CONFERMO: LA CGIL HA TRADITO LE ISTANZE DELLA
CATEGORIA
E STA MINACCIANDO GLI INTERESSI FONDAMENTALI DEI DIRIGENTI SCOLASTICI
Risposta
B
di
Paolo Quintavalla – 4 luglio 2001
Nota redazionale: Nei giorni scorsi è comparso sul sito “Pavone Risorse”
un intervento sprezzante ed
irridente dal titolo “Quintavalla, la penna wagneriana dell’ANP?”, firmato da
Antonio Valentino, membro dell’Esecutivo Nazionale Cgil Scuola. Questa è la
risposta B che ho inviato per la
pubblicazione al collega Reginaldo Palermo.
Caro Direttore,
ho letto
attentamente la lettera di Antonio Valentino ma, per quanto abbia cercato, la
mia ricerca di argomentazioni è andata delusa. Essa contiene unicamente un
attacco personale, ispirato e innervato da robuste considerazioni di natura
ideologica.
Rifiuto di scendere
sul piano della contesa personale perché questo non fa parte né del mio stile
né delle scelte etiche e deontologiche a cui cerco di ispirare la mia
esperienza sia nella professione sia nella vita. A questo riguardo mi concedo
solo in altro testo parallelo un divertimento innocente, speculare rispetto a
quello del mio non richiesto interlocutore.
Rifiuto di scendere,
altresì, sul piano delle dispute ideologiche e politiche di cui, invece, è
intriso e gronda quel testo anche perché sono convinto che le ideologie siano
spesso delle vere e proprie pigrizie del pensiero che funzionano, spesso
all'insaputa degli stessi interessati, come lenti deformanti, come gabbie della
razionalità.
Mi interessa,
invece, estrarre il nocciolo dell'intervento e, sulla base di ciò, argomentare
a sicuro beneficio dei lettori che resterebbero, altrimenti, confusi di fronte
ad uno stucchevole scontro privato o ad una controversia avvolta nei fumi
ideologici.
Questo nucleo
argomentativo consiste nel fatto che la Cgil considera "decoroso
negli esiti normativi ed economici" il contratto come definito fino alla
data del 7 maggio u.s. e, quindi, vorrebbe siglarlo ora alle stesse condizioni.
La stessa Cgil considerava "soddisfacenti" gli esiti
economici della svolta di Palazzo Vidoni del 28 marzo scorso. Non ha, quindi,
cambiato idea.
Sugli esiti
normativi non vale la pena di discutere, essendo tutte le forze sindacali
concordi in un sostanziale giudizio positivo. Sugli esiti economici vale la
pena, invece, di approfondire.
Credo sia utile richiamare,
ancora una volta, in soccorso i dati oggettivi contenuti nella seguente tabella
riassuntiva:
|
Ipotesi CGIL o della
"mezza dirigenza" |
Ipotesi ANP o del "pieno
allineamento" (*) |
Stipendio
tabellare |
63.700.000 |
70.000.000 |
Scarto sullo
stipendio tabellare |
-
6.300.000 |
= |
Stipendio di posizione |
5.000.000 |
17.000.000 |
Scarto sullo
stipendio di posizione |
-
12.000.000 |
= |
Totale stipendio |
68.700.000 |
87.000.000 |
Scarto retributivo |
-
18.300.000 |
= |
Percentuale di
allineamento retributivo con la Dirigenza Area 1 (Seconda fascia) |
44% |
100% |
Percentuale di
responsabilità assegnata ai DD.SS. |
100% |
100% |
Miliardi complessivi
necessari secondo le diverse ipotesi |
200 |
450 |
Scarto in miliardi |
-
250 |
= |
Aumento mensile
netto medio pro capite reale |
650.000 |
1.350.000 |
Recupero dei 4
mesi di contratto settembre/ dicembre 2000 |
Non
contemplato |
Richiesto |
Recupero dei ratei
di anzianità maturati (**) |
Non
richiesto |
Richiesto |
(*) Pieno allineamento con i dirigenti di
seconda fascia dell'Area 1 della Dirigenza Pubblica (Ispettori, ex
Provveditori, ministeriali)
(**)
Corrispondono ai 40 miliardi di aumenti virtuali "concessi" con il
secondo Atto di Indirizzo.
Osservo, in primo
luogo, che questi dati sono stati forniti e messi a disposizione di tutti
unicamente dall'ANP e doverosamente ripresi nel sito web "Contratto dei
Dirigenti Scolastici" che dirigo. Se i colleghi DD.SS. iscritti a Cgil -
Cisl - Uil - Snals e Andis non si documentassero attraverso varie e diverse
fonti, quindi anche attingendo al servizio che sto fornendo in modo
pluralistico alla categoria da oltre un anno, sarebbero privati del diritto
essenziale di essere correttamente informati sulle reali prospettive
contrattuali che riguardano tutti.
I sondaggi
telematici secondo i quali la categoria sarebbe desiderosa di firmare
l’agognato contratto propugnato dalla Cgil, a cui si appella Valentino, sono
privi di una qualsiasi attendibilità, valgono come il due di coppe quando c’è
sotto bastone. Propongo di fare una consultazione seria che metta, però, prima
di tutto a disposizione dei votanti i dati comparativi di cui sopra, che
escluda la possibilità che un solo utente possa votare magari per 100 volte,
che escluda altre categorie non interessate, come invece è accaduto e accade
nel caso del sondaggio su Pavone Risorse. Per quanto riguarda il sondaggio
Andis sappiamo bene che questa associazione ha sostenuto in modo attivo le
posizioni della Cgil scuola visto che da tempo si comporta acriticamente - nei
fatti - come sua diramazione associativa e visto che preferisce allearsi con il
sindacato dei docenti (che chiede la metà) piuttosto che con il Sindacato dei
Dirigenti che chiede (anche per loro!) il doppio spettante. Se fossero veri i
dati dei citati sondaggi commenterei che non c’è limite al masochismo sindacale
e associativo!
Se il contratto
fosse stato firmato il 7 maggio avremmo conseguito uno scarto di oltre 18
milioni lordi annui e una percentuale di allineamento del 44% rispetto
all’aggancio minimo con le altre dirigenze pubbliche!
Questi sono dati
oggettivi, non opinioni! Credo si possa convenire che la prospettiva propugnata
dalla Cgil della firma del contratto a queste condizioni può essere
legittimamente definita, per coerenza, della "mezza dirigenza". Sarà
spiacevole riconoscerlo ma la Cgil rivendica, in questo primo contratto
d’ingresso, meno della metà di quanto spetta ai DD.SS. Se avesse prevalso o
prevalesse questa prospettiva avremmo subìto o subiremmo una sconfitta per
tutta la categoria. Non trovo, quindi, nulla di "decoroso" in questa posizione, nulla di cui ci si possa
dichiarare "soddisfatti".
Se prevalesse l’ipotesi ANP del “pieno allineamento”, invece, la vittoria
sarebbe per tutti, compresi quelli che la avversano, perché riceverebbero
anch’essi i 18 milioni che mancano.Questi dati, ovviamente, non vengono citati
dall'Esecutivo Nazionale Cgil scuola e dal collega Valentino che preferisce,
con una mirabolante contorsione dialettica, rovesciare le responsabilità. Chi
si è messo di traverso, quindi? L’ANP che rifiuta legittimamente di chiudere al
ribasso e rivendica con fermezza e coerenza il pieno allineamento oppure la
Cgil che prima minaccia uno sciopero contro un altro sindacato per imporre
l’esito della “mezza dirigenza” ed ora minaccia il nuovo Governo di ritorsioni
nel caso riconosca nel primo Contratto quello stesso allineamento che pure, a
parole, rivendica per il secondo Contratto?
Ritengo, comunque,
che la migliore risposta Antonio Valentino l’abbia ricevuta dalla “Lettera aperta al Segretario Nazionale e ai
componenti l’Esecutivo nazionale Dirigenti Scolastici Cgil Scuola” sottoscritta in questi giorni da 22 iscritti
torinesi e di altre città del suo stesso Sindacato, che rappresentano ben l’ 1,5%
del totale nazionale.
Quanto all’accusa
rivoltami di essere “penna wagneriana dell’ANP” faccio osservare al mio
interlocutore che tra i 376 documenti che compongono alla data odierna
l’archivio del sito ben 42 sono i documenti integrali di fonte Cgil, 12 di
fonte Cisl, 9 di fonte Snals , 4 di fonte Uil, 14 di fonte Confederale
unitaria, 43 di fonte Andis, e 74 di fonte Anp. Non manca alcun documento
importante o essenziale di una qualsiasi sigla sindacale. Il diverso numero dei
documenti rispecchia semplicemente in proporzione l’attività espressa sul
nostro Contratto dai diversi sindacati. I documenti di area Confederale,
quindi, superano complessivamente le 115 unità.
Vero è, invece, che
dopo la svolta di Palazzo Vidoni del 28 marzo scorso ho esercitato il
diritto-dovere di critica nei confronti di quella parte sindacale e associativa
che è stata (ed è ancora oggi) in prima linea nel tradimento delle istanze dei
dirigenti scolastici. Ho preso posizione semplicemente animato dal dovere di avversare – e mi onoro di averlo
fatto e di farlo - quelle scelte
sciagurate che ritenevo e ritengo dannose per la nostra categoria.
Comunque sia, i
lettori che desiderassero documentarsi per formarsi una fondata opinione sulle
più recenti vicende contrattuali e sulla querelle in corso possono utilmente
consultare i seguenti testi:
“LE POSIZIONI IN CAMPO IN VISTA DELLA
CONCLUSIONE DEL CONTRATTO” – Editoriale
n. 29 del 28 giugno 2001 – Analisi dei comunicati e delle strategie delle forze
sindacali e associative.
“ QUANDO IL SINDACATO SI METTE DI TRAVERSO:
LE GRAVISSIME RESPONSABILITA’ DELLA CGIL VERSO I DIRIGENTI SCOLASTICI” – Editoriale n. 28 del 21 giugno 2001 di Paolo
Quintavalla – A proposito della riconfermata e pervicace volontà del sindacato
di negare ai DD.SS. l’allineamento retributivo promesso dalle forze di Governo.
“IL VIZIO DELL’IDEOLOGIA POLITICA SUL CONTRATTO” – Editoriale n. 27 del 17 giugno 2001 di Paolo
Quintavalla – A proposito della sovrapposizione delle strategie politiche sulle
istanze puramente sindacali nel contratto dei DD.SS.
“IL TRADIMENTO DELLE ISTANZE DELLA CATEGORIA. DURO ATTACCO
DELLA CGIL AGLI INTERESSI DEI DIRIGENTI DELLE SCUOLE” – Editoriale n. 26 del 9 giugno 2001 di Paolo
Quintavalla – A proposito delle sconcertanti affermazioni sul Contratto dei
DD.SS. del Segretario della Cgil Scuola Panini (“I dirigenti scolastici
devono battere il passo… altrimenti…”) e del Segretario confederale
Cofferati (l’allineamento retributivo dei DD.SS. con gli altri dirigenti
pubblici “è una promessa mirabolante”) durante una conferenza stampa del
7 giugno a Roma.
Concludo osservando
che il collega Valentino farebbe meglio ad investire il suo tempo in altro modo
più utile per i dirigenti scolastici italiani di cui pure è esponente,
piuttosto che sparare la sua sprezzante ironia su coloro che hanno dimostrato,
stanno dimostrando e dimostreranno con coerenza e con fierezza di voler
difendere la dignità e i reali interessi della categoria.