Il mio paese   -   La mia comunità



Domenica 7/7/2019

XIV TO

Colore liturgico

Verde

Liturgia delle Ore:

II Sett


clip



Eccomi manda me (Isaia 6,8)

Chi manderò e chi andrà per noi, chi manderò sulla mia parola, chi manderò a portare pace, chi manderò, chi manderò?
Eccomi, manda me!
Chi manderò e chi andrà per noi, chi manderò sulla mia parola, chi manderò a donare amore, chi manderò, chi manderò?
Eccomi, manda me!
Chi manderò e chi andrà per noi, chi manderò sulla mia parola, chi manderò a portare luce, chi manderò, chi manderò?
Eccomi, manda me!
Chi manderò e chi andrà per noi, chi manderò sulla mia parola, chi manderò a donare gioia, chi manderò, chi manderò?
Eccomi, manda me!
Chi manderò e chi andrà per noi, chi manderò sulla mia parola, chi manderò a colorare il cielo, chi manderò, chi manderò?
Eccomi, manda me!

(Luca Zecchetto)


clip



Missione

Mi disse: Va'...
Va' presso le mie pecore perdute... Le condurrò io sulle tue strade. Tu ascolta la loro pena, entra nel segreto del loro cuore, appassionatamente.
Metterò sulla tua bocca parole che aprano i cuori.
Conducile a me, le pecore ferite e fa' gustare il mio amore.
Questo cercano, questo ad esse basta.
Non chiedere loro amore per te, riconoscenza per te, attenzione per te.
Sono creature mie che ti affido per poco.
Va'...

(Giuseppe Impastato S.I.)


clip



Conversione

Io non credo a chi parla agli altri della propria fede a scopo di conversione.
Bisogna vivere la fede; solo allora potrà accadere che si propaghi da sè.


(Mahatma Gandhi)

banner
  • Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; 
  • rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli. 
  •  
  •  * * * * * * 

Inviati a portare la pace di Dio


Quando sentiamo parlare della missione della Chiesa facilmente il nostro pensiero corre a luoghi lontani e a “professionisti” dell’annuncio. Dimentichiamo che tutti possono porgere il messaggio di Gesù, con le parole e con le proprie azioni. Non è solo un incarico legato al proprio Battesimo, ma un’esigenza profonda: chi ha incontrato la gioia infinita dell’amore di Dio non può non farne parte ad altri, in un contagio positivo e vitale.
Nell’episodio dell’invio dei 72 discepoli (che simboleggiano la necessità di raggiungere tutti i popoli del mondo, visto che i 12 apostoli richiamano le 12 tribù d’Israele), l’evangelista Luca vuole tracciare il vademecum dei veri missionari, secondo Gesù:
- a due a due: sempre insieme, visto che la solitudine può portare allo scoraggiamento, all’orgoglio e all’errore;
- davanti a Lui, per preparargli la strada: per non dimenticarsi che non annunciano se stessi, ma il Messia, Cristo Signore;
- nel clima di preghiera: l’operaio semina, raccoglierà il padrone della messe, cioè Dio;
- come agnelli in mezzo ai lupi: pronti al rifiuto e alla persecuzione, perché l’amore è mite e rischia di essere soffocato dall’odio, in questo mondo;
- senza borsa, né sacca, né sandali: sobri, perché fiduciosi nella provvidenza di Dio, in se stessi e negli altri: la parte buona dell’umanità incontrata provvederà a dare la giusta ricompensa;
- per portare la pace, secondo il concetto ebraico di “shalom”, che va dal benessere psico-fisico all’affetto ricambiato, nei confronti del prossimo e di Dio: la gioia sfavillante promessa dal profeta Isaia.


clip



Preghiera

clip

Fammi essere, Signore, ponte della tua pace, riflesso della tua fantasia, strumento del tuo amore.
Dove c’è una domanda, aiutami a trovare delle risposte.
Dove ci sono distanze, aiutami a costruire ponti nuovi.
Dove c’è discordia, aiutami a costruire la pace.
Dove c’è insicurezza e pessimismo, aiutami a diffondere fiducia.
Dove c’è noia o disperazione, aiutami a seminare voglia di vivere.
Dove c’è la stanchezza, aiutami a ricreare entusiasmo.
Dove c’è disprezzo, aiutami a restituire dignità.
Dove c’è ignoranza, inganno e superficialità, aiutami a ricercare la verità.
Dove c’è bisogno di me, fa’ che io veda quello che posso fare.
E poi ispira i miei gesti, affinché siano come quelli che faresti tu.

(Roberto Laurita)

Vangelo della Domenica

clip

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio". Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: "Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino". Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Lc 10, 1-12. 17-20

 


clip



Deboli come la Parola


L'inquietudine attivistica del gruppo dei discepoli, che non vuol riconoscere limiti alla propria operatività, e lo zelo che non tiene conto della resistenza, scambiano la parola del vangelo con un'idea capace di imporsi.
L'idea esige dei fanatici, che non conoscono e non badano ad alcuna resistenza.
L'idea è forte. La parola di Dio invece è così debole da lasciarsi disprezzare e respingere dagli uomini.
Per la parola ci sono cuori induriti e porte chiuse; la parola prende atto della resistenza che incontra, e la patisce. È duro a riconoscersi: per l'idea non c'è niente di impossibile, per il vangelo ci sono invece cose impossibili. La parola è più debole dell'idea. Per cui anche i testimoni della parola nel portare questa parola sono più deboli dei propagandisti di un'idea. Ma in questa debolezza sono liberi dall'inquietudine morbosa dei fanatici, essi patiscono appunto assieme alla parola.
I discepoli possono anche cedere, fuggire, purché cedano e fuggano solo con la parola, purché la loro debolezza sia la debolezza della parola stessa, purché essi, nella loro fuga, non abbandonino la parola.
Essi, infatti, non sono altro che servitori e strumenti della parola e non vogliono essere forti, là dove la parola vuole essere debole.
Se volessero imporre al mondo la parola con qualsiasi mezzo, a qualsiasi condizione, trasformerebbero la parola viva di Dio in idea, e a buon diritto il mondo si difenderebbe da un'idea che non può giovarli.
Ma proprio nella loro debole testimonianza, essi sono tra coloro che non cedono, che mantengono le posizioni - naturalmente, solo là dove c'è la parola.
I discepoli che non si rendessero conto affatto di questa debolezza della parola, non riconoscerebbero il mistero dell'abbassamento di Dio.
Questa debole parola, che è capace di patire l'opposizione dei peccatori, è in effetti la sola parola forte e misericordiosa, che converte i peccatori nella profondità del cuore. La sua forza è nascosta nella debolezza; se la parola si presentasse scopertamente nella sua forza si avrebbe il giudizio finale.
È un grande compito di cui viene fatto carico ai discepoli, quello di riconoscere i limiti del loro incarico. Ma l'abuso della parola si ritorcerà contro di loro.

(Dietrich Bonhoeffer, Sequela)

Fonte: Qumran2.net