tratto da: Aurelio Lepre “la storia della repubblica di Mussolini”
«La ragione che lo portò a Salò, a fianco di Mussolini, fu la difesa
della intangibilità del territorio nazionale e soprattutto l’idea di
restituire all’Italia l’onore nazionale perduto col “tradimento”
dell’8 settembre».
Consideriamo la prima parte di quest’affermazione, quella sulla
intangibilita’ del territorio nazionale. Borghese si schierò con i tedeschi
il 14 settembre 1943, stipulando con loro una sorta alleanza militare, fissata
nei seguenti punti:
1 La X Flottiglia
Mas è una unità complessa appartenente alla Marina militare italiana, con
completa autonomia nel campo logistico, organico, della giustizia e
disciplinare, amministrativo.
2 E’ alleata delle FRAA. germaniche con parità di diritti e di doveri.
3 Batte bandiera da guerra italiana.
4 E’ riconosciuto a chi ne fa parte il diritto all’uso di ogni arma.
5 E autorizzata a recuperare e armare, con bandiera ed equipaggi italiani,
le unità italiane trovantesi nei porti italiani; il loro impiego operativo
dipende dal comando della Marina germanica.
6 Il comandante
Borghese ne è il capo riconosciuto, con i diritti e i doveri
inerenti a tale incarico
(NB: da
Junio V. Borghese e la X Flottiglia Mas – Mursia)
Nello stesso giorno in cui Borghese firmava questo singolare trattato di
alleanza, Mussolini incontrava Hitler. Solo quattro giorni più tardi il duce
avrebbe parlato da radio Monaco. Il 14 settembre non esisteva nessuna minaccia
all’integrità del territorio italiano né da parte degli angloamericani né
da parte dei partigiani di Tito (questa sarebbe venuta in seguito). Quel giorno
essa era stata invece già violata dalla decisione di Hitler, presa il 10
settembre, di istituire le due regioni dell’Alpenvorland e dell’Adriatisches
Kustenland, che sottraevano all’Italia una parte del suo territorio. Certo, Borghese non poteva conoscere la decisione di Hitler, perché fu
annunciata pubblicamente solo il 1 ottobre. Ne era all’oscuro anche il 28
settembre, quando si recò a Berlino per incontrare Dònitz. Ma quest’incontro
costituiva già di per sé un attentato all’integrità nazionale, così come
poteva essere intesa dai fascisti, perché minava l’autorità del governo
della repubblica presso i tedeschi, indebolendone la capacità di resistere
alle loro richieste territoriali ( Da: Aurelio Lepre “la storia della repubblica di Mussolini”
Nella foto l'insediamento al palazzo di giustizia di Trieste del tristemente noto Polizeifuhrer delle SS Odilo Lotario Globocnick. Accanto alla svastica nazista l'alabarda emblema della città giuliana. L'unico forno crematorio in Italia fu allestito in tale regione annessa dai nazisti nel complesso industriale della Risiera di San Sabba.