Junio Valerio Borghese
8 settembre 1943 dopo 1'annuncio dell 'armistizio il re e il governo con le valigie pronte sanno dove andare, gli italiani no. L'esercito italiano, privo di ordini, si sbanda, solo in pochi casi reparti organizzati tenteranno di resistere ai soldati della Wermacht che soffocheranno nel sangue ogni resistenza. Per migliaia e migliaia di soldati italiani si apre la tragica via dei lager. Solo in una caserma la vita sembra continuare indisturbata: è quella della Decima Mas, a La Spezia, un reparto tra i più prestigiosi. E' il comandante Junio Valerio Borghese che decide di continuare la guerra al fianco dei nazisti negoziando con gli stessi un patto di collaborazione. Ai suoi uomini lascia l'illusione di andare a combattere contro gli Alleati: saranno invece impiegati salvo rare eccezioni in piccoli reparti sotto il diretto controllo del generale delle SS Karl Wolff nei rastrellamenti e nella lotta contro i partigiani. Lo stesso Wolff, che precedentemente aveva l'incarico di capo di gabinetto di Himmler (uno dei maggiori responsabili dell'Olocausto) lo decorerà personalmente per tale collaborazione.
E' una storia esemplare di ambiguità, di doppio gioco, di trattative segrete condotte con gli Alleati dal comandante Borghese che si preoccupa, mentre i suoi uomini muoiono credendo ciecamente in lui, di chiedere ed ottenere la propria immunità e impunità.
E così sarà alla fine, indossata una divisa da tenente americano salirà su una Jeep con due ufficiali Alleati e fuggirà come concordato al Sud abbandonando i suoi uomini al loro, per molti triste, destino. Lo attenderà un processo e per qualche anno una cella (nota 1), sempre meglio del restare ad aspettare l'inevitabile resa dei conti :
ma in Marina non è tradizione disprezzare il comandante che abbandona la nave prima dei suoi uomini ?
Nella foto Ferruccio Nazionale, 22 anni, catturato in un rastrellamento ed ucciso dopo sevizie per rappresaglia ad Ivrea nel Luglio 1944.
(nota 1) ("Il “Principe nero”, scontò circa 4 anni nel carcere romano di Forte Boccea, prima di essere riciclato nel MSI, di vivere nel piccolo cabotaggio del reducismo e di fondare poi il Fronte Nazionale nel 1968, per tornare infine agli onori della cronaca con il suo famoso tentativo di golpe del 1970 - tratto da "A proposito di Decima Mas" di Michelucci Massimo)
La Decima MAS a teatro di Renato Sarti & Maratona di Milano
I sentieri della memoria, la pagina dei link ...
"Coloro che sono caduti per mano degli attuali imputati, hanno combattuto e sono caduti per dare a costoro la possibilità di difendersi, per creare anche a vantaggio di costoro, quell'ambiente e costume democratico, nel quale trovano fondamento tutte le norme di equità, di giustizia e di clemenza, in virtù delle quali per tacere d'altro, la pena di morte è stata abolita e ad ognuno di essi è concessa la speranza, per non dire l'assoluta certezza, di rivedere, e non tanto tardi, le mura della propria casa" tratto dalla requisitoria di parte civile di Giuliano Vassalli contro Borghese e altri, pronunciata nelle udienze del 21 e 22 gennaio 1949 presso la Corte di Assise di Roma"
Un particolare ringraziamento al ricercatore di storia locale Dr. Michelucci Massimo e a Gemignani Carla di Cuorgnè per il materiale e l'impegno fornito.
La mia gratitudine, inoltre, al webmaster del sito http://web-link.it/ (tutto per la costruzione delle pagine Web), i cui preziosi contenuti tecnici sono risultati sufficienti alla realizzazione di questo sito anche in assenza delle necessarie specifiche competenze.
Bibliografia :Eventuale materiale erroneamente pubblicato e soggetto a copyright verrà immediatamente rimosso su segnalazione del titolare dei diritti.