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Santuario B. V. delle Grazie


Venerato quadro della Madonna delle Grazie del Callegari - Peia A te, Vergine Madre, tenda in cui ha abitato il Figlio di Dio, ponte che introduci gli uomini al cielo, a te affidiamo la nostra comunità che con fiducia ti invoca, Madre della Divina Grazia.
A te affidiamo le nostre persone, le nostre famiglie, i bambini, i giovani, gli adulti, gli anziani, i malati, quelli che lavorano e tutti i disoccupati, i senza tetto e gli sfrattati, i nostri amministratori e gli uomini politici che ci rappresentano. Sii tu la nostra madre e la nostra sorella in ogni momento della vita.
Maria, Donna di cuore, vogliamo essere come te, buoni e disponibili, anche quando il nostro animo è appesantito da incoerenze e infedeltà.
Maria, Madre attenta e premurosa, non permettere che i nostri giovani frastornati da tanti pericoli, siano travolti e allontanati da Gesù.
Maria, dona ai sacerdoti, ai consacrati tutti, quella speciale intimità con il Signore che tu avevi.
Tu, Madre della Divina Grazia prega per noi! Aiutaci a diventare veri discepoli del Signore. Veglia sulle nostre persone e su quelle affidate alle nostre cure e alle nostre preghiere.
Accompagnaci ogni giorno fino alla meta definitiva dove speriamo di trovarti ed essere sempre con te.
Amen





Il santuario - il voto

L’origine della devozione alla Madonna delle Grazie risale almeno agli ultimi decenni del 1500, forse durante la cosiddetta «peste di S. Carlo» ed è confermata da un documento del 1613 che accenna alla «tribulina di Santa Maria delle gratie in Pea». E’ dal 1634 che si parla dell’oratorio della B. V. delle Grazie con il titolo di «ecclesia». Il santuario è stato quindi edificato trasformando la primitiva tribulina in chiesetta, attorno al 1630, anno della proverbiale epidemia di peste descritta dal Manzoni nei suoi «Promessi sposi», quasi certamente come voto dei Peiesi alla Madonna, affinché liberasse dal contagio che, a Peia, nei mesi estivi di quell’anno, portò alla morte di 551 persone su 1236 (il 44,5% della popolazione).
Da allora il 5 di agosto di ogni anno si celebrava, al santuario, la festa della Beata Vergine delle Grazie talvolta invocata anche come Madonna della Neve. Altare santuario B. V. delle Grazie - Peia
La devozione crebbe con l’epidemia di colera del 1836 che portò alla morte 14 Peiesi allorché si fece voto di celebrare la festa della Madonna delle Grazie nella parrocchiale. Così il Cronicon parrocchiale narra la vicenda: «... concorre certo a mantenere tale devozione alla Madonna delle Grazie, la protezione pronta e efficace che Maria fa sentire a questa buona popolazione negli anni del colera 1836 e 1867, in cui il fiero morbo serpeggiava e infieriva tra gli abitanti della parrocchia. In processione questa buona gente si portò al santuario della Madonna delle Grazie e a Lei si raccomandò fervorosamente, implorandone la celeste protezione e facendo voto di festeggiare il 5 agosto di ogni anno in Suo onore. La grazia fu ottenuta e da quel momento più nessuno morì e chi era stato colto dal morbo prodigiosamente guarì ...» (vedi dipinto in basso).
Di fatto in onore della Madonna si celebrava la festa del 5 agosto in parrocchia e otto giorni dopo, il 12, al santuario.
Nel corso degli anni sono stati diversi anche gli interventi di mantenimento e di abbellimento del santuario e delle varie suppellettili per la celebrazione eucaristica.
Interessante l’affresco del 1926, commissionato al pittore gandinese Pietro Servalli, che si riferisce all’epidemia di colera che colpì la nostra comunità nel 1867 e causò la morte di 31 persone.
Forse qualcuno ricorda ancora la chiesetta come è presentata nell’affresco: senza la casa adiacente, raggiungibile solo con la vecchia mulattiera, situata in mezzo ai campi e circondata da alberi.
Quest’anno, 2010, si ricorda il 40° anniversario dell’incoronazione della Madonna delle Grazie avvenuta il 13 settembre 1970.
Il quadro raffigurante la Madonna delle Grazie è opera del pittore Callegari (olio su tela).

Tratto da un articolo a firma don Giulivo Facchinetti



Cronistoria del Santuario


Santuario della Madonna delle Grazie - PEIA

Vista santuario Madonna delle Grazie - Peia Prefazione dell'autore
Sempre entrando in una chiesa, anche poco nota, della quale si approfondisce più da vicino la storia, ci s'imbatte in nomi di persone, spesso sconosciute, che per quella chiesa, la sua costruzione, il suo decoro e il suo mantenimento, hanno speso tempo, denaro, forze e sudore, donando sovente più di quanto potevano permettersi fisicamente e materialmente. Sempre mi stupisce il fatto che prima di me, giorni, mesi, anni o secoli prima, altre persone abbiano varcato quella soglia, nel desiderio di un fiducioso incontro con il Divino. Lo stupore si fa ancor più grande, quando queste chiese sono frutto non della volontà di una singola persona, ma di un'intera popolazione, che in questo modo ha voluto ringraziare Dio per la fiducia concessa loro. E' il caso questo della chiesa della Madonna delle Grazie in Peia, costruita per volere della comunità Peiese quale voto di ringraziamento alla Madre di Dio per lo scampato pericolo della peste. E' un voto che si è rinnovato nei secoli durante altre epidemie, e che nel tempo si è consolidato e si è approfondito e ha fatto sì che il rapporto tra i Peiesi, di ieri e di oggi, con la Vergine si facesse quotidianità. Mi soffermo allora a pensare come, tra le mura della chiesa delle Grazie, molte persone prima di me, abbiano pregato, pianto e supplicato la Madonna nelle loro necessità materiali e spirituali, a quante altre siano tornate per ringraziare la Vergine di una grazia ricevuta e quante, invece, vi siano ritornate con l'affanno nel cuore, perché, almeno all'apparenza, questa grazia non l'avevano ottenuta. Credo che la Madonna non abbia dimenticato neppure loro, concedendo loro altre grazie, non ultime quelle della rassegnazione e della consolazione.
Questo intrecciarsi di richieste umane e di risposte Divine, e di certo anche di risposte umane agli inviti Divini, che si sono realizzati attraverso la mediazione della Madonna, mi fanno pensare; queste generazioni che prima di me si sono date da fare per questa chiesa, che hanno fatto di questa chiesa un santuario, ossia un luogo in cui custodire gli affetti e i sentimenti più sacri, mi fanno riflettere sulla pochezza delle cose umane, sulla brevità della vita, facendomi sentire un piccolo punto e aprendomi nello stesso tempo prospettive di vita eterna. A queste persone di ieri, conosciute o no, e ai Peiesi di oggi, dedico questa ricerca, che ha il preciso intento di ricordare loro l'impegno dei loro antenati nell'instaurare un rapporto privilegiato con la Madre di Dio e, attraverso di lei, di fiducia nella Divinità. Ringrazio le persone di ieri per il patrimonio di fede, ossia di fiducia, che ci hanno trasmesso, che si esprime certo nelle chiese che ci hanno lasciato, ma ancor più nei sentimenti, nelle intenzioni e nella collaborazione che hanno portato alla loro costruzione. E' questo patrimonio, il quale rimane spesso sconosciuto e ancor più spesso dimenticato, che dobbiamo riscoprire, non per una vaga nostalgia del passato, che si sa è visto sempre migliore rispetto al presente, ma per ritrovare le nostre radici e capire il presente, nel tentativo, non sempre facile di migliorarlo.

Simone Doneda


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Processione al Santuario Madonna delle Grazie di P. Servalli - Peia