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LA CITTÀ

Veduta della città di Amman
Amman, detta anche "la città bianca", non è solo la capitale della Giordania ma anche il centro economico e culturale di questa nazione.
Con gli attuali 1.700.000 abitanti ha il 40% della popolazione di tutta la Giordania. Grazie ai buoni servizi di accoglienza e l'aeroporto internazionale è la tappa obbligata per chi vuole visitare le bellezze archeologiche e naturali di questo stato.
La città bianca è costruita su 19 colline ad un'altezza di 750/1000 metri sopra il livello del mare, grazie all'altitudine il clima di questa città non è mai troppo caldo, anche durante il periodo estivo.
Spostarsi tra il traffico caotico di questa città non è molto facile visto che le strade hanno dei nomi ufficiali recenti, ma pochi li conoscono. Per dare indicazioni bisogna riferirsi ai palazzi più importanti oppure agli otto incroci rotatori (circles) numerati progressivamente.
LA STORIA
La regione di Amman fu abitata fin da 9000 anni fa. I resti più antichi nell'area cittadina sono delle tombe dell'età del bronzo (3300-1200 a.C.) ritrovate nella cittadella.
Nel 1200 a.C, Amman era la capitale del regno degli ammoniti con il nome di Rabbath Ammon. Il re israeliano Davide la assediò e conquistò tramite il suo luogotenente Joab. Successivamente fu conquistata dagli assiri, babilonesi e persiani.
Sotto il faraone egiziano Tolomeo II Filadelfo (285-246 a.C.) la città prese il nome di Philadelphia e fu ampliata secondo architetture ellenistiche. Dopo la dominazione della dinastia greca dei seleucidi, dal 218 a.C., Philadelphia fece parte della decapoli, la lega di città autonome controllate dall'impero romano.
Un periodo di grande splendore della citta fu dopo la fondazione della Provincia Arabica nel 106 d.C. in questo periodo furono costruiti le mura della cittadella, l'anfiteatro, e il tempio di ercole. Dal quarto secolo d.C. fu sede vescovile fino alla conquista da parte degli omayyadi nel 635 che ripristinarono il nome originale di Amman.
Amman perse importanza politica a causa dello spostamento del califfato da Damasco a Baghdad e mantenne un ruolo marginale fino al 1880 quando, grazie all'arrivo dei circassi del Caucaso in fuga dell'impero zarista, la città tornò a fiorire. Un'altro impulso allo sviluppo della città si ebbe con la costruzione della ferrovia dell'Hejiaz da Damasco a Medina, costruita per facilitare e rendere più sicuro il pelegrinaggio dei fedeli alla Mecca.
Questa ferrovia arrivò ad Amman nel 1902 e la città, che all'inizio del secolo contava circa 2000 abitanti cominciò a crescere. Nel 1922 Abdullah la scelse come capitale del suo emirato.
Lo sviluppo finale della città si ebbe sia a causa del conflitto arabo-israeliano, che disperse centinaia di migliaia di profughi palestinesi in tutto il medio oriente, sia alla creazione, nel 1950, del regno hashemita. Nel 1963, Amman, contava 245.000 abitanti, nel 1967 443.000. Negli anni successivi a causa della guerra civile in Libano degli anni 70, e successivamente della guerra del golfo del 90, arrivarono numerosi profughi che portarono la città ad avere gli attuali 1.700.000 abitanti.
LA CITTADELLA

Vista del teatro dalla cittadella
Jabel al-Qala è una collina al centro della città dove sono stati ritrovati i resti dei più antichi insediamenti all'interno dell'area urbana di Amman.
Da questa collina si può ammirare un bel panorama sulle case delle città, e si comprende molto bene da cosa deriva il soppranome di "città bianca". Si ha anche una bella visione del teatro romano dalla parte in cui la collina scende a strapiombo sulla città.

Tempio romano di Ercole

Nella parte più elevata della cittadella si può visitare il museo archeologico al cui interno sono esposti numerosi reperti che provengono sia dalla città che da altri siti della Giordania. Vicino al museo si possono vedere due grandi colonne con architrave, ora restaurate, appartenenti al grande tempio romano di Ercole che una scritta collega a Marco Aurelio.
Durante i primi scavi nella cittadella nel 1927 è stata scoperta una piccola chiesa bizantina a tre navate con, nella navata centrale, mosaici del VI-VII secolo.
A nord della chiesa si può vedere il grande palazzo omayyade del VII secolo. Si entra in questo palazzo tramite il Qasr, una porta del 720 con pianta a croce e cupola centrale. Si pensa che questo ingresso venisse utilizzato anche come sala delle udienze visto le ricche decorazioni delle arcate.

Chiesa bizantina con sullo sfondo il Qasr
FORO E TEATRO ROMANO


Colonnato rimasto del foro
Il foro romano del II secolo d.C. aveva originariamente pianta trapezioidale e una superfice di 7600m² circondato da colonne su tre lati. Del colonnato oggi rimane soltanto il lato a sud, parallelo alla scena del teatro.

Il teatro è stato costruito, probabilmente tra il 138 e il 161 d.C. sotto l'imperatore Antonio Pio, sfruttando il ripido fianco del colle al-Jaufa. Con la capacità di di 6000 posti è il teatro più grande della Giordania e grazie alla sua ottima acustica è tuttora utilizzato.


Il teatro romano
Questo teatro riprende il modello greco, le 44 file di posti sono divise, mediante due corridoi, in tre settori distinti. Questi settori erano riservati, partendo dal basso, ai nobili, ai militari a al popolo, sopra al settore più alto era stato scavato nella roccia un tempietto con la statua di Atena.
Il pulpitum, palcoscenico, era un imponente edificio a 2 o tre piani che in altezza superava il colonnato esterno, purtroppo attualmente è rimasto ben poco.

Il pulpitum, sullo sfondo la cittadella
con il tempio di Ercole

Il pulpitum e il foro
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