QUELLO CHE NON SI DICE DI PADRE PIO
Di
Maria Milesi
Luigi Gaspari, morto nel 1995, è stato senz’altro uno di
quegli Esseri che il cielo ha inviato sulla Terra in questa “fine dei tempi”
per collaborare a “salvare il salvabile”. Era l’ultimo di 10 figli, nato a S.
Felice di Panaro (BO) il 9 Aprile 1926 da un’ottima famiglia dedita alla
carità e alla pratica dell’AMORE verso il prossimo. In casa Gaspari si parlava
sovente del “Frate delle stimmate” e dei Suoi prodigi. La madre soprattutto ne
era molto devota e diceva sovente a questo figlio “Se sei bravo ti porterò a
vedere il santo Profeta”. E questo si avverò quando Luigi aveva 14 anni.
Infatti Padre Pio ispirò a sua madre di mandarlo da Lui e poi Egli scrisse e
telefonò personalmente al ragazzo rivelandogli:” GESU’ MI HA DETTO DI FARTI DA
PADRE E DA GUIDA SPIRITUALE PERCHE’ LUI HA GIA’ STABILITO DEL TUO AVVENIRE.
EGLI TI HA SCELTO PRIMA ANCORA CHE TU NASCESSI “. Luigi andò dunque da Padre
Pio il quale gli ricordò il volere di Gesù. Passarono poi altri 14 anni prima
che Luigi tornasse da Padre Pio; ciò avvenne in seguito al ritrovamento della
lettera che Padre Pio gli aveva scritto 14 anni prima. Ora aveva 28 anni.
Padre Pio lo aspettava con pazienza e indulgenza comprendendo le valide
ragioni familiari e di studio che lo avevano trattenuto lontano da Lui. Egli
ne fece subito il Suo collaboratore per un’Opera della quale avrebbe poi
dovuto assumerne le responsabilità e versò nel suo cuore le perle della
conoscenza che egli distribuì in riunioni e conferenze in varie parti del
mondo. Padre Pio ne fece anche il suo “ambasciatore” - come lui amava
chiamarlo - presso personalità influenti della politica e della Chiesa,
soprattutto a Roma, per avere dei validi sostegni alle Sue opere e per la
costruzione della CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA per la quale Luigi poté
inviare, grazie a queste conoscenze, molti miliardi di oggi, dei quali lui non
toccò una sola lira. A 30 anni Luigi ebbe una crisi profonda: desiderava
formarsi una famiglia e aprire una farmacia come suo padre aveva tanto
desiderato e voleva partire da S. Giovanni Rotondo e non metterci più piede
perché aveva visto troppe cose che non gli piacevano. Mentre stava per
esprimere questa sua promessa davanti all’altare della Madonna delle Grazie,
ecco che Padre Pio, sceso improvvisamente dalla Sua cella si inginocchiò al
suo fianco, lo toccò col gomito e gli disse:” FERMA QUEL TUO PENSIERO.
ASCOLTAMI BENE; DIO HA SCELTO TE E TRATTERA’ IL MONDO E LA CHIESA COME IL
MONDO E LA CHIESA TRATTERANNO TE… DIO PARLERA’ ATTRAVERSO TE IL LINGUAGGIO DI
SALVEZZA PER LA CHIESA E PER IL MONDO E SENZA DI TE DIO NON FARA’ NULLA PER
SALVARE IL MONDO … DI FIGLI NE HAI GIA’ TROPPI E SE TU RINUNCIASSI ALLA
MISSIONE CHE DIO TI DONA, DIO NON TI SOSTITUIRA’ E ABBANDONERA’ IL MONDO…”.
Questo abbandono di Dio gli fece paura e così rinunciò a seguire la strada
comune per incamminarsi nella strada della missione voluta da Dio,
accompagnato da Padre Pio per 14 anni e poi da solo. La missione di Luigi
Gaspari è stata quella di far conoscere IL QUADERNO DELL’AMORE da lui redatto
sotto ispirazione dello Spirito Santo tramite Padre Pio. Questo quaderno, fu
scritto durante l’ultimo anno di vita di Padre Pio dopo uno dei tanti episodi
che costellarono la vita del Frate. Questi si recò, in bilocazione, dal “suo
Luigi” come Lui amava chiamarlo, per dirgli che stava per lasciare il mondo e
che era quindi necessario preparare un Testamento Spirituale nel quale gli
uomini potessero trovare la forza di superare il periodo di grande confusione
che sarebbe venuto e gli disse: “ANNI DOPO LA MIA MORTE SI ARRIVERA’ AL PUNTO
CHE L’ODIO DI CLASSE RIPRENDERA’ E ALLORA E’ NECESSARIO UN TESTAMENTO D’AMORE
PER FAR IN MODO CHE L’AMORE RISORGA PER VINCERE L’ODIO CHE SI SARA’ ACCUMULATO
NEL CUORE DEGLI UOMINI”. “Mi disse che era il libretto che Giovanni
Evangelista aveva mangiato (vedi Apocalisse) e siccome eravamo arrivati alla
fine dei tempi era necessario far conoscere questo linguaggio particolare
dell’AMORE capace di risvegliare nel cuore degli uomini l’amore verso Dio e
verso il prossimo”. “QUESTA E’ LA CHIAVE CHE TI APRIRA’ LE PORTE DI ROMA E DEL
MONDO” gli diceva Padre Pio. Per Lui era urgentissimo farlo entrare al più
presto in ogni famiglia del mondo soprattutto fra i giovani. Il Quaderno
dell’Amore aiuta a superare le difficoltà attuali e a ottenere grazie e
miracoli. Attraverso queste parole molte persone hanno ritrovato la salute
dell’Anima e del corpo perché il dono di Dio è il linguaggio “IN PRINCIPIO ERA
IL VERBO E IL VERBO ERA DIO” e il verbo crea e ricrea. Mangiando queste parole
del Quaderno si mangia AMORE. E il demonio ha detto a un’anima: “NULLA MI FA
PAURA TANTO QUANTO QUESTO LIBRO DELL’AMORE”. Perciò a Padre Pio premeva
diffondere l’Amore nel mondo. Questo compito era stato voluto da Cristo quando
disse a Giovanni sotto la Croce “Figlio ecco tua Madre” perché l’Amore è di
Giovanni non di Pietro. La Chiesa è sempre stata severa. Essa non ha trasmesso
l’AMORE di Giovanni il quale è stato ignorato per 2.000 anni. E questo
linguaggio dell’Amore che deve edificare la Civiltà dell’Amore era così
importante che Padre Pio prima di morire andò in bilocazione da Luigi e gli
chiese di leggergli ancora una volta quelle parole perché lo avrebbero aiutato
molto nel passaggio da questo mondo all’altro. Gli disse anche “DEVO
ANTICIPARE LA MIA PARTENZA PER SALVARE IL SALVABILE… NON SI E PRESTATO FEDE
ALLE PAROLE A TE DATE E CHE TI DISSI DI CHIAMARE “TESTAMENTO-PROMESSA DI
GRAZIA”… QUELLO CHE SI POTEVA SALVARE NEL MESE DI GIUGNO NON SI PUO’ PIU’
SALVARE. GLI SCRITTI SERVIRANNO UGUALMENTE A BENEFICIO DEI SINGOLI”.
“La Chiesa deve dare l’esempio della pratica dell’amore” diceva Gaspari
“perché è anche quello che lei ha deciso nel Concilio Vaticano II e deve
chiedere perdono non solo per i crimini commessi nel passato ma anche di
quelli presenti, soprattutto per quelli commessi contro i miei amici e
collaboratori e contro di me”. Infatti erano stati ridotti alla fame dagli
alti dignitari della Chiesa capitanati e istigati da Mons. RUOTOLO attuale
capo assoluto della CASA DI SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA e del Convento e che
Gaspari chiamava “nuovo Torquemada” (domenicano spagnolo dell’inquisizione) e
“nuovo STALIN”, il quale lo ha ostacolato in tutti i modi attraverso anche
l’Arcivescovo di Bologna, il Cardinale BIFFI, il vescovo di Imola e di Loreto
e altri vescovi soprattutto emiliani che gliene hanno fatte vedere di ogni
colore per impedirgli di portare avanti l’Opera come il Cielo avrebbe voluto.
“NESSUNO HA IL DIRITTO DI DOMINARE MA SOLO DI SERVIRE”… DIO A FATIMA HA DETTO
CHE SE NON CAMBIANO LINGUAGGIO E SE NON DIVENTANO SERVITORI LI SPAZZERA’ VIA
DALLA FACCIA DELLA TERRA…” diceva Padre Pio. E la Madonna diceva a Gaspari che
Ella voleva salvare il mondo e che era molto preoccupata per la Chiesa perché
malgrado il discorso del Papa non si decide a mettere l’Amore al primo posto
per trasformare il mondo ed evitare la completa distruzione di molti Popoli.
“Essi non vogliono che si porti il linguaggio dell’Amore e preferiscono
schiavizzare i popoli anziché servirli “diceva Gaspari. Mons. Moretti,
sostituto del Cardinale Ruini gli aveva detto “La più grande gioia che lei può
dare alla Chiesa è quella di tacere”. Eppure lui aveva sempre servito
fedelmente la Chiesa.
Padre Pio è stato combattuto per 50 anni e fatto tacere perché era un
Arcangelo separatore del bene dal male. Non era un miscelatore del bene col
male mentre nelle Curie e nelle Sagrestie ci sono dei vescovi e dei sacerdoti
così autoritari da imporre le loro leggi e da cacciare dalle chiese coloro che
non condividono il loro modo di essere cristiani e cioè facendo politica e
portando il popolo di Dio là dove Dio non vuole e mettendo il popolo degli
angeli del bene nelle mani degli angeli del male. Questi Grandi Messaggeri
vengono per separare ciò che deve essere separato. E se Dio non inviasse ogni
tanto questi Separatori l’umanità sarebbe finita. La Chiesa vuole miscelare il
bene col male e vuole impedire a questi Separatori di recuperare gli angeli
che si erano persi nel male per formare un esercito di vincitori del male. Gli
angeli del bene devono diventare tanto forti da farsi obbedire dagli angeli
del male. Dite ai vostri vescovi e sacerdoti di predicare il Vangelo e non gli
errori altrimenti voi dovrete essere i sacerdoti. Dio non vuole mescolanza ma
separazione del bene dal male perché Lui ha separato la luce dalle tenebre….
Maria e Giovanni sono Coloro che donano il potere e la regalità a coloro che
non si sono piegati agli angeli del male”. Luigi Gaspari, messaggero
dell’amore è stato il depositario dell’alto insegnamento, delle rivelazioni e
delle profezie di Padre Pio, compreso il Segreto di Fatima che Egli conosceva.
E’ stato il Suo messaggero e la Sua parola nel mondo e come Lui è stato
combattuto, perseguitato e ferito da coloro che avrebbero dovuto sostenerlo.
Padre Pio
(Di Flavio Ciucani)
Come era successo per Francesco e Caterina, anche Padre
Pio era considerato santo già ancora quando era in vita. Milioni di persone in
tutto il mondo lo imploravano, lo pregavano, lo veneravano come un vero e
proprio santo. Certamente tutto questo era dovuto per gran parte alle stimmate
di Cristo che portava con molta sofferenza sul suo corpo. Le aveva ricevute il
20 settembre del 1918 ed aveva 31 anni. Un Essere luminoso, che già il 5
agosto era entrato nella sua anima “trapassandola e bruciandola” con una
sensazione di estremo delirio spirituale, gli apparve questa volta sofferente
e sanguinate alle mani, ai piedi e al costato. A tale vista Padre Pio si sentì
atterrito e il cuore arrivargli in gola: improvvisamente il suo corpo
incominciò a sanguinare dalle cinque piaghe della crocifissione di Gesù. Da
quel momento in poi Fra Pio da Pietralcina per migliaia di persone è diventato
l’immagine vivente di Gesù crocifisso.
Eppure dopo due anni intervenne il Santo Uffizio, dietro una relazione di
Padre Agostino Gemelli, considerato il luminare cattolico per eccellenza, che
aveva visitato Padre Pio il 18 aprile del 1920 e che aveva caldamente
consigliato indagini e “cure”. Cominciarono grandi sofferenze, indagini
fisiche assurde sulle sacre ferite, segregazione, provvedimenti restrittivi al
suo ministero sacerdotale, diffamazioni sulla sua persona e sul suo operato,
dieci anni insomma di tormenti. Ma nulla ha potuto fermare l’afflusso continuo
di anime come un fiume che inesorabilmente porta milioni di litri d’acqua al
mare. Alla sua morte, nel settembre del 1968,sono centinaia di migliaia le
persone accorse a salutare il “Santo delle Stimmate” che si ricongiungeva col
suo Gesù. Ma allora perché trattarlo come una persona “scomoda”? Perché tanto
ritardo da parte della Chiesa nell’allestire il rituale dell’iscrizione del
frate della Puglia nel libro dei santi?
E’ cosa certa che il meccanismo della curia romana ha cominciato a muoversi
quando tutti gli oppositori e delatori di Padre Pio, cardinali e vescovi
compresi, sono morti. Inoltre la grande spiritualità di Fra Pio non è stata
mai fine a sé stessa: alle sue incessanti ore di meditazione e preghiera, alle
infinite amorevoli e dure discussioni intavolate nel confessionale stimolava
costantemente i fedeli all’azione, all’opera, a quella carità cristiana che
non è solo sterile amore o passiva elemosina. Egli stesso ne ha dato un
esempio magnifico riuscendo a convogliare i numerosi milioni di “oboli” nella
costruzione di una struttura ospedaliera, la Casa Sollievo della Sofferenza,
attrezzata e funzionante, che rappresenta una sciabolata nel fianco
dell’opulenza scandalistica di una parte importante , di quella che conta,
della curia romana. Questa opera monumentale si impone al semplice visitatore
come a dire: “Se sono capace io, umile e povero seguace di Francesco, a dare
sollievo ai sofferenti, quanto più puoi fare tu potente e ricca Chiesa!” Ma
egli, in sordina, diede il seme di una grande verità, come a preparare il
futuro ritorno di Colui che promise di farlo con “potenza e gloria”: l’uomo
non è solo nell’universo, ma altri mondi sono abitati da esseri che
obbediscono alle leggi cristiche. “ E che vorresti che non ci fossero altre
creature di Dio negli altri pianeti? Che l’Onnipotenza di Dio si limitasse al
piccolo pianeta Terra? Vorresti che non ci fossero altre creature che amano il
Signore? ... Ho pensato che la Terra è un niente di fronte agli Astri e a
tutti gli altri pianeti. Eh! Sì, e noi usciti dalla Terra siamo nulla. Il
Signore non avrà certo ristretto la sua gloria a questo piccolo pianeta. In
altri ci saranno Esseri che non avranno peccato come noi “. Ora ci appare più
chiara la frase che un giorno di scoramento ebbe a dire: “Mi sento un esule
nell’esilio del mondo”. (da “Così parlo Padre Pio” ediz. Casa Sollievo della
Speranza pag. 217).
Estratto da http://digilander.libero.it/nonsiamosoli/terzomillennio/tm129930.html |