacere e di dare una prova tangibile del proprio amore. Non facciamo del
vangelo un libro che sbiadisce nella nostra memoria. Perché il vangelo è un annuncio
che attende da noi la risposta dell'amore, che solo può assicurare la presenza
indefettibile di Gesù all'umanità.
(da "Vienna International Religious Centre")
Fonte: Salesiani don Bosco
Come è facile, Signore,
celebrare la tua Cena sotto le arcate della chiesa!
Come è facile, Signore,
riconoscerci peccatori
recitando distrattamente:
«Signore pietà!».
Come è facile, Signore,
rispondere
«Rendiamo grazie a Dio!»
alla tua Parola che ci comanda
di portare ciascuno
i problemi degli altri;
di leggere la tua presenza
nelle cose, nelle persone,
nei fatti.
Come è facile, Signore,
assistere in ginocchio
a te che diventi
pane e vino per tutti.
Come è facile, Signore,
dare la mano al vicino
dicendo:
"La pace sia con te!".
Come è facile, Signore,
mangiare l'unico pane
al suono dell'organo.
Ma tu, Signore,
dicendoci
"Fate questo in memoria di me"
ci hai comandato
di rifare tutta la tua vita,
non solo il gesto che la riassume.
Signore,
aiutami a celebrare la tua messa
da lunedì a sabato.
Signore,
che la messa diventi la vita,
e la vita la messa.
(Tonino Lasconi, Amico Dio)
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Lc 9,11-17
Pane nostro, né tuo, né mio, ma nostro, è di tutti.
Nasci in cielo, perché seminato nel cuore di Dio,
ma fiorisci nei prati del mondo dove tutti possono sfamarsi.
Il tuo nome sacro e fragrante sarà onorato e santificato,
se verrà moltiplicato e presente in tutte le mense del mondo.
Se anche un bambino dell'Africa, che non ha neanche acqua
per bere, potrà assaporare la delizia del tuo caldo sapore di pane.
Quando la tua presenza onorerà il desco del povero e del ricco,
e sarai pane di vita in tutti gli altari del mondo per lenire la nostra
fame di Dio, che è grande, allora il tuo regno è una splendida realtà.
E' volontà di Dio che ti condividiamo, che ti spezziamo, rinnovando
il miracolo che un giorno Cristo ha fatto con cinquemila affamati.
Continua a seminare nel tuo cuore questo seme di vita, così in Asia,
Africa, America ed Europa ogni giorno ci darai la pianta con pane per tutti.
Gesù, se imparassimo una buona volta ad essere generosi, a pensare
a chi non ha niente, ci sarebbero perdonati molti peccati, perché
molto abbiamo amato. Il mondo sarebbe una foresta verde piena di vita.
Scuotici, svegliaci, Signore per non lasciarci nella tentazione
dell'egoismo e della chiusura, e liberaci dal male che distrugge
l'umanità. Se il pane ci sarà per tutti, la vita fiorirà come un campo
appena arato e seminato e ci sarà festa per tutti i tuoi figli, che ami.
(Gianni Fanzolato)
Fonte: Qumran2.net