Una
grossa testimonianza dell'età nuragica è
il Pozzo
sacro, edificato
dal popolo nuragico attorno all'XI sec. a.C. Si tratta di un tempio a
pozzo per il culto delle acque per soddisfare la credenza religiosa
degli antichi popoli del circondario. Il monumento è costituito
sostanzialmente da tre elementi: una tholos, una scala e un vestibolo
che attualmente risulta mancante a causa di lavori agricoli. La camera a
tholos, interrata nel suolo, aveva lo scopo di captare una vena d'acqua
sorgiva o freatica. L'area del vestibolo era sicuramente quella più
importante dove si svolgevano i rituali di purificazione prima di
accedere lungo la scalinata e attingere l'acqua. Era il luogo dove
si celebravano i sacrifici di animali e accoglieva i convenuti per le
libagioni. L'area circostante è caratterizzata dalla presenza di
capanne circolari per il ricovero dei pellegrini; una piuttosto
ampia(capanna delle riunioni) accoglieva i vari capi tribù, i nobili
che si radunavano per discutere probabilmente sui problemi legati al
mondo agrario o pastorale. Era il luogo dove si cementavano paci tribali
o familiari, si stringevano patti politici e si organizzava la difesa
intercantonale contro i pericoli esterni. Esistono
anche numerosi nuraghi
sparsi nelle campagne che circondano il
paese.
Importanti
ritrovamenti avvennero nel 1965 nell'altopiano di Corona
Arrubia .
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