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Domenica 2/6/2019

Ascensione del Signore

Colore liturgico

bianco

Liturgia delle Ore:

III Sett


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La bisaccia del cercatore

Se io fossi un contemporaneo di Gesù, se fossi uno degli Undici ai quali Gesù, nel giorno dell'Ascensione, ha detto: "Lo Spirito santo verrà su di voi e riceverete da lui la forza per essermi miei testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, la Samaria e fino all'estremità della terra" (At 1,8), nell'atto di congedarmi dai fratelli, sapete cosa avrai preso con me? Innanzitutto il bastone del pellegrino e poi la bisaccia del cercatore e nella bisaccia metterei queste cinque cose: un ciottolo del lago; un ciuffo d'erba del monte; un frustolo di pane, magari di quello avanzato nelle dodici sporte nel giorno del miracolo; una scheggia della croce; un calcinaccio del sepolcro vuoto. E me ne andrei così per le strade del mondo, col carico di questi simboli intensi, non tanto come souvenir della mia esperienza con Cristo, quanto come segnalatori di un rapporto nuovo da instaurare con tutti gli abitanti, non solo della Giudea e della Samaria, non solo dell'Europa, ma di tutto il mondo: fino agli estremi confini della terra. Ecco, io prenderei queste cose. Ma anche il credente che voglia obbedire al comando missionario di Gesù dovrebbe prendere con sé queste stesse cose.

(Tonino bello, La bisaccia del cercatore)


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Preghiera per l'Ascensione

Celebrare la tua ascensione, Signore, significa per me non guardare più in cielo ma volgere il mio sguardo alla terra. Ora inizia il tempo del mio impegno,
lo spazio della mia responsabilità di cristiano, il banco di prova della mia fiducia in te.
Tu, Signore, non mi lasci solo.
Mi hai promesso di camminare con me e con chiunque cerchi di costruire un mondo più giusto, una chiesa più umana, una società più solidale.
Mi chiedi solo una cosa: amare te nel volto delle persone che ho accanto.
Dammi la forza della fede, togli dal mio cuore le paure, fa' che non mi fermino le difficoltà e non permettere mai che mi deprimano gli insuccessi.
Ma sempre e dovunque, concedimi di essere canale trasparente della tua grazia, riflesso scintillante del tuo grande amore.
Amen.

(Don Angelo Saporiti, Commento sull'Ascensione)


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L'Ascensione

La giornata di oggi è l'inizio del nostro destino di uomini, ciò per cui ognuno di noi, l'umanità è stata fatta. Questo destino di felicità, armonia esuberante di tutto il cosmo per il Primo di noi si è già avverato. Egli è già nella felicità che sarà di tutti con il corpo nella scadenza che Dio fisserà. Il mistero dell'Ascensione segna questo inizio. Gli Apostoli senza capirlo bene, con un'adesione fedele, rimasero pieni di gioia. Con il cuore pieno, nella lontananza, anche noi sappiamo che è gioia. È mistero, ma mistero di gioia. Questo destino, il mistero di oggi, è ciò per cui Egli compì la Sua missione, restò nel silenzio, nel nascondimento di trent'anni, in quella lunga tensione, nella lotta con gente cattiva e ignorante, nella Sua morte. In ogni momento della Sua vita era questo giorno la componente ultima, visse per questo giorno, per porre così la parola fine. Destino Suo e per ognuno di noi, per ogni nostro corpo, per ogni nostra anima, così intero sarà questo mistero di Ascensione.
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(Mons. Luigi Giussani)

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  • Mentre li benediceva, si staccò da loro 
  • e veniva portato su, in cielo. 
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Ascensione del Signore


La morte di Gesù ha costituito uno scandalo per i suoi discepoli, perché essi si erano plasmati un Cristo senza croce. Ma Gesù di Nazaret è il Messia; e non esiste altro Messia che il crocifisso e il glorificato. È attraverso la catechesi del Signore, risuscitato, che i discepoli capiscono che il Messia doveva soffrire e risuscitare dai morti. Era il disegno di Dio manifestato nelle Scritture. Il senso della croce e dell’accompagnamento dei discepoli sulla croce, si scontra con l’intelligenza, con il cuore e con i progetti dell’uomo.
Affinché i discepoli possano essere i testimoni autorizzati di Gesù Cristo, non solo devono comprendere la sua morte redentrice, ma anche ricevere lo Spirito Santo. Gesù si separa dai discepoli benedicendoli e affidandoli alla protezione di Dio Padre. Ascensione del Signore al cielo e invio dello Spirito Santo, per fare dei discepoli dei testimoni coraggiosi e per accompagnarli fino al ritorno di Gesù, sono strettamente collegati.
Lo Spirito Santo aumenterà la potenza della parola del predicatore e aprirà l’intelligenza degli ascoltatori. Della vita fragile del missionario egli farà una testimonianza eloquente di Gesù Cristo morto sulla croce e vivo per sempre. Nel mondo, al fianco dei discepoli, lo Spirito Santo sarà il grande Testimone di Gesù.

Fonte: LaChiesa.it


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Preghiera

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Gerusalemme è stato il traguardo del tuo viaggio, Signore Gesù: lì è avvenuto il compimento in modo del tutto inaspettato attraverso la tua passione, morte e risurrezione.
Gerusalemme ora diventa il punto di partenza perché il tuo Vangelo deve raggiungere tutti i popoli della terra.
Comincia un capitolo nuovo della storia della salvezza in cui c’è bisogno di testimoni: non di spettatori che si limitano a battere le mani, entusiasti, ma di protagonisti che parlano in prima persona, in base a quello che hanno visto e sperimentato, di uomini e donne che rischiano la loro esistenza, con fiducia, per contribuire a costruire un mondo nuovo, una terra abitata dalla fraternità e dalla giustizia.
I tuoi discepoli, di ieri e di oggi, sanno che ora tocca a loro: la tua missione deve essere continuata, ma tu resti vicino, anche se in modo nuovo.
Ecco perché non c’è ombra di tristezza sui loro volti e nei loro cuori.
Al contrario sono custoditi dal tuo amore e per questo sono ricolmi di gioia.
Sanno che un giorno condivideranno la tua pienezza, presso Dio.

(Roberto Laurita)

Vangelo della Domenica

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Lc 24, 46-53

 


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Il dono dello Spirito Santo


Il giorno dell'Ascensione così riferisce una leggenda un Angelo incontrò Gesù che saliva al cielo e gli chiese: "Signore hai già terminato la tua missione?". "Si", rispose Gesù.
Poi rivolgendo lo sguardo laggiù verso la terra immersa nel freddo e nell'oscurità, videro un tenue fuoco ardere in un piccolo punto. "Che cos'è?", domandò l'angelo. Rispose il Signore: "Quel piccolo focolare è in Gerusalemme; attorno vi sono riuniti gli Apostoli insieme con mia Madre. Ora, appena sarò tornato il mio piano sarà completato: manderemo laggiù lo Spirito Santo per ravvivare quel focolare così che possa diffondersi per tutta la terra e dare luce e calore a tutti gli uomini".
L'angelo, meravigliato, dopo un momento di riflessione disse di nuovo a Gesù: "E se questo non funzionasse?". Il Signore rispose: "Il mio piano è questo e non ne ho altro. Io voglio che nel mondo regni l'amore tra gli uomini".
Aprire senza paura le porte del cuore e della mente allo Spirito Santo, dono del Padre e del Figlio, perché ravvivi anche in noi quel fuoco per renderci capaci di trasformare il mondo, questo è il compito principale del nostro essere cristiani.

(Sara Cicolani)

Fonte: Qumran2.net