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PRINCIPALI UTILIZZI

I prodotti cartari si possono suddividere in sei grandi categorie: Carte da stampa, Carte da scrivere e per ufficio, Carte da imballaggio, Cartoni e cartoncini, Articoli igienico-sanitari, Carta per uso industriale; cercheremo inoltre di parlare di un procedimento particolare che ci dà come risultato la Carta filigrana.

Tra le innumerevoli tipologie di carte e cartoni una posizione di assoluto rilievo spetta al settore delle carte grafiche, ovvero alle carte destinate a diventare supporto alla stampa.

Fanno parte di questa categoria le carte usate per produrre quotidiani, periodici in genere, libri, biglietti, buste, calendari, pieghevoli, ecc.

 

CARTE DA STAMPA E DA SCRIVERE

Con carte da stampa si intendono tutte le carte utilizzate per giornali, rotocalchi, guide telefoniche, carte speciali per carte geografiche .
Con carte da scrivere intendiamo tutte le carte utilizzate per l’ufficio, per fotocopie, per fax, per quaderni per disegno.
Le carte destinate alla stampa e alla scrittura richiedono un trattamento aggiuntivo per evitare che assorba in modo eccessivo l’inchiostro. Il trattamento, detto di collatura, consiste nell’immersione dei fogli di carta in una soluzione di colla animale; essi vengono quindi fatti essiccare e rifiniti mediante pressatura fra lastre metalliche o di cartone liscio.
Intorno agli anni ’20 nasce in Italia l’idea di coprire la superficie di un foglio di carta con dei pigmenti minerali per ottenere una miglior brillantezza ed uniformità di stampa.
Questa operazione viene chiamata patinatura.
Un tempo il pigmento principale era il caolino; ma al giorno d’oggi si parla anche di carbonato di calcio e, nelle carte per rotocalco, del talco.
L’abbinamento tra carta e scrittura è un prodotto storico: non c’è supporto per la scrittura migliore della carta! Oggi la scrittura si può effettuare anche con mezzi elettronici (computer) e la carta interviene solo in un secondo tempo, cioè solo per stampare; ci sono poi i CD-ROOM che permettono di comprimere in pochissimo spazio quantità di testo impensabili.
Però la carta, così come il libro, si presta meglio alla lettura, è più agevole trasportarla rispetto al computer, non ha bisogno di corrente elettrica, può essere sfogliata ed annotata. Il computer perciò ha affiancato la carta senza però sostituirla.

 

CARTE DA IMBALLAGGIO E CARTONI

Con carta da imballaggio intendiamo in genere la carta kraft cioè una carta particolarmente robusta perché offre una particolare resistenza alla trazione, si tratta di carta da pacchi o sacchetti per la spesa, ma ci sono anche carte per alimenti, carte veline, carte pergamene o siliconate cioè accoppiate con la plastica. Con cartoni intendiamo cartoni a più strati, pressati, ondulati utilizzati tutti nel campo degli imballaggi; ma anche cartonlegno e cartongesso che si utilizzano nella costruzione di pareti divisorie o controsoffittature e carta catramata, cioè carta ricoperta da una pellicola di catrame, che si usa per tettoie e solai.

 

ARTICOLI IGIENICO – SANITARI

Degli usi domestici e igienici della carta il più noto è costituito dalla carta igienica, ma una carta con caratteristiche simili viene anche utilizzata in cucina ed in operazioni di pulizia industriale al posto degli strofinacci.
Di carta possono essere costituiti i fazzoletti ed i tovaglioli ed anche molte tovaglie utilizzate in casa o nelle trattorie; così come piatti e bicchieri usa e getta adatti a feste e pic-nic.

 

CARTE PER USO INDUSTRIALE

Tra le carte industriali ne ricordiamo alcune, per esempio la carta da parati, usata al posto delle vernici per tappezzare le pareti delle camere o per rivestire le ante degli armadi ed anche una carta speciale per cavi elettrici, una per laminato plastico, la carta vetrata che serve per levigare alcuni materiali, oppure la carta per le sigarette o quella per uso fotografico, risultato di un processo chimico.

 

CARTA FILIGRANA

E’ una carta utilizzata per valori e banconote ed ha nel suo interno un disegno visibile solo guardandola in trasparenza e contro una sorgente luminosa. Già nel 1200 i cartai italiani si servivano della filigrana per contrassegnare la propria carta utilizzando un metodo assolutamente sconosciuto ai Cinesi e agli Arabi. Per ottenere la carta filigrana occorre produrre una carta composta da almeno tre strati sovrapposti, in cui, su quello intermedio, sia inciso il disegno che si ottiene mediante l’impiego di fili metallici (a forma di lettere o disegni) posti sulla griglia di preparazione della carta. Poiché il procedimento per ottenere questo effetto è piuttosto complicato, la carta filigrana viene usata solo per “autenticare“ documenti di cui si vuole evitare la riproduzione abusiva; primi fra tutti la carta moneta (in cui oggi la filigrana è affiancata o sostituita da un filamento di metallo inserito tra gli stati superficiali della carta); ma anche francobolli, carta da bollo, carta di identità, passaporto o documenti in genere.

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