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ATTENZIONE che, per importanza sociale, subito dopo il legame affettivo che si instaura all'interno di una famiglia, viene quello che si instaura fra il professore e i suoi alunni, e che turbare entrambi i rapporti può essere carico di conseguenze (sabato 31° gennaio 2004, il professore).
4) Il modello di riferimento ISO/OSI
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Certamente complessa è la problematica che dagli applicativi di rete conduce all’hardware di rete, ovvero che dall’utente di rete conduce alla trasmissione fisica dei segnali.

 

Per ridurre tale complessità progettuale, tutte le reti sono realizzate a livelli.

 

Insomma, la problematica complessiva è suddivisa in sotto-problematiche, ovvero in sottoprogrammi.

 

Il numero dei livelli, i loro nomi, il contenuto di ciascun livello, differisce da rete a rete.

 

I livelli più alti sono vicini all’uomo, quelli più bassi sono vicini all’hardware di rete.

 

Alcuni anni fa, come modello di riferimento standard per queste architetture a livello, è stato proposto dall’ISO, appunto, il modello OSI.

 

Quest’ultimo è basato su 7 livelli riportati nella figura successiva.

 


Lo scopo di ogni livello è quello di fornire:

- servizi al livello superiore (in fase di ricezione)

- e dati al livello inferiore (in fase di trasmissione).

 

La connessione fisica tra calcolatori è presente unicamente a livello 1, che infatti è l’unico che effettua fisicamente la ricetrasmissione.

 

Chi consente il colloquio fra 2 computer è naturalmente un software, che nel gergo prende il nome di protocollo.

 

La modalità del colloquio fra 2 computer avviene in sostanza tra livelli con lo stesso numero.

 

Tecnicamente, infatti, si dice: il livello n di un elaboratore colloquia con il livello n di un altro elaboratore, usando un protocollo di livello n.

 

In fase di ricezione, i servizi messi a disposizione da un livello a un livello superiore, sono forniti, attraverso un’interfaccia software, in modo mascherato, mascherato nel senso che sui servizi non viene detto come vengono implementati né come sono forniti, ma definendo solo quali sono.

 

In fase di trasmissione, viceversa, ogni livello passa dati e informazioni di controllo al livello sottostante, fino a quando si raggiunge il livello fisico.

 

Il passaggio dei dati, in fase di trasmissione, da un livello a quello sottostante, avviene con la cosiddetta tecnica dell’imbustamento successivo, tecnica illustrata nella figura successiva.

 


Il significato delle sigle, sigle riportate nella precedente figura, è di seguito illustrato, significato che fra l’altro consente pure di capire come appunto funziona la tecnica dell’imbustamento successivo.

 

H sta per header, ovvero intestazione.

 

Nell’header, ogni livello, sistema delle informazioni di controllo, e che sono poi quelle che consentono appunto di dar luogo alla trasmissione dei dati sulla rete.

 

DATI

 

AH = header sistemato dal livello applicazione (7)

APDU = AH + DATI = pacchetto generato dal livello applicazione (7)

 

PH = header sistemato dal livello presentazione (6)

PPDU = PH + APDU = pacchetto generato dal livello presentazione (6)

 

SH = header sistemato dal livello sessione (5)

SPDU = SH + PPDU = pacchetto generato dal livello sessione (5)

 

TH = header sistemato dal livello trasporto (4)

TPDU = TH + SPDU = pacchetto generato dal livello trasporto (4)

 

NH = header sistemato dal livello rete (3)

NPDU = NH + TPDU = pacchetto generato dal livello rete (3)

 

DH = header sistemato dal livello data link (2)

BITS  = DH + NPDU + DT (data trailer) = pacchetto generato dal livello data link (2)

 

BITS = pacchetto che viaggia sul canale fisico.

 

Se ad esempio immaginiamo che l’utente che usa un calcolatore deve trasmettere dei dati ad un altro utente su un calcolatore ricevente, ebbene, in tal caso, la comunicazione tra i due computer avviene al massimo livello, cioè al livello 7.

 

E precisamente, in fase di trasmissione dei dati, un livello, ricevuto un pacchetto, prima ci aggiunge a sua volta il proprio header, e poi lo trasmette al livello sottostante, e ciò fino ad arrivare al canale fisico, lungo il quale avviene la trasmissione.

 

Arrivato al computer di destinazione, poi, il pacchetto, nel passaggio da un livello a quello sovrastante, viene via via liberato dei corrispondenti header, fino ad arrivare al computer ricevente, al quale vengono finalmente recapitati i dati.

 

Il modello ISO/OSI è, come si è già detto, un modello di riferimento a 7 livelli, ovvero è un’architettura di rete a 7 livelli, e comunque, più che altro, è, ancora attualmente, solo uno standard, che infatti fatica ad imporsi come architettura di rete effettivamente realizzata dai progettisti di reti di calcolatori.

 

Ed infatti, le più importanti architetture di reti in commercio, simili ma non identiche a quella ISO/OSI, sono: DECNET, TCP/IP e SNA.



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