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Renoir
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G. Verdi
 
 
 

 

 

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UN GRANDE CORAGGIO
Nel 1911 il progredire dell’artrite deformante di cui soffre lo costringe a dipingere legandosi il pennello alla mano e nel 1912 è costretto alla sedia a rotelle; nonostante ciò, continua a dipingere senza sosta , anche se aveva bisogno di assistenza continua.
Renoir però sapeva riconoscere i doni che aveva ricevuto dalla vita e non perdeva occasione per dichiarare “ Dopotutto, sono un tipo fortunato “.
Onori e riconoscimenti piovvero su Renoir negli ultimi anni della sua vita. Nel 1917, quando il suo “Gli ombrelli” fu esposto alla National Gallery di Londra, un centinaio di artisti e amanti d’arte anglosassoni gli scrissero: “ Dal momento in cui il vostro quadro è stato esposto tra le più famose opere dei classici, abbiamo la gioia di constatare che uno dei nostri contemporanei ha preso posto tra i grandi maestri della tradizione europea.”
Altri lavori di Renoir furono esposti al Louvre, ed egli fece un’ultima visita a Parigi proprio per vedere uno dei suoi quadri esposti nel museo.
Il 3 dicembre 1919 muore a Cagnes-sur-Mer , all’età di 78 anni, dopo aver portato a termine ” Le Bagnanti”.

IL PIACERE DI DIPINGERE

Dipingere, per Renoir, era molto più di un lavoro: era la sua occupazione preferita, il suo modo di rilassarsi e negli ultimi anni divenne la sua unica ragione di vita.
La pittura per lui è espressione gioiosa della vita, amava dipingere.
Una volta disse: “Perché mai l’arte non dovrebbe essere piacevole? Sono già troppe le cose spiacevoli al mondo”.
Renoir dipingeva in uno stato d’animo di felicità e sceglieva deliberatamente soggetti che sapevano risvegliare ed esaltare questi sentimenti: paesaggi solari e rigogliosi, fiori e frutta, raduni festosi di gente, bambini intenti al gioco e, soprattutto, quello che fu il suo soggetto favorito, la bellezza femminile.
Renoir si era reso conto che vi era più vita in un angolo di strada che nel chiuso degli atelier, dinanzi alle opere classiche.
Un giorno il suo primo maestro Gleyre, esasperato da questo suo atteggiamento ,gli disse:
“Senza dubbio tu dipingi esclusivamente per divertirti” e Renoir replicò : “Sicuro. Se non mi divertissi non lo farei “.
Alla scuola di Greyre, Renoir fece amicizia con un gruppo di coetanei dominato dalla dinamica personalità di Claude Monet, che più tardi ebbe una parte così importante nel movimento impressionista.
Insieme Renoir e Monet soggiornavano spesso nella foresta di Fontanebleau dove erano soliti recarsi per dipingere all’aria aperta.
Il piacere che provava nel dipingere era parte della sua gioia di vivere; una gioia che traspare dai suoi quadri. Renoir non era interessato ai temi eroici o tragici. Veniva attratto soprattutto dalla gente che danzava e si divertiva; dalla bellezza della natura, dei fiori, dei bambini e delle donne giovani, belle e prosperose. Egli seppe descrivere questa sua attitudine pittorica dicendo: “per quanto mi riguarda, un quadro deve essere piacevole, simpatico e allegro, sì allegro! Ci sono talmente tante cose noiose nella nostra vita che non c’è proprio bisogno di crearne altre.

A un giovane che aveva dipinto la neve bianca, Renoir, ormai vecchio, dirà: il bianco in natura non esiste … Sopra la neve c’è un cielo azzurro; sulla neve quest’azzurro si deve vedere. Al mattino nel cielo c’è del verde e del giallo. Anche questi colori si devono vedere sulla neve … Di sera si sarebbero dovuti vedere del rosso e del giallo …

LA TECNICA E I SOGGETTI

Renoir impiegò parecchi anni per trovare la propria strada in pittura: per alcuni anni dipinse in uno stile piatto, a volte troppo scuro, ma l’influenza di Monet, lo aiutò a dare maggior luminosità alla sua tavolozza e a rendere la sua pennellata più sciolta.
Parecchie delle tele dipinte dagli artisti in quegli anni ritraggono le stesse vedute.

( La Grenouillèr )

August Renoir      La Grenouillere.jpg (425188 byte)      Claude Monet

Lavorando all’aria aperta dovevano utilizzare una pennellata e una pittura rapida, per riuscirà a catturare i colori della natura, prima che cambiassero tonalità; pertanto non mescolavano i colori in modo tradizionale ma adottarono la tecnica di stendere i colori puri accostandoli direttamente sulla tela, senza mescolarli sulla tavolozza.
Renoir amava la pittura di paesaggio, ma ancor di più gli piaceva ritrarre la gente; nei suoi quadri vi sono sempre figure umane: generalmente si tratta di suoi amici o di donne.
I suoi volti femminili sono inconfondibili : hanno gli occhi a mandorla, folte capigliature e soprattutto un viso che esprime serenità e la pelle luminosa, capace di restituire meravigliosamente la luce. Alcuni dei dipinti giovanili che riscossero maggior successo furono i ritratti dei bambini, un soggetto particolarmente adatto alla sua pittura dai modi delicati e dalle tonalità soffuse.

Foto15 -Piccola bagnante bionda dagli occhi scuri.jpg (159666 byte)

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Durante gli anni dell’esperienza impressionista Renoir fu particolarmente attratto dagli effetti della luce che, filtrando attraverso il fogliame degli alberi, ricadeva in macchie d’ombra sul terreno o avvolgeva morbidamente le figure umane. In Al Moulin de la Galette, Renoir utilizzò le vibrazioni della luce attraverso gli alberi come elemento di unificazione e amalgama tra figura umana e ambiente. Sebbene il dipinto sia stato realizzato nel chiuso dello studio, Renoir era solito recarsi quotidianamente allo stesso caffè, per immergersi meglio nella sua atmosfera e prendere schizzi dal vero.
Dopo un viaggio in Italia, nel 1883, cambiò il suo stile e sviluppò una tecnica definita sèche , consistente nel contornare le figure con tratti incisivi e sinuosi. Negli anni Novanta le tele di Renoir persero quei contorni netti che avevano caratterizzato le opere del decennio precedente e l’artista si avvicinò ad una maniera di dipingere più istintiva e armoniosa, utilizzando colori più caldi, soprattutto i rossi.
Al termine della sua vita sperimentò anche la scultura , soprattutto in bronzo; le sue figure sono solide, rotonde, ancora testimonianza del suo amore verso la figura umana .

I NUDI

Renoir è uno dei più grandi pittori di nudo di tutti i tempi.
Egli amava il corpo femminile ed espresse intensamente questo amore nella pittura.
Fu soltanto negli anni ’80, tuttavia, che il nudo divenne il soggetto preferito della sua produzione, soprattutto dopo il suo viaggio in Italia tra il 1881 e il 1882,quando restò fortemente attratto dall’arte classica e del Rinascimento.
Benché talvolta inserisse i suoi nudi in composizioni di soggetto mitologico, Renoir preferiva presentarli in scenari non specifici, concentrandosi sulla forma e sul colore piuttosto che su altri elementi descrittivi.

Foto17 -La dormiente.jpg (154647 byte) Foto18 -Nudo di donna opulenta seduta.jpg (173010 byte)

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