Salvador Dalì fu uno dei più stravaganti e varsatili artisti del XX secolo.
Fin dai tempi in cui era ancora studente in Spagna si fece notare
per il comportamento eccentrico e per l'originalità delle sue opere e più avanti,
negli anni Trenta diventò l'artista più famoso del movimento Surrealista,
rinomato per i suoi dipinti folli e visionari, che egli stesso definì "fotografie di sogni dipinti a mano".
Dopo aver trionfato a Parigi, a Londra e in altre città
europee continuò la sua carriera a New York, dove emigrò negli anni
della Seconda Guerra Mondiale. Oltre che alla pittura, si dedicò alla grafica,
alla scrittura e al design e fu anche un prolifico scrittore.
Nel 1948 fece ritorno in Spagna, dove lavorò senza sosta fino all' età di settant'anni,
quando si ammalò gravemente avviandosi a trascorrere i suoi ultimi giorni in un triste isolamento.
Oggetto di polemiche quando ancora era in vita,
ha continuato a suscitare discussioni anche dopo la sua morte.
Per alcuni è stato tra i più grandi pittori del secolo
per altri, invece non era altri, che un abile "showman"
più interessato al denaro che all'arte. |