Il mio paese - La mia comunità
Risale al settembre 1946 la decisione di dare inizio alla costruzione di un Oratorio Maschile, col preciso intento di educare onestamente e cristianamente i ragazzi e i giovani Peiesi.
Nel frattempo, ad opera dell’impresa edile Nodari Michele di Gandino, si era dato inizio alla costruzione di un fabbricato destinato a cineteatro, come da progetto dell’ingegner Balestra di Milano. Si arrivò alla realizzazione del solo rustico, essendo tale costruzione non conforme alle disposizioni legislative in materia, e tale rimase per oltre 15 anni.
Solo nel settembre del 1963, don Giuseppe Rota, trovandosi nella necessità di disporre di un salone teatro, di aule per il catechismo, e di una sala riunioni da destinarsi anche a sala giochi, ossia di un luogo di carattere sociale ed educativo, sul luogo del vecchio cine-teatro, avendo già per le mani un progetto, realizzato nell’aprile dello stesso anno dall’ing. Servalli di Gandino, dà il via all’iter per le autorizzazioni alla costruzione.
Nel giugno del 1964, don Rota fa domanda alla Curia per ottenere l’autorizzazione a poter completare il salone, di cui esisteva già il rustico, per una spesa prevista di 25.000.000 di lire, di cui oltre la metà già disponibili.
Nel frattempo don Rota aveva invitato i capifamiglia di Peia a rispondere a un quesito circa l’opportunità o meno di avere una sala di divertimento parrocchiale: furono interpellati 316 capifamiglia, e si ottennero 290 risposte a favore.
Il 28 settembre 1964, si decise di dare inizio ai lavori prima dell’inverno ormai prossimo, invitando alcune ditte edili di Peia e paesi limitrofi a partecipare alla gara d’appalto.
Per prima cosa si procedette nell’ottobre 1964 alla demolizione del primitivo fabbricato.
In data 28 ottobre 1964, giunse dall’ufficio amministrativo della Curia Vescovile di Bergamo l’attesa autorizzazione alla costruzione.
Simone Doneda - Archivista
Fonte: "La voce di Peia" - giugno 2004
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