legion of merit    

AMMIRAGLIO FRANCO MAUGERI

(1898(5?) - 1978)

Cap. 5 Navi e Poltrone di Antonino Trizzino

           

"From the Ashes of Disgrace", di Franco Maugeri e Victor Rosen - Reynal & Hitchcock, New York 1948:
"L'inverno del '42-'43 trovò molti di noi, che speravano in un'Italia libera, di fronte a questa dura, amara e dolorosa verità: non ci saremmo mai potuti liberare delle nostre catene, se l'Asse fosse stato vittorioso".
E poco più avanti esplicita in maniera definitiva tale concetto: "Più uno amava il suo Paese, più doveva pregare per la sua sconfitta nel campo di battaglia... Finire la guerra, non importa come, a qualsiasi costo".
 

4 Medaglie d'Argento al Valor Militare, 4 Medaglie di Bronzo al Valor Militare, due Croci al Merito di Guerra e le insegne di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e Grand'ufficiale della Corona d'Italia. Per i servizi resi alla V Armata americana , venne anche insignito della Legion of Merit.

motivazione della decorazione americana "Legion of merit"- per la condotta eccezionalmente meritevole nel compimento di superiori servizi resi al governo degli Stati Uniti, in qualità di capo del servizio informazioni navali, come comandante della base navale di La Spezia e come capo di stato maggiore della marina militare italiana durante e dopo la seconda guerra mondiale .. ecc.

 

Maugeri, nato a Gela, era uno dei più giovani guardiamarina italiani: a soli 19 anni nel 1915 comandava una squadriglia di idrovolanti (11 macchine):  Promosso tenente di vascello, nel 1918, venne decorato per le azioni compiute con due argenti e un bronzo. Ufficiale superiore a partire dal 1927, Maugeri venne promosso capitano di fregata nel '32 e capitano di vascello nel '37. La sua carriera in Marina, rapida e brillante lo portò nel '39 al comando dell'incrociatore Bande Nere, nave ammiraglia della Scuola Navale e nel ‘41 al delicatissimo incarico di capo del reparto informazioni dello Stato Maggiore della Marina, il SIS. Maugeri aveva preso parte, sul Bande Nere anche alla sfortunata battaglia di Capo Matapan del 27/28-marzo 1941 e coll'incrociatore Bolzano a Capo Teulada. Successivamente a questi incarichi Maugeri viene quindi "sbarcato" per assumere l'incarico di capo dei servizi segreti della marina, incarico che tiene fino all'8 settembre 1943. La storia della marineria di questo periodo è costellata da una infinità d'insuccessi, escluse le azioni dei sabotatori, che mise in allarme durante il periodo bellico i tedeschi e nel post conflitto tutti gli organi di informazione e scrittori di cose belliche.

un estratto del contenuto a http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri71.htm

 

17 agosto 1942: .Questa mattina alla riunione di Supermarina sono stato solo io (Maugeri) a protestare, e violentemente, contro la pretesa del comando aereo tedesco di cambiare le rotte dei nostri convogli in mare. (Nota: Si trattava dei convogli verso l’Africa, i cui frequenti disastri preoccupavano da tempo l’alto comando italiano e i tedeschi che non erano tonti: appariva incomprensibile come l’avversario riuscisse a individuarne il più delle volte il percorso quasi ne fosse precedentemente informato. Si salvava chi cambiava rotta all'ultimo momento (Rommel)

Le vicende complessive di quel periodo non finiscono qui ma si allargano nel racconto di Antonino Trizzino ai link del libro "Navi e Poltrone" che viene trattato in 6 capitoli (oltre a questo porta il n.5):
3 in libri http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri34.htm
1 nei capitoli di storia la notte di Taranto
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/40/taranto.htm
1 nelle schede il processo
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/trizzino.htm
Ma prima di occuparci delle vicende postbelliche di Maugeri vediamo quanto accadde in quell'estate del '43  che vide protagonista il nostro personaggio a partire dalla caduta del fascismo (nelle parole di un altro testimone "originale". Da “Mussolini mi ha detto” falso di Luigi Romersa (che fa il verso a quello scritto proprio da Maugeri nell'autunno del 1944, qui a sx, e di cui potrete (su Romersa) scoprire di più in altre sezioni del sito  http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri21.htm e http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/atomicaihitler.htm : ma quella delle ultime confidenze del Duce sembra essere un virus perché non è l'unico. Come quando venne soccorso durante la grande guerra, i soccorritori non finivano più) )

... Giunti a Gaeta, sul molo, Mussolini e Polito(i) trovarono l'ammiraglio Maugeri capo dei servizi segreti della Marina; l'imbarco sulla corvetta "Persefone" che doveva trasferire il prigioniero su un'isola avvenne di sera, presenti il colonnello dei Carabinieri Pelaghi e un gruppo di militi in funzione di scorta. Il battello salpò all'alba per Ventotene dove giunse alle 5 circa del mattino, ma sia Polito che Pelaghi, dopo una verifica a terra, decisero di proseguire per Ponza, dove, a loro giudizio, sarebbe stato più facile sistemare il "prigioniero". Durante il viaggio, Mussolini parlò a lungo con l'ammiraglio Maugeri e, fra l'altro, gli confessò il suo disappunto per l'insistenza con la quale Rommel volle inseguire gli inglesi fino a El Alamein pur sapendo di non disporre dei mezzi per poter proseguire l'avanzata. Ponza, secondo Polito, era la sede idonea. Fu scelta una casa verdastra a due piani. Nonostante si parlasse sempre di "trasferimenti compiuti nella massima segretezza", sull'isola tutti sapevano dell'arrivo del Duce e la gente vi assistette, infatti, dai balconi e dalle finestre che si affacciavano sul porto.

La mattina del 28 agosto Mussolini era già su un idrovolante per Vigna di Valle sul lago di Bracciano...

Ma se Maugeri era così ansioso di liberarsi e di liberare il paese da Mussolini perché non gli ha sparato in una delle tante occasioni che gli stava a fianco in barca?.(direbbe qualcuno ) Fifa ?. Mussolini era quindi stato in quei 20 giorni in balia diretta o di intelligence di Maugeri e Brivonesi (e di conseguenza degli alleati) senza che questo producesse alcunché per una operazione  via mare con kommandos ? o come diceva Gueli sotto quattro cannonate. Le ipotesi del mancato sequestro possono essere tre e non tutte necessariamente a discolpa di Maugeri.

1) Gli alleati non volevano Mussolini (con le sue "simpatie" inglesi e l'arresto era comunque  previsto dall'armistizio) fra i piedi per lasciare poi il paese in mano ai duri di fede Nazista come Farinacci, Pavolini etc.. Conseguenze: occupazione tedesca più dura, più resistenza, più morti, sacrificio di sangue di alcuni Savoia, ma lasciapassare per la loro continuità voluta dagli inglesi.
2) Gli alleati volevano Mussolini per poterlo usare con proclami all'unità del paese contro i tedeschi, ma il rischio di una sua rinascita politica, di un incidente alla liberazione valeva la candela ?. Il fatto che ce lo "
dimenticassimo" sul Gran Sasso pro Repubblica Italo Tedesca del Nord non ci venne mai rinfacciato.
3) Maugeri non disponeva dell' autorità sufficiente (e il suo ruolo allora in tutta la vicenda spionistica sarebbe marginale) per neutralizzare gli 80 carabinieri più i marinai, quando le acque del Tirreno erano ancora in mano ad italiani e tedeschi attenti e vigili e non a Inglesi in vena di vittorie facili.

(dalla pagina delle schede "liberazione di Mussolini" -Racconta il Ten. Faiola: "Il giorno 9 agosto 1943, fui introdotto dal Comandante generale, Eccellenza Cerica, il quale, personalmente, mi comunicò di avermi designato comandante del distaccamento carabinieri ed agenti preposti alla vigilanza di Villa Weber, alla Maddalena. Gli ordini erano “…nella eventualità di attacco da parte di malintenzionati o di agenti nemici: difesa ad oltranza, chiedendo rinforzi al Comando Marina... poi uccidere Mussolini se...").  Si accettano altre ipotesi e congetture..  

Ark Royal

La guerra finisce e Maugeri sale la scala sociale con la nomina a Capo di S.M. della Marina ed è qui che cominciano i suoi guai per opera di un libro intervista che esce in America - Dalle ceneri della disfatta "From the Ashes of Disgrace"

   Quando Mussolini raggiunse la casa che doveva essere la sua prigione, e in effetti lo fu, a chi lo scortava disse che era stanco e avrebbe desiderato un letto per riposare. Lo condussero allora in una stanza squallida e semivuota dove c'era soltanto una rete senza materasso e senza lenzuola. Lo sgomento assalì il prigioniero il quale, dopo uno scatto di ribellione e un inutile "basta!", pronunciato a denti stretti, altro non poté fare che sedere in terra e, con sgomento, prendersi la testa fra le palme delle mani. Mussolini subirà un ulteriore trasferimento a Villa Weber alla Maddalena e sempre Maugeri si occupa del Trasporto poi .... Nella notte fra il 6 e il 7 agosto Mussolini lasciò Ponza, diretto alla Maddalena. La partenza avvenne poco dopo la mezzanotte del giorno 6 con un caccia, a bordo del quale c'erano il solito Maugeri e 80 carabinieri di scorta. Il mare grosso, rese il viaggio da Ponza alla Maddalena, oltremodo penoso. Nonostante lo sballottamento della nave, però, Mussolini e l'ammiraglio Maugeri, che fungeva da "accompagnatore", parlarono a lungo della guerra, della discutibile resa di Pantelleria e di Augusta, dell'invasione della Sicilia e del funzionamento dello Stato Maggiore, dove i contrasti, tra gli alti gradi, erano all'ordine del giorno. I rapporti con i tedeschi, intanto, si trascinavano in un'atmosfera di ambiguità e di diffidenze. A Tarvisio, il 6 agosto 1943 si riunirono il Ministro degli Esteri Guariglia, il Capo di S.M. Generale, gen. Ambrosio, Von Ribbentrop e il maresciallo Keitel. Da parte tedesca, lo scopo di quel convegno era di sondare le intenzioni dei governanti di Roma, mentre per gli italiani si trattò di un'altra occasione per ingannare l'alleato, simulando, con frasi di circostanza, la continuazione del conflitto e l'identità di obiettivi delle due nazioni (si stava già trattando l’armistizio). Durante la discussione a Tarvisio, i due capi di S.M. si urtarono violentemente e Keitel, resosi conto di quanto stava preparando Ambrosio, interruppe il colloquio e con il suo aiutante si recò oltre confine per telefonare, non intercettato, al Fuhrer e avvertirlo che occorreva dar corso al piano, già predisposto, per l'invio di altre truppe perché, disse: "Sono certo che gli italiani sono già pronti a tradirci" . Quanto alla nave che portava Mussolini,  s'accostò nel porto della Maddalena  un motoscafo con a bordo l'ammiraglio Brivonesi, comandante della Piazza, il quale prese in "consegna" il Duce a cui era stata destinata, come residenza Villa Weber, una costruzione in mezzo a un giardino di pini, sorvegliata da numerosi carabinieri di Luigi Romersa

IL TRAVAGLIO DELL’ARMISTIZIO
L’ammiraglio Raffaele de Courten, neo ministro della Marina e CSM della marina stessa nel 1° governo Badoglio (post 25 luglio), narra nelle sue memorie che il 10 agosto 1943 gli si presentò Maugeri (capo del Sis, il Servizio informazioni della Marina) con una memoria riservata concernente lo spostamento della flotta da la Spezia alla Sardegna. L’ipotesi, in vista di un conflitto coi tedeschi e nell’ottica di salvare il naviglio sia dai tedeschi che dagli alleati (eventuali fraintendimenti). Per gli alleati “garantiva” lui che tutto si sarebbe svolto sotto un ombrello protettivo (fino a quando e dove?). De Courten informò Ambrosio (CSM generale) e ne convennero che, in mancanza di un armistizio o di un qualsiasi capovolgimento di fronte, che per il momento non era previsto (quello che gli italiani pensavano il giorno dopo i tedeschi lo sapevano il giorno prima), si procedesse alla distruzione della memoria. Maugeri non era stato incaricato come ennesimo intavolatore (se ne conoscono ormai decine di veri e falsi intermediari dell’Armistrizio) di trattative di pace. Non si occupasse più di questioni che esorbitavano dalle sue attribuzioni, le quali rientravano esclusivamente nella responsabilità dei supremi organi politici e politico/militari. I supremi organi (Badoglio e il Re) avevano detto che la guerra continuava ed ogni azione contraria non faceva che peggiorare il conto da pagare ai tedeschi. Nessuno sente più parlare di Maugeri fino a quando nel dopoguerra (1946 scavalcando altri più anziani) viene nominato capo di SM in sostituzione di De Courten (che lo aveva censurato).

  ma anche questa sede (villa Weber) non era sicura: i tedeschi l'avevano individuata e, caso strano, due caccia inglesi avevano abbattuto il velivolo di Skorzeny incaricato del blitz del prelievo (ma in quel momento era in volo di ricognizione). Nella caduta in mare, Skorzeny perdette conoscenza e si ruppe tre costole: si riprese però in fretta e con un battello di gomma, insieme con gli altri che si trovavano a bordo dell'Heinkel, riuscì a raggiungere uno scoglio, da cui vennero raccolti da una nave tedesca di passaggio. La cosa strana è che nell'isola la cosa venne saputa subito e si decise l'ulteriore trasferimento al Gran Sasso ma questa volta l'incarico venne affidato a Gueli. Ispettore di Polizia
  Gueli, Ispettore Generale. "Allorché mi convocò, il capo della Polizia mi chiarì che si trattava di salvaguardare la persona di Mussolini e di impedire, in tutti i modi, che i tedeschi lo rapissero. In tal caso, bisognava far fuoco sul prigioniero e far trovare un cadavere. Risposi che ero un uomo di battaglia non un assassino e allora lui mi disse che della bisogna erano stati incaricati i Carabinieri. Badoglio, volle conoscermi e a presentarmi al Capo del Governo provvide Senise. Il Maresciallo ripeté a me la consegna già data a Polito(i) e io, come Polito, assicurai che l'avrei fedelmente e, occorrendo, personalmente eseguita. Nella notte, trascorsa insonne, però, presi la mia decisione: poiché la sorte, fra milioni d'Italiani restati fedeli al Duce, dava a me l'occasione favorevole, dovevo fare di tutto per salvarlo. L'indomani, mi recai in Sardegna e constatai che, per clima e per sicurezza Mussolini si trovava molto male. Se gli inglesi avessero avuto notizia della sua presenza alla Maddalena, avrebbero potuto facilmente impadronirsene o seppellirlo sotto le macerie della villa con quattro cannonate delle loro navi".

Fu il fedelissimo Gueli che stabilì quindi il trasferimento di Mussolini al Gran Sasso preludio della sua liberazione - ...  I canali informativi di Skorzeny presso lo S.M. italiano gli passavano molte notizie, anche da verificare, facendolo arrivare sempre tardi sulla dislocazione. Quando ebbe quella della Maddalena, Mussolini era ancora li ma la sfortuna ci mise lo zampino come abbiamo visto.

  8 SETTEMBRE 1943….. Il cerchio si chiude quando Maxwell Taylor, ambasciatore straordinario dell'Armistizio, in segreto, accompagnato da Maugeri, “sbarca” a Roma la vigilia dell’8 settembre 1943. Maugeri lo accompagna segretamente da Gaeta a Roma per un colloquio con Badoglio e il generale Carboni (teso a predisporre l’aviolancio sulla capitale di una divisione aerotrasportata americana). Taylor chiese a Maugeri: - Mi dica della Marina ammiraglio, si può avere fiducia che essa obbedirà agli ordini, quali che siano e in tutte le circostanze? - Maugeri - Lei parla in caso di resa se ho ben capito?, e alla conferma di Taylor, Maugeri ribatté sicuro: La Marina obbedirà senza fallo in qualsiasi circostanza, generale. Di questo può esserne assolutamente sicuro. Sicuro tanto da far dire a entrambi "La Marina italiana è stata l’unica fra le varie forze armate che ha condotto le trattative di resa nel modo e nei tempi da noi prescritti e da noi progettati e per la prima volta in tre anni la bandiera Inglese e quella Italiana sventolavano fianco a fianco". Un brivido di piacere mi percorse, anche se io sapevo che ciò significava la nostra resa e disfatta. Decio Romano Storia e dossier 107
 

mas 213

 

IL CASO MAUGERI FINISCE IN TRIBUNALE, MA LA SENTENZA ALIMENTA I DUBBI

Nell’autunno del 1948 l’atmosfera era ormai pesante. Per il volume "From the Ashes of Disgrace" scoppiò un caso nazionale di notevoli proporzioni che, aggiunto all’ambigua onorificenza americana (Legion of Merit), pose in forte imbarazzo Franco Maugeri C.S.M. della marina dal dicembre del 1946, che si giustificò a stento adducendo un travisamento del suo pensiero In assenza di un pronto rapporto chiarificatore, il ministro della Difesa Randolfo Pacciardi tagliò corto e rimosse Maugeri dall'incarico (Il ministro della Difesa del tempo, Pacciardi, a conclusione dei lavori di una commissione appositamente costituita, riferì in Parlamento che il libro non era stato scritto solo da Maugeri ma anche da tale Victor Rosen sulla base di conversazioni e interviste avute con l'ammiraglio a Roma).

Da Atti parlamentari DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDlANA DEL 20/6/1950 Camera  Deputati
Commissione inchiesta Maugeri -

“L'ammiraglio non avrebbe dovuto consentire al desiderio dell'editore di fare del libro una specie di romanzo ad effetto per "il palato grosso" di un vasto pubblico, non avrebbe dovuto accettare il metodo dell'intervista in una lingua non completamente dominata. Avrebbe dovuto riservarsi, comunque, uno stretto controllo della prosa dell'Interprete, capitolo per capitolo, parola per parola, e non contare sulla fiducia di raccomandazioni generiche, spesso non ascoltate, o di correzioni spesso non fatte"- In data 3 aprite 1949 comunicai (Pacciardi) all'ammiraglio Maugeri i risultati dell'inchiesta e la sanzione disciplinare che da essa risulta, nei seguenti termini:
" All'ammiraglio di squadra Franco Maugeri, Dall'inchiesta da me eseguita con la collaborazione degli ammiragli Pini e Valli è chiaramente risultato che la S. V., pur essendo animato, nella compilazione del libro From the Ashes of Disgrace, dalla lodevole intenzione di portare a conoscenza del pubblico i sacrifici e gli sforzi dell'Italia e della sua marina, non ha preso tutte le precauzioni perché il libro, che si doveva stampare all'estero e che portava la sua firma di capo di stato maggiore della marina, non contenesse travisamenti del suo pensiero o comunque inesattezze che nuocessero al buon nome della marina di cui v. S. era il più elevato esponente. Questa grave manchevolezza ha provocato la pubblicazione nel libro di alcune frasi che hanno avuto la più deplorevole ripercussione in Italia e specie nell'ambiente della marina. Pur tenendo conto della sua buona fede, delle sue lodevoli intenzioni e delle attenuanti che indubbiamente V. S. ha, come risulta principalmente dalla pubblica dichiarazione del signor Rosen, non posso che fortemente deplorare quando è avvenuto. Mi limito a infliggere a V. S. un rimprovero (!!!). in considerazione del suo alto grado e delle benemerenze che ella si è acquistate al servizio della marina e del paese"
In seguito a ciò l'ammiraglio Maugeri è stato tolto dalla carica di capo di stato maggiore, ed inviato a comandare il dipartimento marittimo di Napoli. Questo è, per così dire, l'antefatto.

 

Per la Legion of Merit, a ben vedere, venne e viene data un po' a tutti. E' come il cavalierato italiano: alzi la mano chi non ce l'ha. Fra il settembre e il novembre 1948 il settimanale satirico ‘Asso di Bastoni” iniziò però ad attaccare Maugeri definendolo a più riprese - un traditore a fini di lucro mentre l’Italia era in guerra con gli Alleati-; “Asso di Bastoni” non dava tregua. In un editoriale definì addirittura insufficiente la sua defenestrazione: In altri tempi all’ammiraglio Maugeri sarebbero stati concessi una pistola con un colpo e 10 minuti di tempo per cancellare l'onta del tradimento. Se fosse stato di grado inferiore appeso a una corda come usava nelle marine. Pur forte della protezione dell'art. 16 del trattato di pace, Maugeri, innervosito dai reiterati attacchi del giornale, lo querelò citando in giudizio Filippo Nicolò Mancuso, redattore e autore degli attacchi. La sentenza della corte d’Assise del 4 maggio 1949 condannò Mancuso a 10 mesi di reclusione e 80.000 lire di multa con soddisfazione del Maugeri e sollievo di tanti altri suoi colleghi in odore di articolo 16. Ma in appello qualcosa cambiò. La IV Sezione della Corte d’Appello di Roma nel dispositivo mitigò la pena pecuniaria e alleviò quella detentiva con la sospensione a condizionale. E qualche mese dopo, la motivazione della sentenza del 9 dicembre 1949 riservò una sorpresa.  Traendo origine dalle doglianze del Maugeri secondo cui il giornale aveva formulato una duplice proposizione diffamatoria (di aver tradito l’Italia facendo opera di spionaggio prima dell’8 settembre 1943, determinando la morte di migliaia di marinai; di averlo fatto per abietti motivi di lucro personale), la Corte, pur non segmentando un’effettiva bipartizione dell’integrità del fatto diffamatorio, si impose necessariamente l’esame distinto delle due proposizioni e così motivò: In relazione alla prima, il collegio deve riconoscere che sussistono sufficienti prove per ritenere che il Maugeri, anche anteriormente all’8 settembre 1943, aveva intelligenze con le potenze, contro le quali l’Italia era allora in guerra  !!!

Respinse poi per infondatezza l’assunto della difesa del Maugeri tendente a escludere ogni attività illecita prima dell’armistizio: Maugeri era stato capo del Sis della marina dal 21 maggio 1941 all’8 settembre 1943 (fonte Marina Militare); e il servizio clandestino da lui organizzato dopo l’8 settembre (in periodo di cobelligeranza) non riguardava informazioni navali, essendosi la Marina arresa !!! e consegnata a Malta. Di conseguenza i servizi resi al governo degli Usa come capo del Servizio informazioni navali (indicati nella motivazione della decorazione) non potevano essere resi che prima dell’armistizio. Quanto al “fine di lucro”, non poteva essere documentale ma solo presuntivo, quindi difficile a dimostrarsi. Nell’inscindibilità dei due fatti, la cui parziale dimostrazione non esentò la condanna, fu già un successo aver raggiunto la prova anche solo della prima, importante proposizione, e per Mancuso e il giornale costituì una vittoria aver ottenuto una motivazione di riforma rispetto al primo grado con la chiara enunciazione della Corte che sanzionava in modo inequivocabile il ruolo svolto dal Maugeri durante l’ultimo conflitto. Qualcuno poi disse che il giornale era fascista e i giudici pure e il risultato della sentenza era dato per scontato. All’apparizione della sentenza d’Appello Maugeri comandava il Dipartimento militare marittimo del Basso Tirreno a Napoli, dove pochi giorni più tardi, il 20 marzo 1950, si doveva svolgere la cerimonia di consegna della medaglia d’oro al Valor Militare alla bandiera della Marina militare. La presenza di Maugeri sarebbe stata quanto meno imbarazzante al cospetto di madri, vedove e orfani di guerra finiti in fondo al mare grazie a lui. A Roma lo intuirono e rimossero Maugeri per altro incarico qualche giorno prima. Fu in seguito spedito fuori dai confini italiani al Consiglio atlantico a Londra prima e a Parigi poi dove si stabilì fino al 1977 pur avendo lasciato il servizio attivo nel 1957. Delle vicende pubblicistiche e giudiziarie non vi è alcun cenno nel suo libro di “Ricordi di un marinaio”. Di certo per lui, aspirante anglosassone, non valeva il detto -Right or wrong, my country’. e ha ben poco a che’ spartire con le migliaia di valorosi connazionali o compagni d’arme di ogni ordine e grado che riposano in fondo al mare.  Decio Romano storia e dossier n. 107

Upholder

 

Di gentlemen’s agreement è piena la storia militare almeno quella di una volta. Maugeri non è solo a sperare di veder sconfitto Mussolini e il suo paese. Gli faceva compagnia con una “Silver Star” "Per aver contribuito a distaccare il comando della flotta italiana dal regime fascista nell'estate 1943 e per aver assicurato alla marina degli Stati Uniti importanti segreti di fabbricazione" Marcello Girosi (poi produttore di Film con Carlo Ponti) fratello di Massimo Girosi contrammiraglio !!. Nel farne un ritratto ai suoi amici americani dell'OSS Marcello spiegò che si trattava di un antifascista dichiarato e di un acceso sostenitore della causa alleata. L'ammiraglio Massimo Girosi lavorò in due delicatissimi uffici: le Operazioni - cioè la cabina di regia di tutte le missioni, lì dove si stabilivano le rotte delle navi, dei sommergibili e si conoscevano le rotte dei mercantili e dei piroscafi in viaggio per l'Africa - e il SIS, che in teoria avrebbe dovuto dare la caccia a lui stesso.

     

  Titolo: RICORDI DI UN MARINAIO (uscito postumo)
ISBN: 1010000031408 - 1980 - Recensioni on line (non del redattore)
L'ammiraglio Franco Maugeri, durante il suo servizio nella Marina, si trovò coinvolto in tutta una serie di avvenimenti drammatici e spesso decisivi per la storia italiana. Franco Maugeri per tutta la sua vita volle essere e fu un marinaio: il mare, più che una carriera, rappresentò per lui una vocazione e un modello di vita. Legatissimo alle tradizioni e alle istituzioni della Marina, ne fu sempre assiduo ed estremo difensore da quando ancora frequentava l'Accademia a quando si trovò al vertice della gerarchia. Più che revocati, gli avvenimenti narrati in questo libro, vengono da lui rivissuti non solo con il distacco dello storico, ma anche con la passione di chi ne fu protagonista. Il proposito di svelare tutto se stesso, di chiarire le ragioni delle decisioni spesso importantissime e, quindi, discusse che egli dovette prendere, costituisce il maggior motivo di interesse di quest'opera. Ma non è stato l'intento di difendere il proprio operato che ha dato origine alla stesura di questi ricordi, bensì il desiderio di far conoscere il dramma di un marinaio chiamato sempre, in pace o in guerra, a compiere il proprio dovere

Le memorie dell'Amm. Maugeri, capo del SIS durante la guerra e primo CSM della Marina Militare. Dall'Accademia al termine della carriera, attraverso episodi molto discussi. Da notare che questo volume segue di trent'anni "From the ashes of disgrace", famigerato libro stampato a New York e scritto in inglese, col quale il capo del nostro servizio segreto navale candidamente affermo che ogni buon italiano avrebbe dovuto sperare nella sconfitta (sic). Tale mirabile frase scompare nel volume in questione, se non per dimenticanza per pudore, ma la copertina - in cui l'Autore s'intrattiene sorridente da CSM con un ammiraglio americano - è decisamente freudiana. Interessante per le vicende storiche narrate (anche della prima guerra: Maugeri fu uno dei primi aviatori), e utile per farsi venire il sangue amaro.
    Ma cosa era l'OSS
Nel settembre del 1948 il settimanale " Asso di Bastoni, di Roma, intraprese una campagna contro l'ammiraglio Franco Maugeri, usando espressioni offensive e attribuendo allo stesso ammiraglio il fatto specifico di essere stato traditore, durante l'ultima guerra, a fine di lucro, mediante comunicazione al nemico di notizie e di altri dati che erano serviti a paralizzare i movimenti della flotta italiana, o addirittura a esporre quest'ultima a imprevisti e rovinosi attacchi da parte avversa.
Tale accusa era contenuta in numerosi articoli pubblicati in vari numeri del giornale specifìcatamente indicati e riportati nella sentenza 9 dicembre 1949, IV sezione, della corte di appello di Roma.  Da rilevare che in detti articoli, in uno dei quali il Maugeri era qualificato come uomo che «arreca nausea », tra l'altro si affermava -i proverbi dell'Amm. Maugeri- che tutte le strade conducono a Malta. Tanto va la flotta a Malta che ci scappa anche il bronzino (la Bronze Star ... Usa). Chi va con Badoglio impara a badogliare. La nafta del diavolo finisce in dollari. La resa è denaro. Combattere è argento, ma arrendersi è oro-, e si faceva intendere - in rapporto alla motivazione della Legione al merito conferita all'ammiraglio Maugeri dagli Stati Uniti - che la cooperazione del Maugeri con le forze alleate non era da riferirsi soltanto al periodo di cobelligeranza successivo all'8 settembre 1943" ma anche al periodo precedente.
Inoltre il n.20 del 7 novembre 1948 del medesimo giornale riportava in un articolo il seguente passo del libro del Maugeri "Dalle ceneri alla disfatta" From the Ashes 0f Disgrace pubblicato in America: «L'ammiragliato britannico contava amici di alto rango fra il nostro ammiragliato e nello stesso Ministero della marina. Io sospetto che gli inglesi fossero in grado di ricevere informazioni autentiche direttamente dalla fonte. In sostanza il giornale basandosi sulle predette dichiarazioni e sulla motivazione della legione al merito americana, attribuiva al tradimento del Maugeri l'affondamento degli incrociatori Trieste, Zara e Pola, la mancata efficienza della guerra sottomarina e infine la perdita di centinaia e migliaia di vite umane.
  The Office of Strategic Services (OSS) was created by President Franklin D. Roosevelt in July 1942. The OSS replaced the former American intelligence system, Office of the Coordinator of Information (OCI) that was considered to be ineffective. Roosevelt selected Colonel William Donovan as the first director of the organization, who had spent some time studying the Special Operations Executive (SOE), an organization set up by the British government in July 1940. The OSS had responsibility for collecting and analyzing information about countries at war with the United States. It also helped to organize guerrilla fighting, sabotage and espionage. Some senior US military figures disapproved of the OSS and General Douglas MacArthur refused to allow the organization to operate in the Philippines. William Donovan was given the rank of major general and during the Second World War he built up a team of 16,000 agents working behind enemy lines. The growth of the OSS brought conflict with John Edgar Hoover who saw it as a rival to the Federal Bureau of Investigation. The OSS was disbanded in October 1945 and was eventually replaced by the Central Intelligence Agency CIA

I GIROSI- DA "GUERRA DI SPIE" DI MIMMO FRANZINELLI  OSCAR STORIA MONDADORI 2006

Girosi, Marcello. Produttore e distributore cinematografico negli Stati Uniti, nel 1942 entra nell’Office of Strategic Services e l’anno successivo è incaricato di una missione di grande importanza: giunto ad Algeri il 7 luglio 1943, contatta con ogni precauzione il fratello Massimo, ammiraglio, facendogli consegnare a Positano un messaggio segretissimo dell’OSS (celato nella rilegatura di un volume), per indurlo a un collegamento segreto con le autorità americane. L’operazione riesce alla perfezione, tanto che al termine della guerra Marcello Girosi sarà decorato con la Silver Star «per aver contribuito a staccare il comando della flotta italiana dal Regime fascista e per avere assicurato alla Marina americana importanti piani rivelatisi di enorme importanza per la flotta degli USA».
Girosi Massimo (1889-xxxx). Nominato nel 1942 capo ufficio operazioni dell’alto comando della Marina italiana (Supermarina) e ufficiale di collegamento col SIM. Di sentimenti antifascisti e antitedeschi, all’inizio dell’estate 1943 è contattato per conto dei servizi segreti americani dal fratello Marcello: si tratta della Missione McGreggor, la cui attuazione è affidata a John Shaheen. L’ammiraglio Girosi informa della proposta il generale Ambrosio, CSM generale, che ne ragguaglia Badoglio. In tal modo si stabilisce un canale di comunicazione fidato tra i vertici delle forze armate monarchiche e l’OSS, oltre a preparare gli eventi culminati nella firma dell’armistizio di Cassibile, il 3 settembre 1943. Dopo l’armistizio Girosi lascia l’incarico di capogabinetto dell’ammiraglio Ferrari e si trasferisce in Piemonte, dove è arrestato dai fascisti; liberato il 20 aprile 1945, è nominato dal CLN comandante della piazza militare di Alessandria e tratta la resa delle truppe del generale Hildebrand.

http://legislature.camera.it/_dati/leg01/lavori/stenografici/sed0498/sed0498.pdf 

http://www.controstoria.it/italiainguerra.htm

 

Una delle missioni italiane più note dell'O.S.S. é l'operazione "Mc Gregor" che coinvolse la marina americana.

L’OSS,poi divenuta CIA aveva compiti sia di spionaggio che di sabotaggio e appoggio alle forze partigiane con danaro armi ed individuazione di obbiettivi nemici da distruggere, ovvero collaborava alle attività di organizzazione della guerriglia partigiana. in Italia con intrecci e scopi che sforano dall'arricchimento personale, alla lotta al comunismo e quant'altro poteva starci passando anche dall'utilizzo di personaggi mafiosi.

 Una scheda del film n. 44 è visibile al link http://digilander.libero.it/freetime1836/cinema/indicecinema.htm

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One of the missions was to smuggle Italian Vice Admiral Eugenio Minisini out of Italy in 1943. Admiral Minisini was in the Engineering section of the Italian Navy and was directing the use of a magnetic firing device for torpedoes (Siluri). As the American Navy was having problems with their detonators setting off torpedoes this a crucial piece of technology. The four men landed by PT Boat in Capri and brought back Admiral Minisini.

Gli americani avevano problemi con le loro torpedini ed avevano bisogno della tecnologia italiana sviluppata dall'Ing. dei Servizi tecnici navali Ammiraglio Eugenio Minisini più precisa. da "Forgotten Battles Italy's war of liberation" di Charles T. O'Reilly. - The magnetic pistol a kind of proximity fuse for torpedoes, was invented By prof. Carlo Calosi (Calosi nato nel 1905, compendia nella sua biografia tutti gli snodi cruciali del Secolo Breve. Durante la II guerra mondiale ha progettato per la Marina Italiana il miglior siluro marittimo disponibile sulla piazza. Dopo l'armistizio (negli Stati Uniti) ha collaborato con i servizi segreti alleati per creare un antidoto alla sua stessa invenzione) a leading radio and radar scientist and its application was directed by Eugenio Minisini. According to an OSS report of march 10, 1944 to Gen. Donovan we know ".... Minisini arrived in the U.S.A on October 21, 1943 at the instance of  OSS. He was followed by a group of 12 selected italian engineers whom OSS had brought to this country as authorized by Adm Minisini and who arrived december 17, 1943 together with 40 tons of technical ordnance material wich was necessary to facilitate their work in this country. Prof. Calosi escaped from Rome and was picked up at sea By the OSS in order to join Admiral Minisini. Burke and North were both awarded the Silver Star for their work.

Burke era l'agente dell'Oss che si era occupato della Missione. Nel 1946 dalla vicenda venne tratto un Film più o meno aderente alla storia dal titolo "Cloak and Dagger" (Maschere e Pugnali) a cui Burke partecipò. Producer Milton Sperling had been an OSS operative during wartime, and the story was based on the actual experiences of technical advisor Michael Burke, who, as an OSS agent, was assigned to smuggle Adm. Eugenio Minisini out of Italy. By successfully completing the mission, Burke prevented the Nazis from getting hold of an electronic torpedo mechanism Minisini developed.

Cloak and Dagger venne diretto da Fritz Lang: interprete Gary Cooper. Trama: Quando ormai la seconda guerra mondiale sta per finire, il servizio segreto di spionaggio di Washington invia in Svizzera uno scienziato americano per raccogliere informazioni sulle ricerche tedesche sulla bomba atomica. Lo scienziato decide di andare in Italia alla ricerca del professor Polda, costretto a lavorare per i nazisti sotto il terribile ricatto di non poter più rivedere sua figlia, tenuta prigioniera. Per salvarlo dalla morsa in cui è stretto deve riuscire a liberare la ragazza e scortare entrambi nell'Italia liberata, dove ci sono i partigiani...