I
TUOI DIRITTI |
Non è
vero che tutti i governi siano uguali. Oggi, come sotto la
precedente governo Berlusconi,gli studenti erano in lotta contro
una Ministra per l'Università che voleva penalizzare
l'Università pubblica per sovvenzionare quelle private e
dettare dall'alto quello che dovevi studiare nel tuo corso di
laurea e i docenti che dovevi avere. |
NOTIZIE sito
dell'Associazione Studentesca
– luogo
per far discutere come migliorare il corso di laurea |
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Lettera
al preside |
Lettera
degli studenti |
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Discorso
di una rappresentante dell'Associazione
Studentesca |
Nuovi
Corsi di Laurea |
Versione
definitiva (9.6.08) della: |
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Nota Ministeriale
del 16 marzo 2007: BASTA CON IL NUMERO CHIUSO!
Cliccare qui>
La Nota dice che E'
ILLEGALE IMPORRE IL NUMERO CHIUSO, come fa Roma Tre, per mancanza di
docenti. Quindi gli studenti che – ad esempio –
avrebbero voluto fare domanda a Lingue e Comunicazione Internazionale
e che, per via del numero chiuso, hanno dovuto ripiegare su Lingue e
Culture Straniere, sono stati defraudati
di un loro diritto.
Come fare, allora, per
soddisfare la richiesta di un numero crescente di studenti in un
determinato corso di laurea, se quel corso di laurea ha una carenza
di docenti? (Questo è, per tornare all'esempio, il caso
del corso di laurea in Lingue e Comunicazione Internazionale.) In
questi casi il Ministro invita le università a programmare
meglio le assunzioni di docenti e a ridistribuire le docenze secondo
le richieste effettive degli studenti.
Purtroppo, come si sa,
in molti casi le università assumono docenti – anche più
docenti per materie con pochi studenti – per favorire i potenti
lobby professorali. Così le università finiscono
con pochi docenti per gli insegnamenti con tanti studenti e vice
versa. Per rimediare a ciò nel breve termine –
ossia fino ad una più equa ridistribuzione delle docenze –
il Ministro invita le Università a sdoppiare* o a triplicare*
i corsi esistenti per poter accogliere tutte le richieste di
iscrizione. E comunque, il Ministro invita le università
a non utilizzare il numero chiuso per “aggiustare”
il flusso degli studenti.
*Nota.
Attualmente i docenti hanno per legge solo 350 ore di didattica da
assolvere all'anno, all'incirca 6 ore di lezione e 2 ore di
ricevimento settimanali. Poi ci sono gli esami, ma essi si
svolgono quando non ci sono lezioni e non occupano più di 12
ore settimanali nei mesi dedicati alle sessioni di esami.
Raddoppiando queste cifre, secondo il suggerimento del
Ministro, i docenti avrebbero 12 ore di lezione e 4 ore di
ricevimento la settimana – un carico equivalente a quello dei
docenti in Francia, in Germania e in Gran Bretagna.
Decreto
Ministeriale 26 luglio 2007: COME DEVONO ESSERE I NUOVI CORSI DI
LAUREA
“Linee guida per l'istituzione dei nuovi
corsi di studio” -- Direttivo ministeriale del 26 luglio
2007
Cliccare qui>
Il Ministro Mussi ha già
promulgato il Decreto per creare corsi di laurea più moderni –
in particolare a lingue, dove (finalmente!) le facoltà possono
raddoppiare il numero di corsi di lingua e diminuire il numero di
corsi meno pertinenti. Per i dettagli cliccare qui> TRIENNIO>
SPECIALIZZAZIONE>
Ma
già si profilano ostacoli. Con la scusa che mancano il numero
di docenti necessari, il Corso di Laurea in Lingue e Comunicazione
Internazionale ha deliberato qualche mese fa di aumentare il numero
di corsi di lingua, non del 100% raddoppiandoli (come la legge ora
prevede) ma... del 15% soltanto. Una miseria. Per lo
stesso motivo pare che non ci sarà una laurea specialistica
per tutte le lingue. Ma il Ministro, nel suo Decreto contro il
numero chiuso, ha detto che la mancanza di docenti va superata a
lungo termine ridistribuendo la programmazione delle docenze e, nel
breve termine, raddoppiando il carico didattico di ogni
docente.
Inoltre le università stanno cercano di
annacquare il Decreto Mussi in mille altre maniere Pertanto
egli ha emanato delle “Linee Guida” per richiamare le
università all'osservanza di quanto disposto. Di
particolare interesse per gli studenti sono i seguenti richiami:
Il numero massimo di esami in tre anni non può superare 20. Per girare l'ostacolo e aumentare il numero di esami, certe università vogliono aggiungere una serie di “prove di idoneità” in diverse materie Nelle Linee Guida il Ministro vieta questo sotterfugio. (2. Chiarimenti – art.4 comma 2);
allo studente che cambia sede universitaria, la nuova sede deve riconoscere almeno il 50% dei CFU maturati nella sede di provenienza. (1.4.1), anzi, se possibile, una percentuale “notevolmente superiore” (1.5.a):
ci deve essere collaborazione con il mondo del lavoro e delle professioni nella la progettazione dei percorsi formativi e, se necessario o opportuno, nella loro messa in opera (1.4.2.d), (3. Raccomandazioni – f);
nella laurea specialistica, niente ripetizioni dei corsi del triennio con altri nomi (1.4.2.e);
metodi didattici più interattivi in aula (1.4.2.L);
l'adozione della “Carta dei diritti e doveri degli studenti” (1.5.C) (viene illustrato qui di seguito);
l’adozione di azioni specifiche volte a ridurre gli abbandoni, in particolare nei primi semestri dei corsi di studio di primo livello (1.5.e);
l’uso della rete Internet a supporto della didattica, sia per le esigenze amministrative e di segreteria, sia sul piano dell’informazione e del tutoraggio continuo e personalizzato (1.5.f);
nel progettare i nuovi corsi di laurea, bisogna avere il coraggio di eliminare le discipline meno pertinenti, anche se incluse nelle table (e non fare come in passato, ossia accontentare tutti i docenti mettendo tutte le discipline elencate). Inoltre, va incoraggiata l'inclusione di discipline nuove a titolo di attività “affini e integrative” (3. Raccomandazioni – a);
gli Atenei non devono cercare di limitare il numero di iscrizioni con il meccanismo del numero chiuso (vedi anche nota Ministeriale qui sopra) (3. Raccomandazioni – a);
nelle ammissioni alle lauree specialistiche, bisogna evitare di assegnare debiti formativi – i corsi triennali doverebbero essere studiati in modo che tutte le conoscenze di base siano già acquisite al momento dell'accesso alla specialistica (3. Raccomandazioni – e);
incoraggiare, non ridurre, le esperienze all'estero, riconoscendo i crediti ottenuti nei corsi seguiti anche se non sono del tutto simili ai corsi nell'università di provenienza (3. Raccomandazioni – h);
alleggerire il lavoro richiesto per la tesi di laurea triennale e qualificare di più la tesi di laurea specialistica (potete vedere una mia interpretazione di questa norma cliccando qui> ) (3. Raccomandazioni – i);
non devono essere
posti limiti all'autonomia dello studente nell'indicare i crediti a
scelta libera, purché le sue scelte abbiano una coerenza
formativa propria (3. Raccomandazioni – i).
Bozza dello Statuto dei diritti e dei doveri degli Studenti: FATE VALERE I TUOI DIRITTI!
Il Sottosegretario per
l'Università, Nando Dalla Chiesa, ha chiesto a Roma3 (e altre
cinque università) di sperimentare quest'anno uno “Statuto
dei diritti” degli studenti. (Il titolo usa anche la
parola “doveri” ma il documento quasi non ne parla –
è essenzialmente una Carta dei diritti ).
Potete
partecipare alla sperimentazione quest'anno in modo molto facile e
molto piacevole: basta leggere la Carta e poi, durante l'anno, far
valere i tuoi diritti. Così il Ministro avrà
un'idea se la “Carta” è praticabile nelle attuali
strutture universitarie.
Se avete letto il documento
precedente, che elenca i direttivi per i nuovi Corsi di Laurea,
avrete già visto alcuni di questi diritti – sono quelli
fondamentali che verranno ratificati comunque.
Per ulteriori chiarimenti, cliccare qui>