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Nello Stato italiano, oltre alle minoranze linguistiche più
conosciute, esiste, in 14 Vallate suddivise amministrativamente
tra le province di TORINO e CUNEO la comunità di lingua occitana;
un gruppo di circa 180.000 persone che, nei propri confronti,
ha visto disattendere per lunghi anni l'articolo 6 della Costituzione
Italiana contenente norme specifiche per la tutela delle aree
con peculiarità linguistiche ed etniche.
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Val Doira (Alta Dora, la parte compresa
tra il centro abitato di Chiomonte e il confine italo - francese),
Val Cluson (Chisone) , Val San Martin
(Germanasca) e Val Pelis (Pellice) in provincia
di Torino, Val Pò, Val Varacha
(Varaita), Val Maira (Maira), Val Grana
(Grana), Val d'Estura (Stura di Demonte), Val
Ges (Gesso), Val Vermenanha (Vermenagna),
Val Pèsi (Pesio), Val Eller
(Ellero) e Val Corsalha (Corsaglia) in provincia
di Cuneo sono l'estrema propaggine orientale della "Occitania
Granda": un territorio che, di là delle
Alpi si estende per 191.889,5 Kmq. in 32 départements
dello stato francese e nella Val d'Aran - una
piccola enclave di 450 Kmq. sui Pirenei, unico luogo in cui la
lingua occitana (l' Aranes della famiglia dialettale
guascone) gode di tutela ufficiale presso le amministrazioni locali
e i media nazionali, al pari del catalano e del castigliano (il
cosidetto spagnolo “ufficiale”).
Le Vallate Occitane
piemontesi sono una piccola regione di circa 4300 Kmq., che a
partire dagli anni Settanta è stata teatro di un notevole fermento
culturale: produzione letteraria e poetica, periodici in lingua
d'Oc, attività politica occitanista più e meno fortunata e, soprattutto
nell'ultimo decennio, un crescente interesse verso quelle che
sono considerate le più spontanee e connotative forme di espressione
di un popolo: la musica, il canto e la danza.
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Questo, è uno degli aspetti culturali più interessanti e significativi,
delle Vallate di oggi: grazie all'attività d'insegnamento di alcuni
musicisti, fra cui spicca la figura dell'eclettico polistrumentista
Sergio Berardo, sono innumerevoli i corsi e seminari di musica
occitana, in cui decine di appassionati (tra i quali molti giovani)
riprendono in mano gli strumenti della tradizione e formano gruppi
di ballo, corali, gruppi strumentali delle più svariate tendenze
e ispirazioni. Questo fenomeno, che ha pochi eguali in Italia,
ha sempre trovato un concreto punto di riferimento nell'entourage
artistico de Lou Dalfin, definito da più parti non solo
una "potente macchina da concerti...", alfiere delle nuova
tradizione musicale occitana ma anche un laboratorio didattico
e culturale di alto profilo. |
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Appunti di storia occitana... |
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