Il mio paese   -   La mia comunità



Domenica 16/2/2020

VI TO

Colore liturgico

Verde

Liturgia delle Ore:

II Sett


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L’AMORE, PIÙ AVANTI DEL DIRITTO

Il diritto è necessario, l’amore è indispensabile.
Il diritto difende il corpo e nasce dalla mente, l’amore difende l’anima e nasce dal cuore.
Il diritto costringe, l’amore libera.
Il diritto crea la paura dell’errore e dell’infrazione.
L’amore nutre la fiducia di chi sa di essere in cammino.
Il diritto si rinchiude in un codice, l’amore si espande con la fantasia.
Il diritto indica la perfezione, l’amore tollera i limiti umani.
Il diritto segna i confini, l’amore apre gli orizzonti.
Il diritto ti fa sentire a posto, l’amore ti stimola a cercare.
Il diritto si somma, l’amore si moltiplica.
Il diritto cambia con il tempo, l’amore è immutabile.
Il diritto persegue la giustizia, l’amore si esalta con la misericordia.
Il diritto è logico e lineare, l’amore è creativo e articolato.
Il diritto è in bianco e nero, l’amore è a colori.
Il diritto indica una direzione, l’amore soffia dove vuole.
Il diritto ti spinge a credere che la verità è a portata di penna.
L’amore ti ricorda che la verità, in questo mondo, non si raggiunge mai.
Il diritto porta sempre alla meta attesa, l’amore porta là dove non ti saresti aspettato.
Il diritto rende uomini, l’amore avvicina a Dio.


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Dieci ladri della tua energia

1. Lascia andare le persone che solo condividono lamentele, problemi, storie disastrose, paura e giudizio sugli altri. Se qualcuno cerca un cestino per buttare la sua immondizia, fa sì che non sia la tua mente.
2. Paga i tuoi debiti in tempo. Nel contempo fai pagare a chi ti deve o scegli di lasciarlo andare, se ormai non lo può fare.
3. Mantieni le tue promesse. Se non l'hai fatto, domandati perché fai fatica. Hai sempre il diritto di cambiare opinione, scusarti, compensare, rinegoziare e offrire un'alternativa ad una promessa non mantenuta; ma non farlo diventare un'abitudine. Il modo più semplice di evitare di non fare una cosa che prometti di fare e dire NO subito.
4. Elimina nel possibile e delega i compiti che preferisci non fare e dedica il tuo tempo a fare quelli che ti piacciono.
5. Permettiti di riposare quando ti serve e dati il permesso di agire se hai un'occasione buona.
6. Butta, raccogli e organizza, niente ti prende più energia di uno spazio disordinato e pieno di cose del passato che ormai non ti servono più.
7. Dà priorità alla tua salute, senza il macchinario del tuo corpo lavorando al massimo, non puoi fare molto. Fai delle pause.
8. Affronta le situazioni tossiche che stai tollerando, da riscattare un amico o un famigliare, fino a tollerare azioni negative di un compagno o un gruppo; prendi l'azione necessaria.
9. Accetta. Non per rassegnazione, ma niente ti fa perdere più energia di litigare con una situazione che non puoi cambiare.
10. Perdona, lascia andare una situazione che è causa di dolore, puoi sempre scegliere di lasciare il dolore del ricordo.

(Dalai Lama)


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Passato e futuro

Una volta ho sentito un detto bello: "Non c'è santo senza passato, e non c'è peccatore senza futuro!". La Chiesa non è una comunità di perfetti, ma di discepoli in cammino, che seguono il Signore, bisognosi del suo perdono.

(Papa Francesco)

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  • Sia invece il vostro parlare: "sì, sì", "no, no";
  • il di più viene dal Maligno.
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Dietro alla Legge, l’Amore


Quanto amiamo le nostre leggi? Le rispettiamo? Crediamo in loro? A sentire certi luoghi comuni, tipo: “Fatta la legge, trovato l’inganno” o: “La legge è uguale per tutti. Ma qualcuno è più uguale di altri”, possiamo ragionevolmente nutrire parecchi dubbi. L’allergia alle regole sembra partire dalla scuola, ma affonda le sue radici nel fatto che non sempre siamo convinti dell’importanza di certi “binari” per migliorare il nostro percorso. “La legge è fatta per l’uomo”, ammoniva Gesù.
Eppure lui era stato educato alla “divinità” della Legge: consegnata direttamente da Dio a Mosè sul monte Sinai, quindi immutabile. Avrà riflettuto a lungo l’uomo di Nazareth, per giungere alla decisione che era necessario modificarla, perfezionarla, attualizzarla. Era quello che Dio, il Padre, voleva da lui. O meglio, era necessario tornare allo spirito che sottostava a quelle regole, alla motivazione di fondo, all’Amore che le aveva emanate.
L’Amore non si limita a non uccidere: vuole evitare qualsiasi ferimento, anche quello di una parola offensiva o non costruttiva. L’Amore non si limita a non tradire: ha cura di coltivare il rapporto con gesti e pensieri buoni. L’Amore non si limita a non giurare il falso: è sincero, puro, trasparente, in qualsiasi situazione e con qualsiasi persona, perché chiunque è degno di vivere nella verità.
L’Amore, per Gesù, rende le regole positive e propositive, intense e totalizzanti. Il comandamento prediletto e sintetico di Gesù è “Ama Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta l’anima; e il prossimo tuo come te stesso”; più di una lista di divieti, uno spazio aperto dove ascoltare il cuore e realizzare pienamente la propria vita.


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Preghiera

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Gesù, tu hai il coraggio di mettere in gioco te stesso, la tua autorità, quando insegni alle folle le strade di Dio. Per questo non ti limiti a ricordare gli insegnamenti della legge antica, ma mostri un modo nuovo di giudicare, di decidere, di comportarsi, ispirato dal comandamento dell’amore. La legge diceva: Non uccidere. Ma ci sono tanti modi per colpire qualcuno: con il disprezzo, con le offese, con le beffe, con l’emarginazione. La legge metteva in guardia contro l’adulterio, contro il tradimento, contro l’infedeltà. Ma ci sono tanti modi per attentare alla santità e alla grandezza del matrimonio attraverso la seduzione, uno sguardo malvagio, la brama di possedere, di indurre al peccato o facendo discorsi leggeri, privi di pudore. La legge chiedeva di rispettare i giuramenti, ma c’è un modo di parlare e di agire, che non li rende neppure necessari. In effetti, Gesù, quando si pratica la verità, ci si guarda da qualsiasi menzogna, quando si ricerca sinceramente la giustizia e si improntano le proprie decisioni al rigore, all’onestà, alla dirittura morale, le parole hanno un peso specifico molto alto. Grazie, Gesù, perché non ti fermi alla legge, ma mi insegni ad andare oltre, a lottare contro il male che è in me, a seguire una coscienza attenta e vigilante, a tenermi lontano da ciò che mortifica la mia dignità.

Vangelo della Domenica

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio". Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: "Non commetterai adulterio". Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: "Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto del ripudio". Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all'adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: "Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti". Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: "sì, sì", "no, no"; il di più viene dal Maligno».

Mt 5,17-37

 


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Tre figli e una gemma preziosa


Un filosofo moderno, buon pensatore, scriveva un giorno ad un suo amico così: vorrei scrivere la tua vita in un bel volume, questo volume però lo vorrei raccogliere in una sola pagina, questa pagina in una sola riga e questa riga in una sola parola.
L'amico gli riscontrava: lo puoi. Scrivi così di me: Tu sei niente. Forse aveva ragione.
Se il medesimo filosofo dicesse a noi: io vorrei scrivere la vita del cristianesimo in un bel volume, questo volume in una pagina, questa pagina in una riga, questa riga in una sola parola, noi gli risponderemmo dicendo: scrivi "Amore".
Ci sono diverse specie di amore del prossimo, per diversi motivi. I genitori amano i propri figlioli come i figlioli amano i propri genitori. E' un amore lodevole ma non è carità. Quello tra i genitori e i figli è un amore puramente naturale....
Si ama una persona perché ci fa dei favori, perché ci aiuta nelle più gravi necessità. E' lodevole questo amore, ma non è carità; questa sarà riconoscenza che facevano anche i pagani; si può amare una persona per la sua genialità, per il suo modo graziato di dire, perché ci riesce simpatica. E' pur anche questo un amore lodevole, ma non si può chiamare carità. Sarà invece amicizia, sarà simpatia e nulla più.
La vera carità è che si debba amare il prossimo nostro per un motivo soprannaturale cioè per amore di Dio. E perché?
Perché il nostro prossimo è l'immagine di Dio. Ora se noi amiamo la persona cara, amiamo anche la sua immagine. Quindi non bisogna distinguere né chi è in alto né chi sta in basso nella società; né se è ricco o povero; né se è dotto o ignorante... Il Vangelo dice di perdonare ai nostri nemici e Iddio ce ne dà l'esempio perché fa sorgere il sole sia sul campo del buono come sul campo del cattivo, come fa piovere sia sul campo del buono come sul campo del cattivo.
Il Vangelo però continua e dice: perdonate e sarete perdonati.
Il cristiano pertanto deve conformarsi a questa legge. Ora, il cristianesimo è nato e cresce nella grandiosa legge del perdono. E per comprendere maggiormente la nobiltà della legge cristiana sul perdono, racconto una parabola.
Un uomo aveva tre figli coi quali divise la sua eredità. Avanzò per sé una gemma preziosa da destinarsi a quello dei tre figli che avrà compiuta la più grande e più magnanima azione entro un anno. Andarono i fratelli e ritornarono dopo un anno.
E il primogenito si presenta a suo padre e gli dice: «Io ho incontrato un forestiero che mi ha affidato tutti i suoi averi. Al suo ritorno io gli consegnai ogni cosa e nessuna garanzia egli aveva fuorché la mia parola». E il padre: «Hai fatto bene, ma la tua opera è giustizia e non generosa azione».
Il secondo invece dice: «Padre, io un giorno ritornavo a casa lungo un fiume rigonfio di acqua e, vedendo un bimbo caduto nell'acqua che stava per annegare, mi buttai nel fiume e lo trassi in salvo». «Tu sei degno di lode - rispose - ma la tua azione si deve chiamare umanità e non è la più perfetta».
Il terzogenito si fece innanzi e disse: «Padre, io trovai lungo la strada il mio mortal nemico addormentato sull'orlo di un precipizio; solo che un poco si fosse mosso nel sonno, sarebbe precipitato e avrebbe trovata la sua morte. Io mi accostai a lui, cautamente, lo svegliai perché badasse a salvare la sua vita».
«Figliol mio - disse il padre, abbracciandolo - tu hai veramente compiuta la più bella azione, il diamante tocca a te».
O cristiano, qui sta l'essenza del cristianesimo, amare i nemici; qui è legge divina, la perfezione, la santità, il premio del paradiso

(Beato don Luigi Monza)

Fonte: Qumran2.net