Roma, 24/10/07
Al Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia
Alla Commissione Programmazione
I 156 studenti sottoscritti, appartenenti al CdL Lingue e Comunicazione Internazionale, chiedono urgentemente che siano riviste le nuove Tabelle del predetto CdL per meglio venir incontro ai bisogni formativi e culturali reali di tutti gli studenti di Lingue.
Per fare ciò proponiamo pochi semplici ritocchi ai due curricula approvati dal CdL, ossia (1.) Mediazione Linguistica e Lingue Europee e (2.) Mediazione Linguistica e Lingue Extraeuropee. Chiediamo di:
denominare i curricula: (1.) “Lingue e Linguistica” e (2.) “Lingue e Società”;
eliminare dal curriculum “Lingue e Società” la linea che separa le “prime lingue”, ossia le lingue di specializzazione, dalle “seconde lingue”, ossia le lingue che lo studente studia di meno. Nella proposta del nostro CdL, possono essere “prime lingue” in questo curriculum soltanto l'arabo, il cinese e il somalo; vengono perciò relegati al ruolo di “seconde lingue” tutte le altre lingue insegnate. Con il ritocco indicato, gli studenti di questo curriculum avrebbero la facoltà di scegliere qualsiasi lingua, europea o extraeuropea, come la loro lingua di specializzazione.
Per quale motivo uno studente, che desidera specializzarsi in una lingua europea, potrebbe voler seguire il secondo curriculum (Lingue e Società) anziché il primo? Il secondo curriculum offre un maggior numero di crediti per studiare le lingue (il 33% in più, ossia 48 per la prima lingua e 36 per la seconda) e per studiare i linguaggi settoriali (il 100% di crediti in più per le materie affini). Questa distribuzione dei crediti recepisce adeguatamente la volontà ministeriale di valorizzare le lingue nella Tabella L-12.
Il nostro CdL asserisce di voler riservare il secondo curriculum ai soli studenti delle lingue extraeuropee, in quanto questi studenti normalmente non hanno studiato tali lingue in precedenza e quindi avrebbero bisogno del maggior numero di crediti per le lingue e per i linguaggi settoriali. Ma facciamo rispettosamente notare che le matricole che hanno studiato il francese o il tedesco a scuola e che desiderano studiare all'università il portoghese o il russo, partono anche loro da zero. Perché impedire loro di poter scegliere il curriculum che offre più crediti per le lingue?
Del resto, sarebbe ragionevole consentire anche agli studenti che proseguono all'università con la lingua europea da loro studiata a scuola, di specializzarsi ancora di più in quella lingua, scegliendo il curriculum che offre più crediti per le lingue – soprattutto considerata l'insufficiente competenza degli attuali laureati in lingue, rilevate dagli Osservatori istituiti dall'Unione Europea. E' proprio per rimediare a questa insufficienza, rilevata anche negli studenti che si laureano in una lingua studiata precedentemente a scuola, che il Ministro ha voluto creare la Tabella Lin-12, che consente di raddoppiare i crediti assegnati attualmente allo studio delle lingue.
Riconosciamo,
tuttavia, che non tutti i laureati in lingue debbono o vogliono
essere operativamente preparati per la mediazione
linguistico-culturale. Alcuni possono preferire studiare meno le
discipline “lingua e traduzione” per potersi dedicare di
più alle materie complementari che descrivono i meccanismi dei
sistemi linguistici in generale.
Dunque l’altro curriculum, a cui noi abbiamo ridato il suo nome attuale ossia Lingue e Linguistica, svolge senz'altro una importante ruolo. Quello che noi chiediamo è di non renderlo obbligatorio per chiunque voglia studiare una lingua europea, ossia per la maggioranza degli studenti.
In pratica, con i due semplici ritocchi che abbiamo proposto, il nostro CdL offrirebbe:
un primo curriculum che prepara teorici del linguaggio per ruoli futuri nell'editoria e in particolare, dopo la laurea magistrale, nella ricerca linguistica;
un secondo curriculum che prepara sia futuri operatori linguistico-culturali, capaci di intervenire sul terreno, sia futuri ricercatori nel settore comunicazione tra culture.
Infine desideriamo esprimere la nostra preoccupazione per il fatto che fino ad oggi il rappresentante degli studenti nella Commissione Paritetica del nostro CdL non ha potuto vedere la proposta per la nuova laurea magistrale, approvata a gennaio e, a quanto pare, successivamente rimaneggiata, ossia la laurea specialistica in Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale. Riteniamo ingiusto chiedere al nostro rappresentante di votare un documento che egli avrà visto solo al momento della votazione e non con un congruo anticipo.
Le
firme degli studenti aderenti a questa proposta dimostrano il forte
interesse degli stessi ad esprimersi su questioni riguardanti il
futuro della Laurea in Lingue a Roma Tre e il prestigio della nostra
università a livello europeo. Siamo sicuri che valutando la
nostra proposta terrete in considerazione sia il bene dei vostri
studenti sia il ruolo del nostro Paese in un mondo ormai
globalizzato. Qualora la proposta non fosse accolta, ci vedremmo
costretti a rendere nota la non totale osservanza della volontà
ministeriale di dare vera importanza alle lingue in un corso di
Laurea in Lingue.
Con ossequi,
Associazione Studentesca