Accademia della Crusca
Il vocabolario è ora consultabile in una versione informatizzata che consente una ricerca sofisticata e completa all'interno delle voci.
Accademia della Crusca
Il 1923 rappresenta l’inizio di profondi cambiamenti nell’attività e nelle funzioni che fino ad allora la Crusca aveva svolto: in quell’anno infatti l’allora Ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile dispose, con il Regio Decreto dell'11 marzo 1923, il nuovo ordinamento dell’Accademia che prevedeva l’interruzione della compilazione e della stampa del vocabolario, di fatto quindi la soppressione della secolare attività lessicografica.
Con un altro decreto del 1937 fu istituito presso l’Accademia un “con lo scopo di promuovere lo studio e l’edizione critica degli antichi testi e degli scrittori classici della letteratura italiana dalle origini al secolo XIX”.
Il progetto di riprendere i lavori di compilazione di un nuovo Vocabolario riprese nel 1955 a seguito dell’invito rivolto all’Accademia della Crusca, in occasione del primo Congresso internazionale di studi italiani che si era riunito a Cambridge nell’agosto del 1953, di dedicarsi agli studi preparatori alla pubblicazione di un grande Vocabolario storico della lingua italiana; di fondamentale impulso alla ripresa dei lavori fu la Relazione all’Accademia della Crusca sul Vocabolario della lingua italiana di Giovanni Nencioni.
Rovesciamento
Rovesciamento del primo Vocabolario della Crusca.
a cura di Mirella Sessa Il 'rovesciamento' del primo Vocabolario della Crusca (1612) si avvale dell'elaborazione elettronica per far emergere, con un esame analitico dei singoli articoli delle voci, le terminologie tecnico-scientifiche e, più genericamente, anche la lingua d'uso degli accademici.
Raramente lemmatizzate all'interno del canone della letteratura prescelta dai cruscanti, esse sono tuttavia registrate qua e là nell'opera come entrate minori, tramite i sottolemmi, i proverbi, le locuzioni, ecc..
Il risultato finale sarà il dizionario dello stesso Vocabolario, o meglio un corpus completo di concordanze, grazie alla riarticolazione o contestualizzazione di tutti quanti i termini in esso contenuti, 'lemma' o 'non lemma' che siano..
Valeria Della Valle: Il Vocabolario della Crusca
La storia della lingua italiana attraverso le edizioni del Vocabolario della Crusca.
Marongiu, Breve storia della lingua italiana per parole, Firenze, Le Monnier, 2005 Orario delle lezioni martedì e giovedì, ore 9-11 Aula di Geografia Orario di ricevimento martedì, ore 16-17, studio D, III piano Annotazioni Il modulo è destinato anche agli studenti degli altri CdL, purché non abbiano già seguito un modulo di contenuto affine.
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E' il nuovo vocabolario online dell'Accademia della Crusca, che da più di quattro secoli si occupa di studi relativi alla lingua italiana.
Più di trentamila i lemmi contenuti nel vocabolario.
Dizionario della Crusca - Edizioni
Accademia della Crusca di Firenze, Vocabolario degli Accademici della Crusca Elenco delle edizioni comparse nei sec.
Francesco Redi. Scienziato e poeta alla Corte dei Medici - La letteratura e l'arte - Le falsificazioni del Vocabolario della Crusca
Le falsificazioni del Vocabolario della Crusca.
Poco dopo l'ingresso nell'Accademia della Crusca, nel 1658, Redi era stato incaricato, insieme ad altri colleghi, della correzione e dell'ampliamento delle voci del Vocabolario della lingua italiana, che costituiva lo scopo istitutivo della prestigiosa istituzione fiorentina.
La carica gli venne confermata fino al 1690, alla vigilia della pubblicazione della terza edizione del Vocabolario.
Lo dimostrano non solo l'interesse per il, che si concretizzò nella redazione di un apposito Vocabolario, ma soprattutto le numerose postille vergate sui cinque volumi della terza edizione del Vocabolario italiano della Crusca che si conservano alla Biblioteca Comunale "Città di Arezzo".
Nella sua attività di lessicografo e studioso della lingua italiana, Redi patrocinò la causa di una lingua viva, lontana da ogni pedanteria, tutta basata sulle cose e sull'osservazione dei fenomeni linguistici operata con razionalità.
Si mostrò favorevole all'accettazione non solo delle parole usate dai grandi scrittori del Trecento, ma anche di quelle consacrate dalla pratica quotidiana della lingua parlata dagli uomini di cultura.