XIII Secolo

E' in questo secolo che si ha la presenza definitiva e stabile in Italia, che si concretizza nella prima metà del 1200 stabilendosi alcuni membri della famiglia prima a Brescia e poi a Forlì e Cesena (entrambe città di prevalenza ghibellina), ma vedendo anche l'intrecciarsi di rapporti politici con altre famiglie signorili e pre signorili del nord Italia.

Anno 1241: Vito, cavaliere di San Giovanni

Questa notizia viene da Barga. In questo caso potrebbe essere possibile rintracciare qualche informazione. L’attuale discendente degli antichi cavalieri gerosolimitani è il Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM), che tutt’oggi è un organismo attivo e che dovrebbe possedere salvo, ovviamente, perdite dovute a distruzioni e calamità varie, la documentazione storica di tutti i suoi cavalieri, anche di quelli più antichi.

Non sappiamo a cosa è riferito l'anno 1241: nascita, morte, investitura. Se fosse la data di morte, ipotizzando una età dai cinquanta ai sessant'anni, la nascita risalirebbe al 1181-1191 e la maturità dopo il 1200-1210. Se fosse la data di nascita, la maturità cadrebbe attorno al 1261. Se fosse la data dell'investitura, ipotizzando per questa un età dai 20 ai 30 anni, la nascita cadrebbe attorno al 1211-1221. Riassumendo la data di nascita potrebbe andare dal 1181 al 1241. Se fosse nato nel 1181-1191, ammesso e non concesso che Vito fosse discendente in linea retta di Lino da Firenze (1087-1149), facendo un po' di conti, si vede come questo sarebbe stato per lui almeno il quadri o quinquisavolo.

Anno 1274: Paolo Mazzolini

Lo Spreti cita come capostipite dei Mazzolini di Romagna, Raulo di Cesena nel 1275. Il Vecchiazzani porta invece nel 1274, questo Paolo (Vezzecchiani, 1274) Primate di Cesena già prima del 1274.

Paolo, sposo di Venerina Bonacolsi (gli antichi Signori di Mantova), fu’ Podestà della città di Mantova nel 1280  circa e poi Segretario del Cardinale Matteo d'Acquasparta (Legato pontificio nelle Romagne).

Anno 1270: Offreduccio da Brescia

Podestà di Bologna attorno al 1270 e 1280. Si tratta probabilmente dello stesso Offredutio Almano, cioè Tedesco, che il Vecchiazzani cita assieme a Gherardo.

Anno 1296: Raulo Mazzolini

Il Vecchiazzani cita per la prima volta, Raulo (o Raule) nel 1296. Le vicende di quegli anni sono centrate sulle lotte fra Guelfi e Ghibellini e sono rese estremamente complesse dalla miriade di fazioni locali che si venivano a creare e che mutavano spesso di partito nel corso di periodi di tempo brevissimi. A ciò si aggiungono nel frattempo le famose "Compagnie di ventura" che prima straniere e poi italiane contribuirono ad aumentare la confusione fino al 1527 quando si estingueranno con Giovanni de’Medici detto "delle Bande Nere".

Raulo o Raule Cavaliere dell'Ordine Teutonico (e quindi ancora di lingua prevalente Tedesca), fu’ Capitano della città di Forlì nel 1290 circa, quando nella città trionfarono i Ghibellini.

I Mazzolini inizialmente furono infatti Ghibellini ovvero dalla parte dell’Imperatore. Ma già Gherardo, figlio di Raulo, passò ai Guelfi che gli promisero maggiori ricompense in caso di vittoria. (Vezzecchiani, 1296).

Il 29 Maggio del 1278, la Romagna era stata definitivamente ceduta al papato. Rodolfo d’Asburgo eletto "Re dei romani" dai principi tedeschi, elezione che, tradizionalmente, antecedeva la Corona imperiale, avrebbe voluto mantenere sotto il suo diretto dominio la Romagna ed infatti vi inviò un suo vicario. Ma tali furono le proteste del Papa, Nicolò III, che il Re, dietro promessa dell’incoronazione imperiale e dietro esibizione del famoso (e falso) documento del "patrimonio di San Pietro", decise di cedere quasi tutte le terre che formavano l’antico Esarcato bizantino, alla Chiesa (il possesso da parte di questa cesserà solo nel 1859 con il plebiscito per l’annessione alla nascente Italia risorgimentale.

Ma il passaggio al papato della Romagna, che diveniva così lo stato preunitario più esteso dopo il Regno di Sicilia, non servì certo a placare le mille lotte locali che dividevano la Romagna e dove ogni grande famiglia cercava di assicurare a sé ed ai suoi discendenti i domini più estesi possibile. Così il primo Vicario papale e Conte di Romagna, Bertoldo Orsini, si ritrovò a fronteggiare una situazione estremamente confusa nella quale le alleanze ed i giuramenti avevano un valore assolutamente relativo.

Nella cronoca del 1296, il nostro Raulo, ghibellino, figura quindi fra gli otto "Diffensori" di Cesena, come li chiama il cronista.

Ritroviamo Raule ancora citato dal Vecchiazzani nel Maggio del 1301 (Vecchiazzani, 1301) fuoriscito da Cesena. Questo è l’ultimo passo dove viene nominato Raulo ed il primo in cui incontriamo Gherardo che, secondo lo Spreti, ne era il figlio. Vi è una discrepanza fra quanto affermato dallo Spreti e quanto si evince dalla fonte riportata. Secondo lo Spreti, infatti, fu’ Gherardo a tradire i Ghibellini mentre dal testo si vede come fu’ Raulo ad aprire le porte di Cesena al Legato pontificio scacciandone il Conte Federico da Montefeltro già Capitano di Cesena1 insieme con Uguccione della Faggiuola2 e Zepetino (o Ciappettino) degli Ubertini.

Comunque sia, è probabile che proprio dopo tale servizio reso al Cardinale d'Aquasparta, il loro congiunto Paolo ne diventi il Segretario.

Questo Gherardo è citato nel 1310 anche dal Muratori e dal Chiaromonti, altro cronachista seicentesco:

[il Cardinale Nicola Caracciolo fù inviato a Cesena dal Papa nel 1310 ad imporre la pace fra Guelfi e Ghibellini] ..."Et Die XIII mensis Decembris Tempore Domini Bernardini de Polenta Capitanei Civitatis Caesenae, Gherardinum de Mazolis, Johannem de Azardis cum aliiis eorum amicis, quierant extra civitatem praedictam fecit cum bona pacem intrinsicorum reverti in eandem civitatem"

["Annales Caesenates" (riportati dal Muratori in Rerum Italicarum Scriptores, Milano, 1729), col. 1132 e segg.]

 

".....Caesenam quoque revocavit Ghirardum Mazolinum, et Johannem Azardum cum eorum amicis ex patria depulsis prius tamen cum adversarijs constituta sincera pace."

[Scipione Chiaromonti, Caesena Historia (1640)]

 

Riassumendo, in quegli anni, la Famiglia tentò di instaurare un regime pre signorile nella città di Cesena, alla quale diede di seguito numerosi Podestà, Capitani e Pretori, alcuni di questi riunenti in se’ più cariche contemporaneamente.

I testi di storia medievale dell'Emilia Romagna riportano l'elenco delle sei famiglie signorili o pre-signorili più potenti della Romagna in quegli anni:

A Forlì in quegli anni, infatti ,si alternarono Mazzone, Mazzolino, Gherardo, Raule nelle cariche suddette a volte radunate tutte in una stessa persona e per più mandati come accadde a Mazzone ai primi del 300.

Proprio questo, avendo delle mire di egemonia anche su Forlì, si alleò con i Calboli o Pulucci di Calboli, seconda Famiglia della città ed esponente Guelfa, per tentare di scalzare gli Ordelaffi dal predominio in Forlì. Ma essendo l'ingordigia quasi sempre cattiva consigliera, questo provocò la reazione degli Ordelaffi nonché di altri potenti ghibellini che alleati scalzarono la nostra famiglia da Forlì e successivamente anche da Cesena.

Quando di consolidò la signoria degli Ordelaffi su Forlì e su Cesena, questi, per non avere dei potenti nemici fuori dalla città, richiamarono i Mazzolini sia a Cesena che a Forlì e per consolidare la pacificazione, intrecciarono con loro rapporti di parentela (la figlia di Scarpetta degli Ordelaffi, Francesca, andò in sposa a Gherardo Mazzolini).

Fine 1200 - inizio 1300: Goffredo, detto "il sanguinario"

Cavaliere dell'Ordine Teutonico, Capitano della città di Cesena a cavallo tra il 1200 e 1300,poi Podestà della città di Parma e sposo di una San Vitale.

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NOTE:

1. UGUCCIONE DELLA FAGGIUOLA  Di Faggiuola (Casteldelci) o di Faggiuola presso Carpegna. Ghibellino. Signore di  Pisa, Lucca, Sansepolcro, Lugo. Dei conti di Carpegna; secondo alcune fonti è invece figlio di un contadino. Padre di Neri.

2. FEDERICO DA MONTEFELTRO  Ghibellino. Conte. Signore di Urbino, Pisa, Cagli e Fano. Padre di Nolfo e di Niccolò, cugino di Speranza.  + 1322 (aprile)

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[Prefazione Mazzolini Storici]

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