New Age Italy - Terzo MillennioMovimento per l'autoformazione di una nuova Coscienza Incondizionata
Globale
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| Annuario statistico ISTAT 2005Popolazione
Alla fine del 2004 la popolazione italiana è pari a 58.462.375 unità con un
aumento rispetto al 2003 di 574.130 residenti. L’incremento registrato si deve
sia all’ormai consueto attivo del movimento migratorio (+558.189 unità) sia al
movimento naturale, che torna a registrare un saldo positivo per la prima volta
dal 1992 (+15.941 unità).
Con l’ingresso dei nuovi 10 Paesi nell’Unione europea l’Italia non è più la
penultima della lista quanto a fecondità, ma nel 2003 (ultimo dato disponibile
per un confronto) è stata superata in negativo oltre che dalla Grecia, anche
dalla Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Polonia e Ungheria. Sanità e salute
Nel 2005 il 73,4% della popolazione residente in Italia ha valutato buono il
proprio stato di salute, con differenze di genere a svantaggio delle donne
(70,1% contro 76,8% degli uomini), ma rispetto all’indagine del 2003 emerge un
decremento di due punti percentuali per entrambi i sessi. Giustizia
Nel 2003 i procedimenti pendenti presso i tribunali ordinari sono 3.412.275
contro i 3.517.353 rilevati alla fine del 2002, nello stesso tempo quelli
pendenti presso i tribunali per i minorenni sono 19.351 a fronte dei 20.792
della fine del 2002. Istruzione
Sono 8.851.235 gli studenti iscritti all’anno scolastico 2003-2004, circa 47.000
in più rispetto all’anno precedente (+0,5%). Si conferma dunque l’andamento
positivo registrato a partire dal 2000-2001, ma ad aumentare sono in particolare
gli alunni delle scuole dell’infanzia (+13.000 rispetto al 2002-2003) che
arrivano così al 18,6% del totale e quelli delle scuole superiori (+17.000) che
giungono al 29,7%. Le scuole più frequentate sono però quelle elementari che
ospitano il 31,3% degli alunni, mentre le medie inferiori si fermano al 20,4%
del totale. Il tasso di scolarità è intorno al 100% nelle scuole d’infanzia,
elementari e medie mentre risulta meno alto nella scuola secondaria superiore
dove è pari al 91,9%, in ogni caso in netto aumento rispetto al 1998-99 quando
era all’82,2%. Attività culturali e sociali varieNel 2005 il 66% della popolazione di sei anni e oltre è andata al cinema, a teatro, ad un museo, alla partita, in discoteca o a un altro intrattenimento fuori casa. Le persone che si dedicano a queste attività sono in costante aumento, nel 1997 la percentuale era pari a 61,9. Il cinema si conferma in cima alla preferenze; infatti il 50,7% della popolazione di sei anni e oltre è andato almeno una volta a vedere un film in sala (era il 48,1% nel 2003). Seguono in graduatoria gli spettacoli sportivi (28%), le visite a musei e mostre (27,6%), le discoteche e balere (25,3%), all’ultimo posto si posizionano i concerti di musica classica, che interessano appena l’8,9% della popolazione. La televisione appare un’abitudine consolidata; la guarda almeno qualche giorno la settimana il 94,5% della popolazione di tre anni e più, mentre l’ascolto della radio, in lieve diminuzione, riguarda il 63,8% della popolazione. Libri e giornali sono ben distanziati: la consuetudine di leggere il quotidiano almeno una volta a settimana risulta sostanzialmente stabile rispetto al 2003, attestandosi al 58,1%, mentre la lettura di libri, seppure in leggero aumento, coinvolge il 42,3% delle persone di sei anni e più.
Le biblioteche italiane, considerando tutte le
tipologie, nel 2004 sono 12.414; tra queste, 334 dispongono di oltre 100 mila
volumi, ma il 20,3% ha meno di 2 mila libri. Famiglie e aspetti sociali vari
Nel 2005 è in aumento il numero delle persone di 14 anni e più che si dichiarano
poco o per niente soddisfatte della propria situazione economica: 47,8% contro
il 44,2% del 2003. La percentuale di insoddisfatti rimane stabile nel Nord
mentre aumenta nel Sud e nel Centro. Anche nel 2005 resta alta la quota di
famiglie che denuncia difficoltà di accesso ad alcuni servizi di pubblica
utilità, specialmente il pronto soccorso (il 56% delle famiglie), le forze
dell’ordine (40,1%), gli uffici comunali (il 37,2%) ed i supermercati (il
32,9%). A livello territoriale persiste una forte differenziazione nei livelli
di accessibilità ai servizi. Le famiglie meridionali sembrano particolarmente
sfavorite nel caso del pronto soccorso (il 62% delle famiglie lamenta tale
disagio), forze dell’ordine (45,7%) ed uffici postali (35,8%). I tempi di attesa
per l’erogazione dei servizi sono più lunghi nelle Asl, dove il 44% degli utenti
è stato in fila per oltre 20 minuti. Negli uffici postali le attese più lunghe
riguardano le persone che devono ritirare la pensione (50,3%) o effettuare un
versamento in conto corrente (42,5%). Nel 2005 si mantiene sostanzialmente
stabile la partecipazione dei cittadini alle attività gratuite di volontariato
(8,9% delle persone di 14 anni e più, contro l’8,5% del 2003), mentre aumenta la
quota di coloro che versano denaro ad associazioni (il 18,1% nel 2005 contro il
16,5% nel 2003). Sempre nel 2005, si consolida la quota di persone di 6 anni e
più che dichiara di praticare uno sport con continuità (20,9%) o saltuariamente
(10,3%). La pratica sportiva è più diffusa al Nord con il Lavoro
Anche se si tratta del nono anno consecutivo di progresso occupazionale, nel
2004 il ritmo di crescita dell’occupazione, già attenuatosi nel 2002 e nel 2003,
ha subito un ulteriore rallentamento, In base ai dati della rilevazione continua
sulle forse di lavoro, il numero degli occupati è pari a 22.404.000, con un
incremento di 163.000 unità rispetto al 2003 (+0,7%). Il numero delle persone in
cerca di occupazione è sceso a 1.960.000, si tratta di 88.000 unità in meno
rispetto al 2003 (- 4,3%). Il tasso di disoccupazione cala dall’8,4% all’8,0%.
Va sottolineato che tale riduzione è spiegata essenzialmente da una minore
partecipazione al mercato del lavoro da parte delle donne e dei giovani, in
particolare nelle regioni meridionali. Dall’aumento dell’occupazione traggono
beneficio entrambi i sessi, anche se è la componente femminile a far registrare
la maggiore crescita (+1,0% contro +0,6% dei maschi). In valore assoluto le
occupate salgono di 86.000 unità e gli occupati crescono di 78.000. A fronte di
un tasso di occupazione complessivo che nel 2004 è sceso dal 57,5% al 57,4%,
quello femminile ha raggiunto il 45,2% (45,1% nel 2003), mentre il tasso di
occupazione maschile è sceso al 69,7% (70,0% nel 2003). Trasporti
Una quota prevalente del trasporto continua a indirizzarsi verso il traffico su
strada, nonostante il lieve calo di autoveicoli circolanti registrato nel 2004.
Si tratta in tutto di 38.224.046 unità (di cui 33.973.147 autovetture), Non a
caso, e questo è un dato 2005, negli spostamenti per recarsi al lavoro il 68,9%
degli occupati usa l’automobile come conducente, mentre il 33,4% degli studenti
la usa come passeggero. L’utilizzo dei mezzi pubblici interessa circa un quarto
della popolazione di 14 anni e più (23,8%), ma la quota di utenti che si è
dichiarata soddisfatta del servizio è di poco superiore al 50%. Nel 2005 più di
14 milioni di persone di 14 anni e più hanno utilizzato almeno una volta il
treno (+1,2% rispetto al 2003); è in diminuzione la soddisfazione riguardo al
servizio erogato, soprattutto per la frequenza (dal 68,5% del 2003 al 62,7% del
2005) e la puntualità (dal 57,4% del 2003 al 46,9% del 2005). Credito e assicurazione
Alla fine del 2004, l’ammontare dei depositi bancari ha raggiunto i 644.483
milioni di euro, con un incremento di 32.173 milioni (+5,3% sul 2003); il 70,4%
di tali depositi appartiene a famiglie e istituzioni sociali private. Gli
sportelli bancari risultano in media pari a 5,3 ogni 10.000 abitanti. La
situazione è ovviamente differenziata a livello territoriale: in Trentino Alto
Adige se ne contano 10,4 ogni 10.000 abitanti, in Campania 2,7. Quanto al
settore assicurativo, nel corso del 2003 si rileva che i risultati relativi alle
due gestioni danni e vita sono rispettivamente pari a 2.217 milioni di euro e a
1.727 milioni di euro, il risultato dei due conti tecnici determina un utile
d’esercizio di 3.535 milioni di euro. C’è una tendenza |
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