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Casalis - Angius

Su ] [ Casalis ] Vidal ]

(Dalla sezione "Mineralogia" relativa alla zona di Iglesias:) "Il piombo argentifero trovasi nelle rimanenti parti del Sulcis, e nel territorio di Teulada, segnatamente in Nugis, Narcao, Terraseu, ecc., con indizi di scavazioni e vestigie di fonderie."
(Dalla sezione "Acque sorgive" :) "I sulcitani dicono Scioppadroxius le grandi fessure delle roccie, donde erompono abbondantissime acque"..."Quindi indicherò presso Nugis a piè del monte ghiandifero la grossa vena (su scjoppadroxiu) di Cosina, che versa le acque gorgoglianti dalle fauci di una roccia calcarea, dove chi entri, abbassandosi sopra il laghetto, trova due spelonche successive. Presso a questa fonte sono le rovine di un'antica costruzione, che dicono 'su palaziu dessa marchesa', ed alcuni nominarono 'de donna Binita': il che indicherebbe la Benedetta marchesana di Massa, e giudicessa di Cagliari essersi qui ricoverata in quel tempo infelice quando Lamberto ed Ubaldo le avevano occupata la massima parte del regno. A quest'acqua si aggiunge dopo due miglia il rivolo Acquacallenti, che sorge abbondantissima presso Campana Sissa".
(Dalla sezione "Sorgenti termali e minerali" :) "Se ne trovano in molti luoghi"..."nel monte Acquacadda, donde procede il suddetto rivolo di Acquacallenti"
(Dalla sezione "Rivi e fiumi" :) ..."Uno è il rio di Nugis, che possiamo appellare Cosina dalla summentovata sua fonte, l'altro quello d'Acquacallenti uscito dalla valle Intermontis"
(Dalla sezione "Boschi" :) "Le montagne sulcitane sono in molte parti rivestite di bosco. I ghiandiferi sono frequenti, e vedonsi vaste e folte selve ne' monti di Flumini, di Oridda, nel Gessa e nei territori di Villamassargia, Narcao, Nugis, Murdeu, Santadi, Teulada. Siccome però ne' più luoghi gli alberi pajono giovani, così intendiamo che anche in questa provincia gli incendi devastarono i boschi annosi, e che anche i pastori sulcitani spargevano per tutto le fiamme. Ma si è già cessato da questa barbarie?"
(Dalla sezione "Lentisco" :) "Questa pianta, comunissima nelle terre sarde, non è men frequente nella provincia sulcitana, e qui pure porge abbondantissimi frutti, de' quali con facil arte estraggono le femmine tanto di olio, che non solo abbiasi il sufficiente per la famiglia, ma se ne possa vendere con considerevole lucro. Le coccole si racchiudono in un sacchetto (su sacceddu) e tenute per un pezzo dentro il caldajo sopra un gran fuoco, premonsi fortemente coi piedi entro una piccola vasca sinchè siano bene schiacciate. L'olio purificato serve anche al condimento dei cibi. La stessa operazione è praticata per le olive, dove non si abbia macina e torchio, ed è usata pure da alcuniper ottener l'olio dal frutto degli olivastri."
(Dalla sezione "Linguaggio" :) "Sebbene i sulcitani parlino il dialetto usato nelle province meridionali, non pertanto la loro pronunzia ha tante particolarità, che per queste si distinguano dagli altri e si facciano riconoscere per maurelli (maureddus), come gli altri sardi li appellano."
(Dalla sezione "Boddèus e Furriadorgius" :) "Sino dopo i due terzi del secolo scorso era nelle amplissime regioni del Sulcis il silenzio del deserto. Gli ecclesienti (Iglesienti) uscivano nel tempo della seminazione e della messe, e fatti i lavori tornavano in città, ed ivi languivano tutto il tempo nell'ozio. Anche i pastori poichè era cessata l'opera del lattificio se ne ritornavano nel paese lasciando alla custodia delle greggie e degli armenti i figli o i servi... Tuttavolta la influenza del provvido governo de' re di Sardegna ... formava gli animi a costumi più miti. Gli agricoltori si applicarono con più studio all'arte; e avvisandosi gioverebbe al proprio vantaggio se stanziassero sulle proprie terre per tutto il tempo che erano necesarie le loro cure, e se invigilassero perchè i pastori non devastassero i seminati, costruivano alcune capanne per dimorarvi sino alla raccolta, e poi quando già il timore delle incursioni africane era scemato nella persuasione che il Governo facesse mareggiare intorno al lido sardo alcuni legni da guerra vi si fermavano tutto l'anno con la famiglia, e fabbricavansi una casa per abitazione, e presso alla casa magazzini per riporvi i frutti, e capanne e stalle per le opere e il bestiame. I pastori imitarono l'esempio, chiamarono nel salto la loro famiglia, e non più sdegnarono le cure e gli istromenti dell'agricoltura. Questi casali e queste cascine sono ciò che i maurelli dicono "furriadorgius", cioè luoghi dove ritornano dai pascoli o dalle opere agrarie per riposarsi e ripararsi dalle inclemenze delle stagioni..." ...I 'boddèus' o 'addèus' sono una riunione di varie cascine (furriadorgius) presso una chiesa, dove abita un cappellano. In essi è stabilito un così detto capo-saltuario che sovraintende temporariamente alla giustizia sino a fare il dovuto rapporto al giudice del mandamento..."
(Dalla sezione "Agiatezza e fortune" :) "L'area superficiale di questo nobilissimo dipartimento (Sulci) si computa di starelli...: territorio di Nugis starelli 27,444"
(Dalla sezione "Popolazione del Sulci-Proprio nel 1839" :) " Boddèu... Nugis ..famiglie :268, maschi (adulti) : 436, femmine (adulte) : 402, maschi (minori) :108, femmine (minori) :89, Totale anime :1036. ... In queste famiglie agricole e pastorali sono compresi anche quelli che non ne sono membri naturali, e dico coloro i quali ...vanno a servire ne' furriadorgius come massai, o come garzoni di pastori."
(Dalla sezione "Stato attuale dei boddèus sulcitani" :) "Nugis? Qui sono riunite molte famiglie, e potrebbesi formare un villaggio. E' uno de' più belli siti del Sulci, di una grande amenità e d'una maravigliosa fecondità. Vi si ravvisano alcuni indizi della fonderia de' metalli scavati in quel terreno, che n'è ricchissimo."

(Dalla sezione "Stato attuale dei boddèus sulcitani" :) "Murdeu? Boddèu di molti furriadorgius presso la chiesa di San Georgio verso al levante di Villa Perucciu"

(Dalla sezione "Agricoltura" :) "Sperasi  però che avrà imitatori l'esempio dei coloni nugesi e narcadesi, che formarono bellissimi giardini, e studiano nella cultura degli aranci, limoni, e cedri, che però danno frutti di tanto pregio, che non sia maggiore in quelli che sono prodotti dal suolo fluminese, sarrabese, e milese".
(Dalla sezione "Capitolo sulcitano" :) "Componesi da 18 canonici, tra' quali due dignitarii, l'arciprete e l'arcidiacono, e tre ufficiali, il penitenziere, il teologale , il parroco, dodici prebendati e sei di stallo con le sole distribuzioni corali. Le prebende sono su' territorii di Villamassargia, Narcao, Astia, Connesa, Suergiu, Nugis,..."

(Dalla sezione "Diocesi d'Iglesias" :) "Le parrocchie sono Iglesias, ..., Nuxis. In tratalias e Santadi conservasi il Sacramento; nelle altre si celebra solamente ne' giorni festivi."

(Dalla sezione "Vescovi sulcitani" :) "...venivano alla mensa vescovile le decime di tutti i frutti così di seminerio, che di pascolo che si percevessero  entro i limiti della parrocchia della città, i quali limiti si estendevano sino a' confini di Sulci, già che non più esisteva ne' medesimi alcuna popolazione....Questi territori furono, quel di Connesa, di Nugis,..."

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