Matteo d'Acquasparta
(ca. 1235 - 29.10.1302)

Nato ad Acquasparta nella Diocesi umbra di Todi, morì a Roma dove in Ara Caeli ancor oggi se ne vede il monumento sepolcrale.

Membro della famiglia Bentivenghi, si fece frate francescano similmente ad un suo congiunto, Cardinale, che morì nel 1290. Entrò nell'Ordine a Todi, divenne Maestro di Teologia studiando prima a Parigi e poi a Bologna. Quando nel 1279 il francescano John Peckam divenne Arcivescovo di Canterbury, Matteo ne prese il posto come Lector Sacri Palatii Apostolici.

Nel 1287 il Capitolo generale tenutosi a Montpellier lo elesse Generale dell'Ordine succedendo ad Arlotto da Prato. Papa Nicolò IV, Girolamo Masci da Ascoli, già Generale dell'Ordine, appena eletto (1288) fece Matteo Cardinale del titolo di San Lorenzo. In seguito Matteo divenne Cardinal-Vescovo di Porto e mantenne amche la direzione dell'Ordine fino al Capitolo di Rieti nel 1289 dove cederà l'incarico a Raimondo Ganfredi. Come Generale dell'Ordine Matteo tenne un atteggiamento moderato anzi, fu' accusato di aver fatto osservare con scarsa diligenza la regola francescana tanto da meritarsi una terzina dantesca che lo contrappone ad un successivo Generale, Ubertino da Casale che, per aver al contrario voluto ripristinare in maiera radicale la regola, fu' nel 1317 costretto ad abbandonare l'incarico:

ma non fia da Casal, ne' d'Acquasparta,
la onde vegnon tali a la scrittura
ch'uno la fugge e altro la coarta
(Paradiso, XII, 124-126)

Nelle lotte fra Papa Bonifacio VIII (1294-1303) ed i Colonna cominciate verso il 1297, Matteo spalleggiò in ogni modo il pontefice e ne ottenne fra quell'anno ed il 1300 vari incarichi diplomatici in Lombardia, Romagna e in Firenze quando si accesero le lotte fra Neri e Bianchi. Nel 1301 rientrò nuovamente a Firenze a seguito di Carlo di Valois senza riuscire ad ottenere la pacificazione sperata.

La morte lo colse l'anno seguente all'età di circa 67 anni.

[Torna]