tecnica
Il luccio ha un corpo affusolato che finisce con la testa in forma di pico di anatra. Il luccio e solitario e difende il suo territorio dal invasore. Il luccio non si allontana troppo in ricerca di alimento. Il luccio attaca solo i peschi malati, feriti e lenti ma si butta anche su rane e roditori.
La vita media del luccio e dai 10 ai 20 anni. Il luccio giunge dai 60 cm al 1,40 m. Il peso del luccio e dai 3 ai 25 kg.
LO SPINNING
La pesca a SPINNING per il luccio è una pesca non proprio semplice, vediamo di dividerla in due modalità dalla riva e dalla barca;
Pescare il luccio a spinning dalla riva è un'impresa abbastanza ardua e che comporta una conoscenza del luogo in cui si pesca e soprattutta una buona praticità con la tecnica dello spinning. Per pescare un luccio bisogna pensare che i movimenti che facciamo fare al nostro artificiale devono attirare il pesce, devono incuriosirlo allora lo faremo attaccare altrimenti il Luccio non attaccherà. L’azione di pesca è fondamentale, si deve usare molto la testa e pensare al nostro artificiale come ad un vero pescetto ferito che prova a nuotare ma non ci riesce oppure fa degli scatti cambia di direzione, sale in superficie e scende sul fondo. Bisogna usare molto la canna e meno il mulinello.
La canna, direi che una buona 2,70 Mt è ideale robusta che possa lanciare i 40 gr in due pezzi sarebbe il massimo, per il mulinello un buon 4000 caricato con un trecciato, oppure un buon monofilo in una misura compresa tra 25/35 il terminale in acciaio è d'obbligo se non volete che i denti del luccio taglino il monofilo.
Gli artificiali per la pesca a Spinning del luccio sono:
- Rotanti;
- Ondulanti;
- Minnows.
- Siliconici ( ce ne sono in commercio delle più svariate forme e colori )
Per il luccio consiglio dei pesi e delle misure opportune alla stazza del pesce quindi belle grandi.
LA PESCA A FONDO
La pesca a fondo per il luccio si esercita in stagione fredda e presuppone una lenza tipo dotata di forte zavorra terminale, con bracciolo superiore sul quale e’ innescato ilpesce vivo, oppure con zavorra scorrevole soprastante l’esca che è invece collegata al terminale.
Per la lenza si ricorre nuovamente al galleggiante, ma viene ancorata sul fondo da un grosso piombo , mentre un galleggiante bada a mantenerla tesa, stando attenti a tarare bene la distanza fra quest’ultimo e il piombo , che corrisponde alla profondità. Ad una determinata altezza di solito a circa 70 cm dal piombo, nella lenza madre, si aggiunge una girella a tre attacchi , per agganciarvi il bracciolo metallico con il pesciolino vivo o morto. Il galleggiante può essere piombato per mantenerlo nella posizione più idonea oppure il filo sottostante può portare qualche piombino oppure una torpilla bloccata da un piombino.
La pesca al luccio col galleggiante si effettua in modo sedentario, lasciando la lenza in acqua e l’esca libera di gironzolare, con l’inconveniente di regolazioni di profondità quando si cambia posizione.
Un altro sistema di pesca a fondo del luccio, e l’uso di una zavorra finale come la precedente, ma senza l’utilizzo del galleggiante. In questo modo non si dovrà ogni volta cambiare la profondità.
3) Lenza con zavorra scorrevole sulla lenza madre: a questa è agganciato, sempre con girella, il finale con l’esca. Il peso del piombo ad oliva dovrà essere leggero.
4) La lenza sarà come la precedente, con piombo scorrevole oppure fisso, secondo necessità.
LA PESCA DEL LUCCIO CON IL GALLEGGIANTE
La pesca con galleggiante ed il materiale che serve: viste le taglie grosse e la gran combattività del luccio, anche se breve, è utile adoperare una canna ben robusta e disposta a lanciare grammi elevati (50-60 gr. ); il nylon per la madre lenza si aggirerà sui 25-30; il mulinello dovrà essere in grado d’imbobinare 100,150 MT di nylon del 025-030; alla madre lenza è pressoché obbligatorio l’utilizzo del terminale d’acciaio reperibile nei negozi di pesca specializzati; l’uso di un guadino ben capiente è molto utile per evitare spiacevoli inconvenienti.
La lenza che andremo a costruire sarà composta dà :
Fermo galleggiante (stopper o chicco di riso) in silicone
Galleggiante scorrevole a palla o a sigaro intorno ai 20 grammi
2 Piombini tondi
1 piombo a forma d’oliva (10-15 gr.)
Terminale d’acciaio
Pesciolino vivo (scardole, vaironi, triotti) (7-15cm)
LENZA
Per prima cosa s’infilerà nel nylon, lo stopper ferma galleggiante, poi si procederà ad infilare il galleggiante con la parte più chiara che resti a vista nella pesca (ciò per vederlo meglio); a questo punto si fermerà sulla lenza madre, un pallino per distanziare il galleggiante; a circa 50 cm; ora s’infilerà il piombo ad oliva e poi, dopo aver legato il terminale d’acciaio con il moschettone, si procederà a mettere un piombino tra il moschettone ed il piombo ad oliva in modo che esso possa scorrere avanti e indietro (circa 5 - 10 cm). A questo punto si procederà ad innescare il pesce vivo all’ancoretta del terminale d’acciaio.
Se il vivo è piccolo (7/10cm,) s’infilerà l’ancoretta per le due labbra introducendo una delle punte dell’ancoretta nel labbro inferiore e facendola uscire dà quello superiore in corrispondenza di una delle due narici; se invece il pesce è di dimensioni buone (12/18 cm.) s’infilerà l’ancoretta per la schiena e questo si fa introducendo la punta dell’ancoretta all’inizio della pinna dorsale in modo di far presa nel punto in cui raggi di quest’ultima s’innestano in quelli che irradiano dalla spina dorsale, prestando attenzione a non provocare lesioni alla colonna vertebrale.
COME INSIDIARE IL LUCCIO
L’azione di pesca non è complicata, gettando l’esca, nei pressi di canneti o erbe sommerse, aspetteremo l’abboccata del luccio. Quando vedremo scomparire il galleggiante sott’acqua e riapparire in superficie, vorrà affermare che il pesce sta attaccando l’esca, ma bisognerà attendere, prima di afferrare, che il galleggiante scomparirà di nuovo ed inizierà ad allontanarsi per procedere all’afferrata.
Una volta che il luccio sarà nei pressi della riva, con il guadino sempre pronto, bisognerà stare attenti che il pesce, alla vista del pescatore, cercherà di fuggire o di sbalzare di qua e di là.
Una volta inguadinato il Luccio si dovrà porre attenzione nel tirare fuori l’esca dalla bocca poiché un contatto energico con i denti del luccio può provocare lesioni profonde alla mano.
IL MORTO MANOVRATO ( Drachkovich )
La tecnica del morto manovrato è esclusivamente dedicata alla pesca dei predatori sia di acque dolci che di mare ed è basata su poche regole ed accessori. La bellezza di questa tecnica sta innanzi tutto nella leggerezza dell’attrezzatura che è basata su una canna e pochi accessori già pronti all’uso.
Poi è necessaria una scorta di esche sia naturali (pesci morti o vivi) e di silicone (imitazioni di pesci).
Con questa attrezzatura possiamo praticamente pescare in ogni acqua del mondo riuscendo ad affrontare tutti i predatori immaginabili semplicemente sfruttando l’intelligenza di una montatura di grande funzionalità (appunto chiamata Drachkovich) con la quale dovremo sondare il fondale mantenendo sempre il contatto con esso. Da qui nasce la necessità di utilizzare un piombo (detto Chevrotine) di peso dimensionato al tipo di fondale e velocità della corrente che ci permetta di controllare sempre l’esca e sentirla saltare sul fondo.
A parole, si tratta di un metodo semplice ma in realtà, proprio il controllo dell’esca si rivela il momento più difficile da acquisire insieme alla conoscenza dei fondali e delle situazioni di pesca. L’attacco del luccio è segnalato da un paio di strattoni forti oppure, da uno spostamento laterale della lenza (da qui l’utilità di usare lenze colorate e ben visibili). La ferrata deve essere decisa e potente.
Il luccio spesso attacca anche l’esca lavorata a mezz’acqua e obbligata a spostamenti veloci e repentini.
Per il luccio si ricorre spesso a montature con ancoretta con fiocco rosso.
E’ una preda che spesso sorprende perché attacca l’esca al contatto con ‘acqua e spostandosi lateralmente. Questo accade spesso nei paraggi di piloni e grossi ostacoli affioranti.
VERTICAL JIGGING
E' sempre utile munirsi di un paio di guanti, tipo quelli per edilizia se non volete acquistare quelli appositi! e ricordatevi di rilasciare sempre in acqua il pescato trattandolo con la massima cura e delicatezza.