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In nome della legge.
Una questione di diritto.
Professionisti in azione.
Commissario da sempre.
Un uomo d'azione.
Il pubblico ministero.
Il valore della Giustizia.
Un carattere determinato.

Wolfgang Bathke è l'unico attore delal serie che ha conservato il suo ruolo sin dal debutto della serie, nel 1994. Il suo ruolo è quello del commissario Stefan Kehler, a capo della Terza Squadra Omicidi di Berlino.

Nato nel 1940 a Berlino, ha frequentato la scuola di recitazione "Ernst Busch". Nel 1979 ha lasciato con la famiglia la parte orientale di Berlino per trasferirsi in quella occidentale. Qui ha immediatamente ottenuto ingaggi alla Freien Volksbühne, alla Kammerspiele e al Renaissance-Theater. Dal 1980 lavora per il cinema e la televisione. Per il grande schermo ha preso parte al film di Agnieszka Holland «Hitlerjunge Salomon», conosciuto al di fuori della Germania con il titolo «Europa Europa».

Il suo debutto come attore, ricorda Bathke, è però legato alla sua infanzia: «A nove anni mi affidarono il ruolo di un messaggero all'Opera di stato di Berlino».

Quando non recita davanti alla macchina da presa, Wolfgang Bathke ama dedicarsi alla fotografia ed ai viaggi.

Il suo personaggio, Stefan Kehler, è un poliziotto dal volto umano, con una sensibilità che gli permette di risolvere i casi più difficili usando la comprensione piuttosto che sentimenti di vendetta e rivalsa. Della sua vita privata si sa solamente che ha una moglie e tre figli ai quali, purtroppo, si dedica troppo poco. Nei ritagli di tempo libero è impegnato nei suoi due hobbies: praticare la boxe nella squadra sportiva della polizia e accudire al giardino di casa.

 

Wolgang Bathke. (Foto RTL)
Promosso sul campo.

Tra gli attestati appesi nell'ufficio di Kehler, c'è anche quello della sua promozione conseguita il 23 Giugno del 2000 e con cui ha ottenuto il passaggio di grado da "Polizeikommissar" a "Polizeihauptkommissar".

Il testo recita:

Im Namen der Senats von Berlin
erkenne Ich
Herrn Polizeikommissar

Stefan Kehler

zur
Herrn Polizeihauptkommissar

L'attestato di promozione del commissario Kehler (Foto: G. Petronaci)