Il mio paese - La mia comunità
Domenica 12/1/2020
Battesimo del Signore
Colore liturgico
Liturgia delle Ore:
PROP - I Sett
Bambino,
capolavoro inestimabile,
tesoro inimitabile,
nuova stella accesa nel cielo della terra,
tra i miliardi e i miliardi di stelle necessarie,
"tu", persona unica,
che mai prima comparisti e non comparirai più.
Bambino,
amato dall'uomo,
benedetto da Dio,
desiderio eterno del Padre,
che prende corpo quando nell'amore egli incontra,
oh meraviglia, il libero desiderio dell'uomo.
Come ha potuto Dio,
incomprensibile follia d'amore,
consegnare all'uomo questo potere,
nel suo corpo la linfa',
nel suo cuore il desiderio
di crearti con Lui, vita nuova,
sorgente nuova zampillata sulla terra degli uomini,
aurora di un fiume immenso,
chiamato a scorrere fino all'eternità!
(Michel Quoist)
Due piccoli occhi per guardare Dio.
Due piccole orecchie per udire la sua parola.
Due piccoli piedi per seguire la sua strada.
Due piccole labbra per cantare le sue lodi.
Due piccole mani per fare il suo volere.
E un piccolo cuore per amarlo per sempre.
Ecco, Signore, il nostro bambino!
(don Franco Tassone)
Nei periodi più oscuri, molto spesso un piccolo numero di donne e di uomini, sparsi nel mondo, sono stati capaci di rovesciare il corso delle evoluzioni storiche, perché speravano contro ogni speranza. Ciò che sembrava destinato alla disgregazione, è entrato allora nella corrente di un dinamismo nuovo.
(Fr. Roger Schutz)
Il battesimo di Gesù parve a Giovanni stesso un controsenso. È come se un papa, al momento dell’elezione, anziché benedire la gente chiedesse alla folla di benedirlo, o meglio, chiedesse una preghiera di benedizione su di lui. Uno scacco alle gerarchie o un gesto di “giustizia” e di “umanità”?
Il Figlio di Dio scelse di sottomettersi al battesimo di conversione, come provò il lavoro manuale e le contraddizioni della famiglia, frequentò le sinagoghe e portò i suoi sacrifici al tempio, ma soprattutto si mise ogni giorno davanti a Dio nella preghiera per scoprire e realizzare la sua volontà. E Dio si compiacque, non perché i gesti di suo Figlio fossero scontati, ma perché suo Figlio, l’amato, stava scegliendo i gesti che avrebbe proprio fatto Lui, l’amante.
La prima lettura, tratta dal libro di Isaia, traccia l’identikit di questo “eletto”: non avrà vergogna di essere “servo”; avrà parole di misericordia e opere di amore; proclamerà la verità con fermezza e senza scoraggiarsi; ricorderà il diritto alle nazioni. Forse non saremo chiamati a missioni così eclatanti e altisonanti, ma anche a noi è richiesto di compiacere Dio.
“Gesù in tutta la vita ha voluto una religione che ci ricordasse che il sogno di Dio non è che facciamo qualcosa per lui, ma che facciamo tutto per i nostri fratelli. Compiacere Dio significa allora tenersi stretti i propri simili, sentirsi affratellati a loro, sia ai buoni che ai cattivi, perché tutti hanno il medesimo assoluto bisogno di non essere travolti dalla paura e di non essere schiacciati dai lutti che costellano la vita umana” (S. Messina). Dio confermò il suo compiacimento con i segni biblici della sua presenza. È come se all’elezione di quel papa stazionasse una colomba sul comignolo prima della fumata bianca. Forse è capitato da poco tempo...
Signore mio Dio,
non ho alcuna idea di dove sto andando,
non vedo la strada che mi è innanzi,
non posso sapere con certezza dove andrà a finire.
E non conosco neppure davvero me stesso,
e il fatto che penso di seguire la tua volontà
non significa che lo stia davvero facendo.
Sono però convinto
che il desiderio di compiacerti,
in realtà ti compiace.
E spero di averlo in tutte le cose.
Spero di non far mai nulla
senza un tale desiderio.
E so che se agirò così
la mia volontà mi condurrà per la giusta via,
quantunque possa non saperne nulla.
Avrò però sempre fiducia in te
per quanto mi possa sembrare di essere perduto
e avvolto nell’ombra della morte.
Non avrò paura,
perché tu sei sempre con me
e non mi lascerai mai solo
di fronte ai pericoli.
(Thomas Merton)
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Mt 3, 13-17
Un tempo io giacevo nelle tenebre di una notte buia; mi trovavo come sballottato sul mare del mondo che mi gettava in tutte le direzioni; incerto delle vie che mi si paravano innanzi, vagavo in balia di me stesso e non ero consapevole della mia vita.
Lontano dalla verità e dalla luce, ritenevo che fosse davvero difficile e duro, per i miei sentimenti di quel periodo, ciò che la misericordia di Dio mi prometteva per portarmi alla salvezza.
Reputavo fosse difficile poter nuovamente rinascere e deporre le abitudini precedenti, anche se il battesimo nell'acqua della salvezza mi rinnovava a nuova vita. Stimavo ugualmente difficile che un uomo potesse cambiare la mente e l'animo senza mutare nel suo fisico.
Continuavo a dirmi: «Come sarà possibile una conversione così grande da liberarmi tutto ad un tratto da ciò che fin dalla nascita si solidificò come quando si colloca del materiale e lo si ammucchia in depositi? Come sarà possibile liberarmi di quelle abitudini che ho indebitamente contratte?».
Spesso mi trovavo con questi pensieri. Ero legato dai moltissimi errori della mia vita passata e non credevo di potermene liberare. I vizi aderivano alla mia vita e io continuavo ad assecondarli. Non pensavo più di poter raggiungere i beni migliori; per questo favorivo ciò che mi nuoceva come se fosse qualcosa che ormai mi appartenesse e fosse cresciuto con me.
Ma sopraggiunse l'aiuto dell'acqua che rigenera. La corruzione della vita precedente venne cancellata e dall'alto si diffuse una luce nel mio cuore purificato e mondo. Ricevetti dal cielo lo Spirito e attraverso una seconda nascita diventai un uomo nuovo.
Dopo questo evento, ciò che era segnato dal dubbio improvvisamente divenne, in modo che non saprei descrivere, una certezza; quello che era impenetrabile e pieno di tenebra mi apparve accessibile e luminoso.
Potevo raggiungere quello che prima mi sembrava assurdo e fare quello che finora ritenevo impossibile. Avevo così la possibilità di capire come fosse terreno l'uomo di prima, nato dalla carne e schiavo dei vizi.
(San Cipriano di Cartagine, Lettera a Donato)
Fonte: Qumran2.net