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Per Henry van Lyck fare l’attore era un sogno che serbava fin da bambino. Nato nel 1941 a Colonia da una famiglia non particolarmente agiata, iniziò a lavorare, come il padre, in una miniera della Ruhr a 950 metri di profondità. Qualche tempo dopo, un terribile incidente lo costrinse un anno intero in ospedale e fu proprio dopo questa lunga degenza che, con i soldi ottenuti da un’assicurazione, riuscì ad iscriversi ad una scuola per attori ad Hannover. I suoi primi ingaggi li ottenne dai teatri di Hannover, Monaco, Vienna e Zurigo, ma non passò molto tempo priuma che decidesse di dedicarsi al cinema ed alla televisione. Il suo debutto davanti alla macchina da presa è del 1961 nel film «Der Teufel spielte Balaleika», una pellicola diretta da Leopold Lahola nel cui cast spiccavano già Götz Gorge, Peter Neusser e Sieghardt Rupp. Nel 1965 prende parte all’episodio "Ein Mann namens Pawlov" nella serie prodotta da Helmut Ringelmann «Die Fünfte Kolonne». Nel 1968 e, sei anni più tardi, nel 1974 gira due film diretti da Werner Herzog: «Lebenszeichen» e «Kaspar Hauser – Jeder für sich und Gott gegen alle». Dagli anni Ottanta si è dedicato maggiormente alla televisione con ruoli da protagonista nelle più importanti serie di successo made in Germany. Nel
1994 ha accettato il ruolo del Pubblico Ministero Gerhart Lotze in «Im
Namen des Gesetzes», ruolo che ha conservato per dieci anni, fino
alla nona stagione della serie. |
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Henry van Lyck. (Foto RTL) | ||||
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Klaus Schindler è dal 1994 colui che interpreta il ruolo del medico legale, collaboratore della Squadra Omicidi del commissario Kehler. Il suo personaggio, il dottor Duhler, è stato tratteggiato dagli autori come un borghese nato da una famiglia di cultura umanistica: il nonno era professore di filosofia ed il padre chirurgo. Detesta le critiche a cui reagisce in modo quasi stizzoso. Klaus Schndler (Foto: www.agentur-velvet.de)
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