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Domenica 8/12/2019

IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA

Colore liturgico

Bianco

Liturgia delle Ore:

PROP - II Sett


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Preghiera per il nome di Maria

Chiunque tu sia, che nel flusso di questo tempo ti accorgi che, più che camminare sulla terra, stai come ondeggiando tra burrasche e tempeste, non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella, se non vuoi essere sopraffatto dalla burrasca! Se sei sbattuto dalle onde della superbia, dell'ambizione, della calunnia, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria. Se l'ira o l'avarizia, o le lusinghe della carne hanno scosso la navicella del tuo animo, guarda Maria. Se turbato dalla enormità dei peccati, se confuso per l'indegnità della coscienza, cominci ad essere inghiottito dal baratro della tristezza e dall'abisso della disperazione, pensa a Maria. Non si allontani dalla tua bocca e dal tuo cuore, e per ottenere l'aiuto della sua preghiera, non dimenticare l'esempio della sua vita. Seguendo lei non puoi smarrirti, pregando lei non puoi disperare. Se lei ti sorregge non cadi, se lei ti protegge non cedi alla paura, se lei ti è propizia raggiungi la mèta.

(San Bernardo di Chiaravalle)


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Il sì della mia risposta

Vergine Immacolata, prendi il sì della mia risposta alla chiamata dei Signore e custodiscilo dentro il tuo sì, meravigliosamente fedele.
Donami la gioia e la speranza che trasmettesti ad Elisabetta entrando nella sua povera casa.
Fa' che la passione di salvare mi renda missionario infaticabile, povero di mezzi e di cose, puro e trasparente nei sentimenti, totalmente libero per donarmi veramente agli altri.
Rendimi umile e obbediente fino alla Croce per essere una cosa sola con Gesù, Dio disceso dal cielo per salvarmi.
O Maria, affido a te tutte le persone che ho incontrato e che incontrerò nel viaggio della fede: illuminaci il cammino, riscaldaci il cuore, portaci alla casa e alla festa dell'Amore che non avrà mai fine.
Amen.

(Angelo Comastri)


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  • Preparate la via del Signore, 
  • raddrizzate i suoi sentieri! 
  • Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! 
  •  * * * * * * 

Una madre più forte del male


La madre è forse il dono più grande di Dio alle sue creature. Il luogo per eccellenza dove è riflesso il Suo Volto. Il legame più grande e indelebile che ci portiamo dentro. Chi non si commuove al pensiero del suo affetto avvolgente? Chi non si erge in sua difesa di fronte a una qualsiasi battuta che ne sminuisca la sua dignità? Chi non ha nostalgia del tempo in cui non aveva dubbi sul suo amore protettivo e incondizionato?
Gesù ebbe una Madre così eccellente da offrirla a tutta l’umanità. Una madre “piena di Grazia”, cioè santa, trasparente di Dio. Una madre che ha provato timori, dubbi, rifiuti e croci sulla propria pelle, senza smarrire la bussola della fede in Dio. Una madre che può comprenderci pienamente e intercedere per noi presso Dio nelle nostre notti oscure.
Maria di Nazareth, in un tempo di donne sottomesse ai mariti e serve nella propria famiglia, sembra suggerire il segreto della dignità e della grandezza femminile: l’umiltà, la confidenza, la pazienza, il servizio. Contrariamente a sacerdoti, scribi e farisei che danno valore al culto, allo studio, all’apparenza, il gruppo degli “anawim” (=poveri in spirito), a cui appartiene Maria, ritiene che la salvezza passi dalla fiducia in Dio, perché a Lui “nulla è impossibile”. Per questo il Signore le è così vicino, le fa compagnia, la esalta quando lei si è abbassa, non pretendendo nulla ma semplicemente accogliendo un dono.
Grazie a questa convinzione, Maria arriva ad accettare il dolore più grande, quello che trafigge l’anima, e continua a vivere e ad amare i discepoli, prima di entrare meritatamente nella Casa che le è stata preparata da sempre, da Immacolata creatura che ha vinto il male.


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Preghiera

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Con tutta me stessa voglio dire cose bellissime del mio Signore, voglio cantare la sua magnificenza, voglio urlare la mia gioia e la mia riconoscenza per il Salvatore. Perché ha scelto una tra le tante, non la più appariscente, non la più dotata, non la più raccomandata. Ha soltanto notato una donna che riconosceva la sua piccolezza e aveva l’umiltà di mettersi a servizio del prossimo. Eppure tanti narreranno la mia fortuna e la benedizione del Signore su di me. Ciò che è buono dentro di me è della sua pasta, e lui lo conferma. Dio è fedele a se stesso e ama per sempre chi gli lascia il giusto spazio. Tutti l’hanno conosciuto come onnipotente: giustiziere dei malvagi, paladino della verità, difensore dei bisognosi. La storia d’Israele conferma che ha mantenuto le sue promesse dal primo padre Abramo all’ultimo dei suoi figli. Oggi ha mostrato il suo volto amorevole e misericordioso, affidando a una ragazza qualsiasi la missione più ordinaria e più grande, riempiendola dei suoi doni migliori. Sì, lo testimonio in prima persona: Dio sarà con noi per sempre.

Vangelo della Domenica

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In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Lc 1, 26-38

 


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Maria, donna di parte


No, non fu neutrale. Basta leggere il Magnificat per rendersi conto che Maria si è schierata. Ha preso posizione, cioè dalla parte dei poveri, naturalmente.
Degli umiliati e offesi di tutti i tempi. Dei discriminati dalla cattiveria umana e degli esclusi dalla forza del destino. Di tutti coloro, insomma, che non contano nulla davanti agli occhi della storia.
Non mi va di avallare certe interpretazioni che favoriscono una lettura puramente politica del Magnificat quasi fosse, nella lotta continua tra oppressi e oppressori, una specie di marsigliese ante litteram del fronte cristiano di liberazione.
Significherebbe ridurre di gran lunga gli orizzonti dei sentimenti di Maria, che ha cantato liberazioni più profonde e durature di quelle provocate dalle semplici rivolte sociali. I suoi accenti profetici, pur includendole, vanno oltre le rivendicazioni di una giustizia terrena, e scuotono l'assetto di ben più radicali iniquità.
Sta di fatto, però, che, sul piano storico, Maria ha fatto una precisa scelta di campo. Si è messa dalla parte dei vinti, ha deciso di giocare con la squadra che perde. Ha scelto di agitare come bandiera gli stracci dei miserabili e non di impugnare i lucidi gagliardetti dei dominatori.
Si è arruolata, per così dire, nell'esercito dei poveri. Ma senza roteare le armi contro i ricchi. Bensì, invitandoli alla diserzione. E intonando, di fronte ai bivacchi notturni del suo accampamento, perché le udissero dall'alto, canzoni cariche di nostalgia. Ha esaltato, così, la misericordia di Dio. E ci ha rivelato che è partigiano anche lui, visto che prende le difese degli umili e disperde i superbi nei pensieri del loro cuore; stende il suo braccio a favore dei deboli e fa rotolare i violenti dai loro piedistalli con le ossa in frantumi; ricolma di beni gli affamati e si diverte a rimandare i possidenti con un pugno di mosche in mano e con un palmo di naso in fronte.
Qualcuno forse troverà discriminatorio questo discorso, e si chiederà come possa conciliarsi la collocazione di Maria dalla parte dei poveri con l'universalità del suo amore e con la sua riconosciuta tenerezza per i peccatori, di cui i superbi, i prepotenti e i senza cuore sono la razza più inquietante.
La risposta non è semplice. Ma diventa chiara se si riflette che Maria non è come certe madri che, per amor di quieto vivere, danno ragione a tutti e, pur di non creare problemi, finiscono con l'assecondare i soprusi dei figli più discoli. No. Lei prende posizione. Senza ambiguità e senza mezze misure. La parte, però, su cui sceglie di attestarsi non è il fortilizio delle rivendicazioni di classe, e neppure la trincea degli interessi di un gruppo. Ma è il terreno, l'unico, dove lei spera che un giorno, ricomposti i conflitti, tutti i suoi figli, ex oppressi ed ex oppressori, ridiventati fratelli, possano trovare finalmente la loro liberazione.

(Tonino Bello)

Fonte: Qumran2.net