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RECUPERO E RICICLAGGIO
Da alcuni anni si parla di carta riciclata che è la carta prodotta con maceri, refili ( cioè strisce avanzate dai tagli delle sagome di carta o cartone ), resi di giornali o riviste, scatoloni o cartonaggi in genere ecc., cioè senza l’utilizzo di pasta di legno o cellulosa vergini.

Non in tutti i prodotti cartari è possibile questa sostituzione della materia prima, ed a maggior ragione, la si deve attuare in quelli in cui è possibile; infatti l’uso delle materie seconde ( macero ) limita il ricorso alle materie prime vergini e contemporaneamente riduce la quantità di materiali destinati alle discariche .

L’Italia ,povera di risorse forestali, ha sviluppato molto la tecnica per l’impiego delle carte da macero nel settore degli imballaggi ed è uno tra i principali utilizzatori europei di carta riciclata.

Per produrre la carta l’Italia non solo acquista legname ( proveniente principalmente dal Nord America : Stati Uniti e Canada ) ma anche carta da macero a causa proprio del modesto livello di raccolta interna che è il più basso d’Europa ( si raccoglie carta da macero corrispondente al 28% in Italia mentre in Germania, per esempio, il 58% di quella necessaria ).

Nelle cartiere italiane si lavorano ogni anno oltre tre milioni di tonnellate di carta da macero. Poco più di un decimo di questa enorme quantità proviene dalle raccolte differenziate di rifiuti domestici, molto di più è quella proveniente dall’industria; soprattutto imballaggi usati, refili e dalle rese dell’industria editoriale (giornali e riviste invenduti ).

Qualunque sia la provenienza della carta da macero, domestica o industriale, ed il sistema usato per raccoglierla, alla fine la carta viene portata dagli operatori che gestiscono un deposito, dove si effettua una prima selezione del materiale raccolto: per esempio tra carta e cartone, e nel frattempo si libera il materiale da tutti gli altri tipi di materiali che possono esserci; a volte si separano addirittura le diverse qualità di carta che hanno prezzi di mercato diversi: giornalame, carta extra–strong o moduli continui. Poi i diversi materiali raccolti vengono pressati e confezionati in balle.

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Queste balle di carta da macero prendono poi la strada delle cartiere, che solo raramente sono attrezzate per ricevere direttamente la carta delle raccolte urbane.

Nelle cartiere le balle vengono disfatte, la carta viene sminuzzata, in certi casi disinchiostrata, e poi inserita nel pulper, cioè in un impianto apposito che serve per spappolare la carta dotato di un grande girante che si muove ad alta velocità, insieme ad acqua alla fibra di cellulosa vergine, nelle proporzioni consentite dalla tipologia di prodotto che si vuole ottenere.

Ma è necessario dire che per essere utilizzata dal macero la carta deve essere isolata dagli altri rifiuti solidi urbani all’origine, cioè prima che sia mescolata con altri materiali che la possono inquinare, o anche solo bagnare, rendendola inutilizzabile.

La carta riciclata presuppone anche l’organizzazione della raccolta differenziata che normalmente viene organizzata dai comuni italiani. In questo campo sembra che si viaggi a tre velocità: nel Nord ci sono percentuali assai elevate di raccolta differenziata e numerose imprese di trasformazione , nel Centro la realtà è assai variegata, ma in complesso si è ancora lontani dagli obiettivi, nel Sud la situazione è ancora di grave arretratezza. Dobbiamo anche dire però che negli ultimi anni la raccolta differenziata ha fatto registrare una autentica impennata raddoppiando i quantitativi raccolti, e la tendenza è orientata a una forte crescita .

Per maggior completezza dobbiamo anche parlare della carta ecologica che è carta, di cellulosa o riciclata, per la cui produzione si è limitato al massimo il danno eco-ambientale e si sono ridotti il più possibile i consumi di acqua ed energia.

Le cellulose devono essere prodotte con legnami per i quali si è provveduto ad un regolare e costante rimboschimento. Il processo di sbiancamento deve essere effettuato con procedimenti e prodotti che non danneggiano l’ambiente. Si evita l’utilizzo del cloro a favore dell’ossigeno e si evita che alcun prodotto dannoso vada disperso al di fuori dei circuiti interni della cartiera.

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