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Storia dei primi insediamenti

Su ] Preistoria ] Pozzo Sacro ] Nuraghi ] Domus de Janas ] Corona Arrubia ] Medio Evo ] Feudalesimo ] Furriadroxius ] Antichi documenti ] [ Storia dei primi insediamenti ] Settecento ] Ottocento ] Novecento ] Storia Postale ] Cenni Storici relativi a Nuxis ] Bibliografia ]

Nel Casalis-Angius si fa chiarezza su come, sin dai tempi più antichi, il territorio sulcitano fosse occupato dalle famiglie dei furriadroxius. Si sa che spesso questi primi nuclei abitativi sono stati identificati con il cognome della famiglia fondatrice, quella che per prima vi si era stabilita creandovi una "base" dove tornare dopo il lavoro nei campi o al pascolo, per ripararsi dalle intemperie e riposare. Partendo da un cognome e compiendo adeguate ricerche sui primissimi Registri Comunali dei documenti anagrafici di "Santady" (in quanto Nuxis fino al 1957 ha fatto parte del territorio di Santadi) e sui Quinque Librorum della Curia Vescovile di Iglesias, risalenti al 1766/1780, è  possibile risalire al luogo d''origine corrispondente a determinate famiglie, i cui discendenti ancora vivono in città, ed anche capire qualcosa di quella che doveva essere l'economia, la cultura e la vita quotidiana degli antichi abitanti di Nuxis.

Attraverso affascinanti studi genealogici, supportati da precisi riscontri documentali risalenti fino al Seicento, si è potuta ricostruire, ad esempio, come ci ha chiarito il Sig. Antonio Murru, che ha compiuto accurate ricerche sulle origini dei suoi antenati, la storia di uno dei più antichi furriadroxius, "Is Serafinis", tuttora abitato da alcuni discendenti della Famiglia fondatrice. Chiamare un luogo con il nome della famiglia non era un semplice espediente per identificarlo, ne' un sistema per indicarne il fondatore o il primo proprietario: significava piuttosto attribuire la proprietà di quel luogo ad una determinata Famiglia, compresa tutta la sua discendenza, nel tempo. Questa concezione risulta anche dal modo in cui questi furriadroxius vengono indicati in lingua sarda: "Ses Serafinis", cioè "Su de Is Serafinis", vale a dire "quello dei Serafini", "il luogo dove vivono tutti quelli che appartengono alla Famiglia Serafini"... Esistono a tal proposito riscontri e prove di come il fondatore di tale insediamento vi si sia stabilito, risultando proprietario dei terreni per eredità ed essendo forse originario del vicino centro di San Giovanni Suergiu, ma sicuramente discendente da persone originarie di Villamassargia e della Città di Iglesias. Alla fine del 1800 risulta che in questo centro risiedevano altre tre famiglie, oltre quella del fondatore e dei suoi discendenti.  Si trattava di lavoranti, contadini, pastori, temporaneamente alle dipendenze del proprietario. Questo si può arguire dal fatto che mentre i discendenti del fondatore, come risulta dalle prove documentali, nascevano e si stabilivano sempre nello stesso luogo, al contrario i lavoratori con altri cognomi, che provenivano generalmente da paesi vicini, per lavorare saltuariamente seguendo le necessità dell'azienda agricolo-pastorale che lì aveva la base, spesso sparivano senza lasciare tracce. Evidentemente, trattandosi di persone occupate in lavori stagionali o limitati nel tempo, si può dedurre che periodicamente si trasferissero altrove, dove si creavano nuove possibilità di lavoro, oppure che alcuni di loro avessero anche trovato occupazione nel nuovo settore che proprio allora si stava sviluppando, quello dell'estrazione mineraria. Esaminando le trascrizioni e le annotazioni dei primi documenti Curiali, del 1700, si possono trovare cenni alle molte chiesette del territorio, cioè - per quanto riguarda Nuxis - Sant'Elia a Tattinu e San Giorgio a Is Panis, specie con riferimento alle sepolture che hanno avuto luogo nei piccoli cimiteri annessi. Dalle annotazioni matrimoniali, invece, si ricava l'impressione che gli uomini provenissero tutti dai paesi più diversi, mentre le donne erano tutte o quasi della Città di Iglesias. Probabilmente, perché erano originarie o risiedevano nella Diocesi di Iglesias, cioè nel vasto territorio formato dai vari "Salti", "Ville", "Furriadroxius". Dai Registri, sembrerebbe comunque che le donne fossero per lo più originarie del luogo e non proprietarie, mentre gli uomini provenivano da centri più distanti e svolgevano attività temporanee. Esistono però eccezioni, come risulta anche da alcuni antichi contratti matrimoniali. Da quelle pergamene ingiallite e dagli altri antichi documenti arrivati fino a noi, si ricavano stupendi scorci di vita e testimonianze di un alto senso di giustizia: il desiderio di riposare nel piccolo cimitero dell'antica Chiesa di San Pedro in Nuxis, che compare fra le disposizioni testamentarie di una proprietaria, ci riporta alla memoria una chiesa, ora completamente distrutta; in altri punti, la stessa Signora, con moderna sensibilità e alto senso di giustizia, prevede di lasciare in eredità ad una sua bambina cieca una quota maggiore, che le garantisca un futuro  sereno, cercando di compensare un destino poco generoso; da alcune fatture si ricavano invece i nomi delle tante monete allora in corso, oppure si può notare l'uso di valutare bestiame o cavalli quasi fossero denaro contante... Tornando all'esame di Is Serafinis, risulta dai vari documenti che agli inizi del 1900 il furriadroxiu era composto da circa 121 ettari, suddiviso fra le quattro famiglie dei proprietari, tutte discendenti da quella fondatrice, che si occupavano di mandare avanti l'azienda con la collaborazione di alcuni lavoranti. Fra questi, quelli con famiglia trovavano casa nello stesso furriadroxiu, mentre quelli non sposati potevano comunque usufruire di vitto e alloggio. Nei periodi che lo richiedevano, venivano assunti anche lavoranti esterni. Uno dei caratteri distintivi della vita di allora nei furriadroxius era perciò la convivenza fra lavoratori e proprietari:il mangiare, lavorare, vivere nello stesso luogo, seguendo i tempi e i ritmi dell'agricoltura e dell'allevamento del bestiame. Col passare del tempo, parte dei discendenti si sono logicamente allontanati, trovando opportuno andare a vivere in paese o altrove, ma restando comunque collegati tra loro, mantenendo il senso di appartenenza a quei luoghi, in alcuni casi anche collaborando con il piccolo gruppo che ha continuato a vivere in parte dell'antico caseggiato, occupandosi dell'azienda e mantenendo vivo il ricordo delle più antiche tradizioni locali.

Studi accurati in relazione alle prime forme di insediamenti abitativi nella zona di Nuxis, Santadi e Villaperucciu sono stati trattati in un bel volume di Maria Paola Pinna, che citiamo nella nostra Bibliografia, e che consigliamo a chiunque volesse approfondire l'argomento.

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