Fondato da Sergio Berardo, il gruppo dei LOU DALFIN nasce
nel 1982 con l'obiettivo di rivisitare la musica tradizionale
occitana. Una "line-up" acustica (ghironda, fisarmoniche,
violino, plettri, clarinetto, flauti) e un repertorio di brani
storici e popolari – sia strumentali sia vocali - caratterizzano
il percorso artistico della formazione originaria. Con quest'approccio
vengono registrati due LP: En franso i ero de grando
guero nel 1982 (ormai esaurito e recentemente riedito
in cassetta) e L'aze d'alegre nel 1984.
Nel 1985 il gruppo si scioglie per lasciare spazio ad altri progetti
musicali: L'Arp, La Ciapa Rusa e Lou Nouvè
de l'Argentiera tra i più noti. Lou Dalfin "resuscita" nell'autunno
del 1990: Sergio riunisce attorno a sé vari musicisti delle più
diverse estrazioni musicali - folk, jazz e rock. L'inizio di questa
seconda esperienza ha rappresentato il naturale momento di transizione
del gruppo dalla formula acustica a quella attuale. Accanto agli
strumenti più tipici della tradizione - vioulo, pivo, armoni
a semitoun, pinfre, arebebo, viouloun, ecc. – sono introdotti
basso, batteria, chitarra e tastiere. E’ il nuovo suono dei Lou
Dalfin. Un’ideale e un fine esplicito ne indicano la direzione:
rendere la tradizione occitana fruibile dal maggior numero di
persone possibili.
La sfida viene lanciata: dalle etichette folk a quelle rock e
pop, dalla musica di nicchia a quella popolare. Perché le radici
culturali di pochi divengano patrimonio di tutti. Non si rinnega
la propria storia – anzi - ma la si rende molteplice. Perciò ai
concerti nelle Vallate Occitane del Piemonte, in cui il gruppo
anima centinaia e centinaia di feste da ballo e si sente in patria,
si affiancano le performance dal vivo nel resto d’Italia e all’estero,
soprattutto nell'Occitania francese. Nel contempo i Lou Dalfin
partecipano al "Mercat de musica viva" di Vic, nei pressi di Barcelona
in Catalogna nel 1993, ad "Arezzo Wave" nel 1994, e al "Printemps
De Bourges" di Cher in Francia nel 1995. Nel luglio 2002 sono
al noto festival di "Saint Chartier", tempio della musica tradizionale
europea, dove riscuotono un enorme successo di pubblico. Sei i
dischi incisi: W Jan d' l'eiretto -
1992, Ed. Ousitanio Vivo; Gibous, Bagase e Bandí
- 1995, Ed. Baracca e Burattini/Sony; Radio Ousitania
libra live con il gruppo basco Sustraia - 1997,
Ed. Baracca e Burattini/Sony; Lo viatge
- 1998, Ed. Noys; La flor de lo dalfin
- 2001, UPRFolkRock/Peones edizioni musicali; Sem
encar ici - singolo registrato e mixato nel febbraio
2003 da Madaski e M. Tavella e mai distribuito nei negozi; L’òste
dal Diau - maggio 2004, Ed. Tarantanius, distribuzione
Venus. (quest'ultimo ha ottenuto la
Targa Tenco 2004 per il miglior album in
dialetto dell’anno); e infine nel maggio 2005 è uscito
Al Temps de Fèsta en Occitania il nuovissimo DVD
per le edizioni Felmay, distribuito da EGEA, che comprende, oltre
a due ore di concerto, una serie di documentari inerenti vari
aspetti della cultura occitana.
Con innumerevoli collaborazioni e più di 850 concerti alle spalle
il gruppo vive oggi la sua piena maturità artistica: la raggiunta
alchimia tra gli strumenti più arcaici della tradizione d'OC e
i suoni moderni si esprime attraverso un linguaggio musicale travolgente,
personale e rispettoso del proprio nobile passato, in cui convivono
melodie millenarie, riff di chitarre, echi di canzone d'autore,
rap e ragga... |