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LA CITTÀ

Scatole in legno intarsiato
Damasco è la quarta città santa dell'islam dopo La Mecca, Medina e Gerusalemme, è ugualmente santa per gli sciiti e sunniti. É importante anche per i cristiani perchè qui l'apostolo Paolo compì la sua conversione, inoltre nella grande moschea degli Omayyadi è conservata la reliquia di San Giovanni Battista venerata dai mussulmani. Due terzi della popolazione è di credo sunnita ma sono presenti anche comunità cristiane di varie confessioni e un aminoranza armena. Esiste anche una piccola comunità ebraica molto ridotta dopo le varie guerre arabo-israeliane.

Un narghilè

La città ha una grande tradizione artigianale e mercantile. I manufatti dei bravi artigiani damasceni sono molto difusi nel mondo e vanno dal legno intarsiato ai broccati, mobili, maioliche e lame d'acciaio. Il turismo è una parte molto importante dell'economia di Damasco e ha cotribuito all'aumento demografico della città.

La parte della città più interessante è in nucleo storico dove si può visitare la grande moschea degli Omayyadi il palazzo Azem e i movimentati mercati, suq. In questi mercati con numerosissimi negozietti dove si può trovare di tutto: c'è il suq delle spezie quello delle stoffe e altri secondo il tipo di prodotti in vendita in una data zona. Il suq è composto da un dedalo di stradine, in gran parte coperte dove si aprono dei minuscoli negozzietti, l'aria è piena degli aromi dei numerosissimi tipi diversi delle spezie in vendita, da una cacofonia di suoni prodotti dalle numerosissime persone che vendono, contrattano e comprano, e la vista è colpita dagli accesi colori delle stoffe e dall'intenso brillare dei gioielli esposti dagli orafi.

LA STORIA

I primi insediamenti documentati risalgono al IV millennio a.C. che fanno di Damasco una delle città abitate ininterrottamente da maggior tempo sulla terra. Sono stati trovati dei riferimenti a Dimashqa in reperti del III millennio di Mari e Ebla.
All'inizio del II millennio fu conquistata dagli amorrei e quindi dagli egizi nel XV secolo. Successivamente fu conquistata dagli amarnei nel XIV secolo, dagli ittiti nel XIII e dai Popoli del Mare intorno al 1200 a.C. Nel 1000 a.C. Damasco divenne una città stato aramaica che dovette sottomettersi, nel 960-930 a.C., al re ebraico Davide. Gli ebrei furono sostituiti prima dai neoassiri di Tiglatpileser III nel 732 a.C., dai neobabilonesi nel VII secolo, achemenidi persiani (532 a.C.), seleucidi (II secolo a.C.) e per finire, la città passò nel I secolo a.C., all'armeno Tigranes il Grande e ai nabatei.
La dominazione romana di Damasco iniziò nel 64 a.C. quando la città fu consegnata a Pompeo dai nabatei, in questo periodo continuò ad essere un importante centro commerciale tanto da meritarsi il titolo di metropoli, concesso da Adriano nel 130 d.C, e successivamente quello di colonia nel 222, da Alessandro Severo.
Durante la dominazione romana si formò una forte minoranza cristiana e quando l'imperatore Giuliano (331-363) si convetì al cristianesimo trasformò il tempio di Giove in una grande cattedrale. La storia islamica di Damasco iniziò nel 636 quando fu conquistata dall'esercito omayyade agli ordini del califfo Khalid ibn al-Waid.
Damasco divenne per più di 100 anni la stupenda capitale dell'impero omayyade e mantenne grande importanza strategica e militare anche dopo la conquista da parte degli abbasidi,nel 750, che trasferirono la capitale a Baghdad. La città seguì le vicende storiche di tutta l'area siriana e nei secoli seguenti subì l'occupazione egiziana dei tulunidi e fatimidi, quella degli zengidi, degli ayyubidi e dei mamelucchi nel 1250. Subì anche le varie incursioni mongole, molto grave fu quella del Tamerlano nel 1400.
Nel 1516 Damasco passò in mano agli ottomani di Selim I. Sotto gli ottomani la città divenne un ricco capoluogo di provincia e un importante centro di traffici carovanieri come dimostrano i grandi caravanserragli nei pressi della meschea degli Ommayyadi e del palazzo Azem.
Damasco rimase sotto il dominio ottomano fino al 1920 quando la Società delle Nazioni diede mandato alla Francia sulla Siria fino al 1946 quando divenne la capitale dello stato indipendente siriano.

MOSCHEA DEGLI OMAYYADI

Minareto ovest in stile mamelucco

Il luogo dove sorge questa moschea era già ulilizzato dagli amorrei duemila anni prima di Cristo per celebrare i loro dei.
Anticamente questo luogo era sopraelevato rispetto il territorio circostante di 5-6 metri. Il primo santuario costruito in questo luogo era dedicato al dio semitico della tempesta Hadad-Ramman, il Baal-Hadad di Ugarit poi diventato, in epoca ellenistica e romana, Zeus o Jupiter-Damascenus. I romani modificarono il tempio originale nel I secolo a.C. e poi ancora tra il II e il III secolo d.C., all'epoca dei severi, diventando il forse il più grande della Siria romana.
Nel IV secolo una parte del complesso fu trasformato in chiesa cristiana per il divieto imperiale di praticare culti diversi da quello cristiano. Nel 661 il califfo Muawiya fece erigere una moschea sul lato est, quindi per circa 50 anni i mussulmani e i cristiani celebrarono i loro riti fianco a fianco fino a che il califfo al-Walid terzo sovrano della dinastia omayyade tra il 705 e il 715 fece abbattere tutti gli edifici interni per erigere una grande "moschea di stato".
In epoche successive questa moschea superò varie calamità senza subire molti danni ma nel 1893 un grave incendio la tanneggiò così gravemente da rendere necessari lunghi restauri.


Facciata del transetto


Il muro perimetrale della moschea segue la recinzione interna del tempio romano del quale ha mantenuto l'ingresso, Bab al-Barid, sul lato ovest utilizzato dai fedeli. Alla destra di questo ingresso è presente la sala per la abluzioni rituali.
I turisti, invece, entrano dal lato nord dove, in un atrio, le donne possono ricevere un velo per coprirsi i capelli e, nel caso non indossino una gonna lunga, una lunga tunica con cappuccio. Dall'atrio si entra nel cortile ad arcate, sahn, misura 150×100 metri, il doppio ordine di archi che circonda il cortile è rivestito di marmo bianco della fine d'ottocento.
Le arcate occidentali, il vestibolo e la stupenda facciata del transetto sono decorati con dei bellissimi mosaici, in parte ancora originali, la mancanza di prospettiva e lo sfondo d'orato evidenziano lo stile bizzantino anche se la mancanza di rappresntazioni di esseri umani rispetta i dettami della religione mussulmana.


La cupola del tesoro

Nel lato ovest del cortile è presente la cupola del tesoro costruita in epoca abasside, IX o X secolo, di forma ottagonale è sostenuta da otto colonne classiche con un bel rivestimento d'orato. La funzione di questo padiglione era custodire il tesoro di stato.


Il minbar

La sala di preghiera è divisa in tre navate, una volta l'arcata verso il cortile era completamente aperta quindi l'interno era molto più luminoso e si poteva accedere direttamente dal cortile, attualmente si entra nella sala solo dai lati. L'accesso è consentito solo alle persone scalze e quando non ci sono fedeli in preghiera.
La struttura a tre navate richiama quella della moschea del Profeta a Medina, gli interni sono stati rifatti dopo il grande incendio del 1893, le colonne sono state ricostruite in stile neoclassico ottomano e della stessa epoca sono il minbar, l'equivalente del pulpito cristiano, e il cenotafio in marmo, dove sono custodite le reliquie di San Giovanni Battista venerato dai mussulmani come profeta, che ha sostituito quello ligneo precedente.

PALAZZO AZEM

Poco a sud della moschea degli omayyadi si trova il Bait al-Azem, palazzo Azem. Questo palazzo e stato costruito, nel 1749, dal governatore ottomano dell'epoca Asad Pasha al-Azem nel tipico stile di una residenza ottomana. È suddiviso in più edifici al cui interno si trovano le sale per gli incontri degli ospiti, chiamate salamlek, e quelle private, haramlek. I diversi edifici, costruiti intorno a 2 cortili con fontana e giardino, sono ricoperti di marmo a fascie policrome come la pavimentazione dei cortili, il tutto da un gradevole effetto visivo che mitiga la maestosità del luogo.

Nelle varie stanze è stato creato un museo etnografico, dove sono stati ricostruiti con oggetti e manichini momenti di vita nell'epoca ottomana.



Nella cultura ottomana dell'epoca, quando una donna si sposava non poteva più uscire dal palazzo del marito e dovevano vivere nell'harem. Però potevano ricevere la visita della madre e quindi esistevano degli appartamenti dove soggiornavano le madri delle spose durante i periodi di visita, chiamati, ovviamene, "stanze delle suocere".
MUSEO NAZIONALE
Questo museo, fondato nel 1919, conserva una delle più importanti collezioni archeologiche del mondo. I reperti documentano la storia della Siria dalla preistoria alla fine del periodo arabo-islamico.
Già il portale d'ingresso è un esempio dell'arte siriana, è la ricostruzione della facciata del castello nel deserto Qasr al-Hair al-Gharbi costruito nel 727 per il califfo Abdullah Hisham. Si entra nel museo attraverso un giardino dove si possono vedere varie antiche statue e mosaici.
Nelle varie sale del museo sono esposti reperti di tutti i principali siti archeologici della Siria. Nella sala dedicata a Ugarit è conservata la tavoletta d'argilla con l'afabeto più antico conosciuto del XIV secolo a.C.

Dorso di statua acefala del re di Ebla Ibbit-Lim

Nella sala di Mari si trovano dei bronzi con il nome de re accadico Narasim del III-II millennio a.C. un pettorale a forma di aquila con testa di leone in lapislazzuli oro e rame del 2650 a.C.
I reperti di Ebla sono conservati sopratutto al museo di Aleppo e a Idlib in questo museo è però esposta la statua di basalto del principe Ibbit-Lim che ha consentito di identificare i resti di Tell Mardikh con l'antica città di Ebla.
Nella sala di Palmyra sono esposti le belle statue funerarie, ricche di dettagli, tipiche di questa città oltre ad un mosaico del II secolo, un stupendo capitello corinzio e altro.
In altre sale ci sono reperti di Hauran, Dura Europos, Hama, Tell Rifaat e altri.
MOSCHEA DI ZAINAB

Minareto

Cortile della moschea
Questa moschea di recente costruzione è stata inagurata dall'ayatollah Khomeini come santuario sciita. Si trova in un sobborgo meridionale di Damasco ed è stata costruita con finanziamenti in prevalenza iraniani.
La cupola è ricoperta di uno strato d'oro di 2 millimetri mentre le pareti ed il minareto sono ricoperte da lucide piastrelle azzurre decorate con motivi geometrici e scritte coraniche.
In questa moschea, di credo ,sciita non possono entrare non solo i non mussulmani ma neanche i mussulmani di credo sunnita, l'accesso è consentito solo nel cortile.
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