tecnica
Al lucioperca o sandra, piacciono specialmente le acque lente e calme con una temperatura moderata. Non č un amante del sole e delle acque clare. La maggiore attivitā si ha durante il crepuscolo e durante la notte possiede una vista eccellente anche in grandi profondita e in mancanza di luce, abita in banchi composti di pesci di stessa etā e grandezza simile. Il lucioperca diventa prudente con gli anni ed č molto difficile ingannarlo e farlo cadere sui nostri inneschi !!.
La vita media č dai 15 ai 20 anni. Il lucioperca giunge dai 50 cm al metro. Il peso medio del lucioperca e dai 2 ai 15 kg.
Artificiali :
cucchiaini tra il n° 3 e il n°5 ( tra 9-15 gr. ) principalmente ondulanti ( tra 7 -12 cm. ), minnow ( rapala ) tra 9-13 cm. affondanti, vermoni ( tra 10-18 cm.), grub o falcetti ( tra 8-12 cm.) e soprattutto pesci di gomma della stessa dimensione dei minnow.
Azione di pesca :
staziona prevalentemente vicino al fondale ( meglio se piuttosto profondo ) in tutti il luoghi che presentano ostacoli sia naturali che artificiali. Considerato il fatto che si pesca prevalentemente sul fondo conviene inizialmente sondare il luogo di pesca, innescando un piombo anziche' l'artificiale, in maniera di avere un'idea della dislocazione dei vari ostacoli presenti sul fondale. I cucchiaini, i minnow, i pesci di gomma i vermoni ed i grub vanno recuperati lentamente. La migliore tecnica di pesca e' quella del morto manovrato con esche ( pesciolini in gomma ) montate col metodo Drachkovitch o Festukovitch ( La mia bella montaturina ). In commercio si trovano gia' pesci in gomma innestati in tal maniera. Per gli amanti del fai da te prossimamente verra' spiegato come realizzarla. Riassumendola brevemente consiste in un piombo posizionato in testa al nostro pesciolino e di due ancorette sistemate una su un fianco ed una sull'altro piu' in basso verso la coda.
L'esca va recuperata ( qualunque sia indipendentemente dal tipo e dalla montatura ) nella seguente maniera : una volta che a raggiunto il fondo dare alcuni strappetti col cimino della canna in modo che risalga dal fondale guizzando stranamente, successivamente si recupera molto lentamente ed in modo disordinato, con ulteriori colpetti o spostamenti di direzione, diminuendo la velocita' di recupero sino a fermarla in modo tale che l'esca si riposi sul fondo. Si ripetono le stesse operazioni sino a portare la nostra esca a riva.
L'attacco a volte e' violento ma in genere si manifesta con un tocco appena impercettibile oppure con una leggera tirata o uno spostamento della lenza. Bisogna ferrare decisamente appena si avverte un urto, trattenuta o leggero movimento. Si puo' chiaramente confondere con l'urto di un'ostacolo del fondo, incagliando logicamente l'esca e per questo motivo, come detto sopra, se non si conosce bene il luogo di pesca e' meglio sondarlo in modo da capire meglio se l'urto e' un probabile attacco od un'ostacolo. Nel dubbio ferrare comunque. La difesa e' tenace.