La storia è racconto attraverso i libri Il primo testo che accompagna la presentazione è in genere quello diffuso dall'editore, dalla libreria o da critici che vengono indicati. Se non diversamente indicati sono del sito. 71 |
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Ammiraglio Franco Maugeri
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MUSSOLINI MI HA DETTO dalla prefazione (non firmata) Più di quelli di Ludwig, questi nuovi colloqui con
Mussolini hanno un inconfondibile accento di verità. I due interlocutori
si trovano nella condizione ideale per non mentirsi e non mentire.
Mussolini è all'indomani di un tracollo della cui portata non è ancora
arrivato a rendersi conto, come accade per un dolore che al primo
istante non si valuta. Egli pertanto può parlarne quasi contemplandolo
da spettatore e vive istanti d'una surreale lucidità che sono
preziosissimi per il psicologo. Maugeri ha colto questi attimi, e ciò
appunto costituisce il valore e l'importanza del libretto che
presentiamo. Non aveva e non volle assumersi il compito che volgarmente
si chiamerebbe di far cantare il responsabile. Lo avvicinò con animo
severo ma scevro di intenzioni polemiche. Gli parlò senza alcun
desiderio di facili successi dialettici; inaugurò nei confronti del
vinto colpevole un austero costume di giudice sereno: ed è quello
ch'egli chiama umanità e signorilità della tradizione marinara. Ma è
qualcosa di più, forse un anticipato atteggiamento di storico, certo uno
scrupolo di coscienzioso testimone. Egli difatti non altera i contorni,
non si lascia tentare dal vezzo volgarissimo di falsare le posizioni
reciproche. E' il primo italiano d'un certo rango che Mussolini incontra
dopo il suo arresto: Mussolini si ritrova nel suo ambiente; l'incontro
favorisce l'oblio illusorio dei casi recentissimi, e l'affannato
Mussolini per un momento torna ad essere il duce che ascolta un
ammiraglio chiamato a riferire. Maugeri si ritrae fedelmente negli
istanti in cui parla pacatamente della marina, della lotta sul mare in
questa guerra ed in quell'altra e quando spiega problemi tattici e dà
notizie tecniche a quell'eterno incompetente, a quell'eterno dilettante
di svariate cognizioni. In ciò è onestissimo, Maugeri, e a questa sua
ammirevole onestà dobbiamo il quadro impareggiabile di Mussolini che, a
dispetto di tutto, conserva ancora il piglio dell'aggrottato ascoltatore
che matura una risposta, un giudizio sintetico, una formale direttiva.
Di qui l'irresistibile comicità, tutta intrinseca affatto, di una gran
parte dei colloqui. C'è, sì, sempre incombente sui due interlocutori il
dramma della seduta del Gran Consiglio (la « congiura dei Collari» dice
pomposamente Mussolini), del colloquio e dell'arresto in Villa Ada; dei
carabinieri, delle autoambulanze; delle caserme, dell'ordine di
relegazione : ma non crea che quella vaga atmosfera ossessiva alla quale
è pur facile sottrarsi nelle visite di condoglianza quando si conversa
con una vedova che parla del marito come se fosse ancora vivo nello
studio a lavorare invece che stecchito sul cataletto nella camera
accanto. |
Edizione originale agosto/sett. 1944 MUSSOLINI E LA RUSSIA …Ho detto loro che bisognava occupare l'Egitto avremmo successivamente congiunto il Medio Oriente con l'Oriente, Avevano avuto la grazia di Dio, del tutto inaspettata, di debellare in pochissimo tempo e in quella maniera spettacolare l'esercito francese, che Churchill pochi mesi prima aveva ispezionato e giudicato il migliore esercito d'Europa, e sono andati a creare il fronte russo! E questo, dopo di aver vinto la grande battaglia politica dell'alleanza, soffiata sotto il naso agli Inglesi, che erano li da oltre cinque mesi. Ho detto loro di creare. una Polonia indipendente; ma essi hanno sostenuto e sostengono sempre che la Russia è un gravissimo pericolo per la civiltà occidentale cd europea, Invano ho tentato di convincere Hitler che questa è una frase senza senso, sinnlos, come quella dell'ordine nuovo. Stalin ha ucciso il bolscevismo mettendo a morte uomini di prim'ordine, (cannoni , veri come Kameneff'). Egli, in contrapposto a Trotzky, ha rinunziato completamente alla rivoluzione mondiale.
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VERO ROBERTI * - NELLA CASA DEL RAS (testo aggiunto nella riedizione post '44) |
Pochi minuti prima delle 10, Mussolini scendeva sulla spiaggetta di Santa Maria, di fronte alla casa del ras Circondato dai
suoi carcerieri ed accompagnatori, rimase per qualche istante a guardare
l'orizzonte del mare, verso levante, dove apparivano il montagnone di
Ischia e gli scogli di Santo Stefano e di Ventotene. La « Persefone» era
alla fonda vicino alle antiche grotte di Pilato, dove i romani
allevavano murene per trame oracoli e vaticinio Il quinto giorno, l° d'agosto, il motovela « Maria Pace», di Totonno l'araqostaro, entrò nel porticciolo di Ponza (dopo l'arrivo di Mussolini, le comunicazioni civili tra l'isola e il continente erano state interrotte). Il motovela di Totonno, oltre a sei vacche per l'alimentazione degli isolani e otto agenti di pubblica sicurezza inverditi dal mal di mare, portava due bauli, una cassetta di frutta e un plico per il prigioniero. Finalmente Mussolini poteva cambiarsi, poiché indossava ancora il vestito che aveva il giorno dell'arresto. Approfittò immediatamente del corredo che gli era arrivato da casa per mostrarsi alla finestra vestito di bianco. Dopo pochi minuti si esibiva invece a torso nudo e col suo caratteristico berretto da marinaio, D'improvviso scomparve ancora per riapparire vestito nuovamente di bianco: quindi rientrò e riapparve in maniche di camicia....... |
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Ancora oggi Hitler è ancorato alla sua concezione. Sono stato il primo a riconoscere l'URSS, ho fatto venire Litvinoff a Roma, abbiamo firmato un trattato di amicizia. Mussolini riflette brevemente, poi continua:« I Tedeschi pensavano di liquidare la Russia in pochi mesi. Subirono un inganno diabolico, a cui non crederei. se non me lo avesse raccontato Hitler stesso. Fu offerto al" Servizio Informazioni tedesco il piano russo di mobilitazione, un documento completo nei suoi minimi dettagli. Ai Tedeschi sembrò troppo preciso per essere originale, ma lo comprarono ugualmente. I Russi arrestarono gli agenti, che loro stessi avevano mandato e li misero a morte. Quando la cosa fu conosciuta in Germania, i Tedeschi furono sicuri che il piano era vero. Tutto falso: dove si leggeva di 50 brigate di cavalleria, si trattava di 50 brigate corazzate; e così di seguito: « Ho consigliato a Hitler di venire ad un accordo con la Russia e, negli ultimi tempi, a qualunque costo rinunziando a tutto quello che aveva conquistato, Ucraina compresa. Ho cercato di far leva sulla sua superstizione; la prima campagna non è riuscita, poi hanno avuto quell'inverno terribile, poi il disastro di Stalingrado. Non ha servito. Gli ho detto che avevamo perduto !'iniziativa dal giugno del 1942 e che un paese che ha perduto l'iniziativa ha perduto la guerra, A Salisburgo gli ho detto questo: in Africa non possiamo più ritornare, vi sarà l'invasione delle isole italiane; non vi è che un'ultima possibilità e cioè fare la pace con la Russia e riportare tutto il vostro potenziale nel Mediterraneo. Voi non potete aiutarci, non perché non volete, ma perché non potete finché non fate la pace con la Russia, A Feltre il colloquio non è andato bene. Doveva durare tre giorni, è durato tre ore e mezzo. lo ero molto seccato di non essere stato a Roma durante il bombardamento. Come al solito le questioni che erano in programma non sono state trattate, bensì delle altre. Ho ripetuto il mio tema, la pace con la Russia. Impossibilità da parte loro di aiutarci sostanzialmente ». |
I GERARCHI TRADITORI ….E mi dice, ripetendo quello che mi aveva detto nel
primo colloquio - la mancanza di carattere degli Italiani. Ma quello che
il fascismo ha costruito è grande; molte cose non potranno mai essere
distrutte, tanto meno negate. Sono sicuro - e la sua faccia prende
l'espressione ben nota di maschera romana - che oggi ci sono in Italia
più fascisti che ieri. Passerà il tempo e il fascismo sarà rimpianto. «
La seduta del Gran Consiglio ha avuto uno svolgimento molto meno
tempestoso di quanto sì sia detto. Naturalmente, di tutti i presenti,
pochissimi avevano capito l'importanza della seduta. I Cianetti, Rossoni
e altri hanno creduto veramente che si trattasse di rimettere il comando
delle forze armate nelle mani del Re, che del resto non lo aveva mai
perduto. Si è molto criticato che io abbia preso il Comando delle forze
armate, ma io chiesi il parere di Badoglio e ho una lettera in cui
conviene con me su questa opportunità, dicendomi che il Comando assunto
dal Re nell'altra guerra era stato puramente nominale.
Del
resto è una questione assolutamente formale: in tutte le nazioni,
democratiche o bolsceviche, la direzione della guerra è necessariamente
nelle mani del Capo del Governo. Il contegno di Grandi è .stato
perfidamente astuto. Naturalmente pensava di diventare lui il Capo del
Governo e poi chissà che altro, Ancora il giorno prima è venuto a
scongiurarmi di non riunire il Gran Consiglio! Mi sono rifiutato; ormai
bisognava uscire da una situazione così critica.
Anche lo Scorza ha
tenuto un contegno ambiguo sin dal primo momento dell'assunzione ala sua
carica». « Si è pensato, gli dico, che Scorza nei prendere posizione
durante il suo primo discorso all'Adriano contro molti errori commessi
dal fascismo fosse d'accordo con voi. Un tentativo di bonifica
dall'interno del fascismo stesso ». « No. Il solo veramente
equilibrato nella seduta del Gran Consiglio è stato Federzoni. Egli ha
appoggiato la mozione Grandi, ma ha fatto anche presenti le conseguenze
alle quali si andava incontro. La seduta fu lunga, quasi dieci ore,
animata, ma non vi furono eccessi di frasi o di litigi. Ora che fanno
tutti quei signori?». «Nulla. Sono delusi che la formazione del
Governo non sia quella da loro prevista » « La congiura dei Collari,
si potrebbe chiamarla. E il conte Ciano? » « E' stato dimesso da
Ambasciatore».« Una figura veramente ignobile ». La voce di Mussolini è
decisa e sprezzante. « Ma l'avete tenuto per sette anni Ministro
degli Esteri! Come non vedere quanto era leggero, superficiale. Anche la
sua vita privata era così poco raccomandabile, IL CASTELLO DI BUGIE - NOTE DEL SITO |
AMMIRAGLIO FRANCO MAUGERI (Francesco nel sito della Marina) 1898-1978 4 Medaglie d'Argento al Valor Militare, 4 Medaglie di Bronzo al Valor Militare, due Croci al Merito di Guerra e le insegne di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e Grand'ufficiale della Corona d'Italia. Per i servizi resi alla V Armata alleata statunitense , venne anche insignito della Legion of Merit.
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Anche alla persona più profana alla
prima lettura appare evidente che il fitto dialogo e contradditorio non
è frutto del solo colloquio. Una intervista, perché tale è, o la fai con
un registratore (che non esisteva), o prendi appunti (dubito che
Mussolini parlasse con un ammiraglio seduto davanti a lui munito di un blocnotes in mano e
vedremo poi anche altro che gli disse) o la fai a memoria dopo, ma
quanto dopo tanto da infarcirla di correzioni e aggiunte del senn di poi. L'opuscolo non
è numerato non porta date di stampa ma solo l'indicazione copyright
1944 "Politica Estera" Roma il che fa dedurre che la rivista sia
nata nel 1944 come si evidenzia anche sopra, ma
che risalga al dopoguerra per l'uso di un inglesismo come copyright.
Non si riesce a capire se queste pagine
sono state pubblicate prima dei suoi (di Maugeri Capo di Stato Maggiore
della Marina dal 1° gennaio 1947 al 4 novembre 1948) guai giudiziari e disciplinari
(viene destituito dall'incarico) che ne hanno fortemente incrinata la figura come
diremo in seguito ma di cui potete leggere gli atti parlamentari alla
seduta del 20 giugno 1950 a questo link
http://legislature.camera.it/_dati/leg01/lavori/stenografici/sed0498/sed0498.pdf
e la sanzione applicatagli. Come dice anche l'opuscolo di 47 pagine Franco Maugeri è stato capo dei
servizi segreti della Marina dal 1941 al 1943 poi ha militato nel fronte militare
clandestino di resistenza (chiaramente dopo l'8 settembre 1943 e fino
alla liberazione di Roma). Il
racconto dell’Ammiraglio Maugeri è servito di base ad articoli apparsi
nel periodico Life di N. Y. e nel quotidiano Daily Express di Londra. Egli pertanto può parlarne quasi contemplandolo da spettatore e vive istanti d'una surreale lucidità che sono preziosissimi per il psicologo (Non l'ho scritto io, l'ho solo riportato) .... Vediamo quindi quali sono questi attimi - Dall’opuscolo: La conversazione si avvia facilmente; il tema è la guerra sul mare, le prove che noi abbiamo avute, i combattimenti ai quali io ho preso parte. Viene posta in risalto la superiorità tecnica della marina inglese, specialmente nel combattimento notturno a causa dei radiolocalizzatori (radar), e nell'aviazione. Mi attardo a spiegargli il vantaggio di poter cominciare a sparare di notte a distanze tali che il bersaglio non si vede ancora. Egli ricorda la distruzione del convoglio Brivonesi (Bruno): « Si, ho letto la relazione di Brivonesi e mi sono convinto che non poteva fare di più». Gli dico: « In realtà, eccellenza, il motivo principale della superiorità della marina inglese consiste nel fatto che essa naviga 265 giorni su 365. E' tutto li. Tutti i problemi, di organica, logistici, miglioramento di materiale, allenamento, sono automaticamente risolti con questa formula». Ne conviene. Al mio lamentare come in tutte le occasioni ci sia mancata I'esplorazione aerea e l'appoggio dell'aviazione durante il combattimento, mi dice: « Avete ragione, Ammiraglio. Gli Inglesi sia nel campo navale che in quello terrestre sono riusciti ad ottenere una fusione perfetta con gli aerei. Ricordo che Cavagnari mi disse: lo non capisco perché gli Ufficiali, di Marina, che sono chiamati agli incarichi più varii, non possano fare gli osservatori in mare. Risposta dell'Aeronautica: mandateli da noi; li istruiremo noi e saranno perfettamente efficienti. Ma evidentemente la soluzione è, stata sbagliata e le conseguenze sono state gravi »… e più avanti dirà dei vertici militari …E continua la tirata contro lo Stato Maggiore dell'Esercito, la impossibilità di procedere a nomine di comandi se non per anzianità. L'Italia è il solo Paese che in guerra tiene in piedi una Commissione centrale di avanzamento! In Inghilterra, Churchill dà i comandi a chi crede meglio. In Germania si danno per esperimento i Comandi di Divisione ai Colonnelli; se riescono bene sono promossi Generali: Che cosa c'è voluto per convincere lo Stato Maggiore a dare il Comando Generale dei Carabinieri ad un generale dei Carabinieri ». (C'è voluto il 2004 (aprile) quando a comandare l'Arma c'è andato il Gen. Luciano Gottardo. Fino a quel momento la massima carica era esclusa e si poteva solo arrivare a quella di vice). |
From the Ashes of Disgrace, di Franco Maugeri (ammiraglio) e Victor Rosen - Reynal & Hitchcock, New York 1948: "L'inverno del '42-'43 trovò molti di noi, che speravano in un'Italia libera, di fronte a questa dura, amara, dolorosa verità: non ci saremmo mai potuti liberare delle nostre catene, se l'Asse fosse stato vittorioso". E poco più avanti esplicita in maniera definitiva tale concetto: "Più uno amava il suo Paese, più doveva pregare per la sua sconfitta nel campo di battaglia... Finire la guerra, non importa come, a qualsiasi costo" *Vero Roberti semisconosciuto giornalista del Tempo e del Corriere autore di diversi libri sulla marina come Con la pelle appesa a un chiodo : la guerra sul mare 1940-1943 / ed. - Milano : Mursia, 1967 -Sotto il segno di Antares : la 7. divisione incrociatori / Mursia, '76 - Il mito del Mary Celeste. - Mursia, '72. |
Da controstoria: Convoglio Duisburg - 7 navi mercantili italiane scortate da 2 incrociatori pesanti (Trento e Trieste 13 110 t) 4 caccia e 6 cacciatorpediniere per un totale di 12 navi contro 4 dell'avversario di classi inferiori, nella notte dal 9 al 10 novembre 1941 (in previsione dell’attacco di Rommel a Tobruk ribaltato poi dall’offensiva Inglese Crusader del 18/11 che ributta Rommel in Tripolitania da dove era partito, privo di mezzi e di carburante entro l'anno nuovo) scorta un convoglio di sette piroscafi, carichi di materiali e viveri per le armate itale e tedesche in Libia. Il convoglio viene attaccato al largo di Siracusa. Gli incrociatori di scorta, al comando dell'ammiraglio Brivonesi, abbandonano il convoglio. Nell'allontanarsi sparano proiettili illuminanti, rischiarando i piroscafi, che sono più facilmente (forse perchè le navi italiane erano troppo lontane anche per illuminare la scena) affondati da quattro piccole navi inglesi. (da 'Gli amici dei nemici', pag.103-104). Il giorno seguente, mentre erano in corso le operazioni per il recupero dei naufraghi, il sommergibile Upholder attaccò il caccia Libeccio, che alle 11.15 affondò. " Duisburg " era costato all'Italia la perdita, in una sola notte, di 7 mercantili carichi e di 2 cacciatorpediniere (e la sconfitta in Africa). L'ammiraglio Bruno Brivonesi (sposato ad una inglese) fu immediatamente sbarcato e sottoposto a processo, con l'imputazione di colpevolezza per la distruzione di tutte le navi del convoglio (l’inchiesta si chiuse il 5 luglio 1942 con la motivazione che " il fatto non costituisce reato ". L'inchiesta condotta dalla Marina non portò che a sanzioni di carattere interno contro un ammiraglio, direttamente responsabile della perdita di dieci navi e di parecchie centinaia di uomini. Gli fu tolto il comando e, dopo qualche tempo, assegnato ad un comando territoriale a La Maddalena". Ciò spiega - e lo dice Mussolini stesso nel citato diario - Al tempo della carota e del bastone - il perché "L'incontro (alla Maddalena) con Brivonesi non poteva essere e non fu molto cordiale". La citazione scomoda e la demonizzazione di chi non era d'accordo col Duce fa a pugni con la ricerca dei suoi errori, poiché già questo di ascoltare solo gli Yes Man e il suo errore. La storia poi continuerà a discutere animosamente di Ciano e scadentemente di Maugeri. La conversazione una pagina si e una no torna poi sulla marina militare e sulla sua preparazione e dedizione e se ne capisce il motivo quando si scopre che Maugeri, ammiraglio, sta tentando di ridare una verginità a se alla Marina. La distruzione dei convogli scortati è la sola storia della marina militare che venne raccontata da Antonio Trizzino in Navi e Poltrone, condannato poi assolto Qui MAUGERI http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/maugeri.htm E GLI ALTRI http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri34.htm |
Recensione ufficiale del libro di Trizzino: Durante la seconda guerra mondiale, l'Italia aveva un esercito fiaccato dall'emorragia di mezzi causata dalle guerre di Etiopia e di Spagna, ma aveva ancora una marina militare in efficienza, che invece rimase quasi sempre ferma nei porti, magari a farsi bombardare passivamente come avvenne a Taranto. Poco dopo la fine della guerra, il libro di un ex ufficiale dell'aviazione, Antonino Trizzino, "Navi e poltrone", documentò la connivenza con la Gran Bretagna del Ministero della Marina Militare italiana dell'epoca (che allora si faceva chiamare pomposamente Supermarina). Antonino Trizzino fu anche assolto in un processo intentatogli per calunnia a causa delle sue accuse. Successivamente è venuta alla luce l'appartenenza di molti ammiragli alle logge massoniche anglofile ... |
Altra chicca del senn di poi : …
«Ponza, gli dico, si presta troppo ad un colpo di mano ». «Già. Ho
domandato a Meoli : se vengono qui due sommergibili inglesi con cento
commandos, che fate?». Gli accenno che può anche sorgere il dubbio di un
colpo di mano tedesco. Si ribella: «Questa è la più grande delle
umiliazioni che mi si può infliggere. E si può pensare che io possa
andarmene in Germania e tentare di riprendere il Governo con l'appoggio
tedesco? Ah no davvero !!». Il suo sdegno sembra sincero. Gli dico che
anche contro sua volontà i Tedeschi possono prelevarlo. Ammette
malvolentieri, ma gli sembra molto difficile. «Farinacci è in Germania,
è riuscito a scappare e sembra che abbia parlato alla radio di Monaco»,
gli dico. La notizia lo interessa molto e mi chiede quale è la Stimmung
dei Tedeschi a nostro riguardo. Gli prospetto la estrema delicatezza del
momento, la naturale diffidenza dei Tedeschi e l'afflusso delle loro
divisioni, la difficoltà per il nostro Governo di fronteggiarli, di
continuare la guerra contro la volontà del Paese. « Non c'è altro da
fare che continuare la guerra », afferma Mussolini. (Ha cambiato
parere da quanto disse durante il nostro primo incontro: « bisogna
svincolarsi dai Tedeschi » ....) « Gli Inglesi commettono un grande
errore a non farci una pace accettabile ».
LE MEDAGLIE DI MAUGERI All'art. 16: « L'Italia non
incriminerà né altrimenti perseguirà alcun cittadino italiano,
specialmente gli appartenenti alle forze armate, per avere tra il 10
giugno 1940 e la data dell'entrata in vigore del presente trattato,
espresso la loro simpatia per la causa delle Potenze Alleate o aver
condotto un'azione a favore di detta causa». L’accordo armistiziale del
settembre '43 e il successivo trattato di pace servivano a definire
queste posizioni. |
Mi fermo qui per non infierire oltre e subire ... l'irresistibile comicità, tutta intrinseca affatto, di una gran parte dei colloqui ... come si dice nella sconosciuta prefazione Il controverso caso Bergamini e l'affondamento della corazzata Roma viene trattato in una scheda personaggi della II Guerra Mondiale |